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28 Maggio 2025Il mondo digitale in cui si ritrovano gli studenti italiani nel 2025 somiglia a una savana: bella, affascinante, ma piena di predatori. Gli attacchi informatici, cresciuti del 18% in un anno, hanno trasformato scuole e università in terreno di caccia per hacker.
I nostri ragazzi sono e si sentono nativi digitali. Forse anche per questo navigano con la guardia troppo bassa, muovendosi in un ambiente rischioso come “antilopi” ignare: phishing, cyberbullismo, Wi-Fi non protetti e tracciamento online sono problemi all’ordine del giorno.
Numeri spaventosi
Il phishing, in particolare, fa la parte del leone. Nel 2024, 1.181 attacchi hanno colpito il settore scolastico, soprattutto attraverso email ingannevoli che sembrano provenire da portali scolastici ma sono in realtà create ad arte dagli hacker per rubare password o infettare dispositivi. L’Università di Padova ne sa qualcosa: una pagina di login fake ha ingannato 190 tra studenti e dipendenti.
Eppure, basterebbe poco per non cadere nella rete. Controllare l’origine di un messaggio, dubitare di link sospetti, non fidarsi ciecamente: la consapevolezza è sempre l’arma migliore. Perché in questa giungla digitale, la vera sfida non è solo sopravvivere, ma imparare a saper distinguere fra il ruggito di un leone e il miagolio di un gattino.
Tracking online
La raccolta e il tracciamento dei dati personali sono ombre che non fanno rumore: app, siti e social fagocitano informazioni (dove sei, cosa guardi, cosa condividi) e i ragazzi, spesso, rivelano troppo senza accorgersene. Telefono Azzurro, nel 2025, ci dice che il 34% dei giovani sente il bisogno di proteggere meglio la propria privacy, un grido d’allarme che sa di consapevolezza. I dati lasciati in rete sono come briciole: attirano chi vuole profilarci per tempestarci con pubblicità aggressive o, peggio, per rubarci l’identità. La soluzione? Imparare a chiudersi un po’: limitare i profili social, non concedere troppi permessi alle applicazioni, e ricordare che la privacy non è un optional, ma un diritto da custodire.
Cyberbullismo
Poi c’è il cyberbullismo, una tempesta che non accenna a placarsi. Nel 2024, quasi uno studente su due tra i 15 e i 19 anni – un milione di adolescenti – ha subito insulti o minacce online, secondo il CNR.
E il dato che gela è che il 32% degli studenti confessa di aver bullizzato a sua volta, in un gioco triste dove vittime e carnefici si scambiano i ruoli. Per il 46% dei giovani il cyberbullismo è il mostro più grande del web, e tra gli under 20 questa percentuale sale al 52%. Le scuole provano a rispondere con giornate e campagne dedicate al tema, ma la vera arma è la prevenzione: insegnare a segnalare e denunciare, a non tacere, a costruire insieme una rete che non ferisca. E un raggio di sole c’è: quasi tutti i ragazzi, dice Rainews, segnalerebbero abusi gravi a genitori o autorità. Forse, in fondo al tunnel digitale, un po’ di luce si intravede.
Attenzione alle reti Wi-Fi gratis
Le reti Wi-Fi pubbliche possono rivelarsi delle vere e proprie trappole virtuali. Attirano con la loro convenienza, si possono trovare in biblioteche, bar e parchi, ma possono nascondere insidie. In alcuni casi, per gli studenti italiani connettersi è un rischio che sa di agguato: i dati che non vengono protetti correttamente finiscono dritti nelle mani degli hacker.
Sferrando attacchi “man-in-the-middle”, si intromettono tra l’utente e l’hotspot, rubando password, email e altre informazioni monetizzabili. Purtroppo, molte reti pubbliche sono un colabrodo, prive delle minime misure di sicurezza, e gli studenti si fidano troppo. Il problema è a monte, nella scarsa consapevolezza. Tocca agli alunni allacciarsi il casco digitale.
Come difendersi da questi rischi virtuali
Alla luce di quanto detto finora, è ovvio che nel 2025 l’igiene digitale è importantissima. Ecco qualche consiglio utile:
- Password e credenziali in sicurezza: formula password complesse e uniche per ogni account, senza riutilizzarle. Per comodità, puoi provare un password manager.
- Autenticazione a due fattori (2FA): bisognerebbe attivarla su tutti gli account che lo consentono.
- VPN: affidarsi a una rete privata virtuale per cifrare i dati trasmessi. Scegliere un fornitore di qualità, non limitandosi esclusivamente a valutare i prezzi delle VPN.
- Cautela con link e allegati: non cliccare su link o aprire allegati sospetti.
- Riservatezza sui social media: non condividere informazioni sensibili (come indirizzo, foto private o numeri di carte) sui social network, settando adeguatamente le impostazioni sulla privacy.
- Aggiornamenti e antivirus: tenere sempre aggiornati sistema operativo, software e applicazioni sui dispositivi, e utilizzare un antivirus affidabile.
- Backup regolari: creare una copia dei dati più importanti (ad esempio su cloud o dischi esterni) per proteggersi da ransomware o guasti.
- Consapevolezza digitale: la sicurezza digitale va considerata prioritaria nella vita di tutti i giorni per ridurre i rischi online.