La monarchia. Il periodo monarchico durò circa 250 anni, dal 753 al 509 a.C. Durante questo periodo Roma fu governata come una città-stato, con un ordinamento giuridico simile a quello delle pòleis greche: vale a dire un organismo autonomo dove il popolo delegava il potere ad un magistrato, detto rex che governava a vita.
I sette Re. Secondo la tradizione, dopo Romolo a Roma si succedettero altri sei re, tre di origine latino-sabina: Numa Pompilio, Tullo Ostilio, Anco Marzio; e tre di origine etrusca: Tarquinio Prisco, Servio Tullio, Tarquinio il Superbo. Quasi certamente, a parte Romolo che era un personaggio leggendario, gli altri sei esistettero veramente, anche se con ogni probabilità furono in numero maggiore di sei. La tradizione attribuisce a ciascuno di loro un carattere specifico e imprese particolari:
– Romolo: fondatore della città e delle prime istituzioni politiche;
– Numa Pompilio: fondatore delle prime istituzioni religiose e del calendario;
– Tullo Ostilio: Sconfisse Alba Longa e sancì la superiorità romana;
– Anco Marzio: fondatore del porto di Ostia;
– Tarquinio Prisco: fece costruire il Circo Massimo, la Cloaca Massima, il tempio di Giove Capitolino;
– Servio Tullio: Fece costruire nuove mura, fondò i comizi centuriati;
– Tarquinio il superbo: istituì un regime tirannico e venne ricordato come despota crudele.
L’influenza etrusca. I re etruschi vennero sempre considerati negativamente, in quanto stranieri, ma nonostante ciò Roma nel periodo della loro dominazione visse un periodo di grande sviluppo: sociale, con l’aumento della popolazione; economico, per l’aumento dei traffici commerciali sia via mare che via terra; culturale, per la forte influenza della più evoluta civiltà etrusca; urbanistico, per la realizzazione di importanti opere pubbliche.
– altre influenze: altre importanti influenze vennero a Roma dal mondo latino, dai Sabini che vivevano sugli Appennini, e dai Greci, che a partire dall’VIII secondo fondarono in Italia meridionale numerose colonie.