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13 Maggio 2025Premiati gli studenti del Liceo Norberto Rosa tra energia, radioattività e motori
Il Liceo Norberto Rosa di Bussoleno si è trasformato ieri in un laboratorio scientifico a cielo aperto in occasione della Giornata della Scienza 2025, un evento che ha visto protagonisti gli studenti dell’istituto impegnati in esperimenti, presentazioni e dimostrazioni scientifiche di altissimo livello. Una manifestazione che ha coinvolto tutta la scuola e che ha saputo coniugare didattica, creatività, rigore e passione per la conoscenza scientifica.
Ad aprire la giornata è stata una giuria composta da esperti e rappresentanti del territorio: Diego Guenzi, ricercatore del CNR-IRPI, Federico Aru, Presidente della Pro Loco di Bussoleno, Oscar Bellone del Rotary Club Susa e Valsusa, il medico Giuseppe Graffi, specialista in geriatria a Susa, Massimo Auci, fisico ricercatore e vicedirettore della rivista Gravità Zero, e Claudio Pasqua, giornalista scientifico e direttore della stessa testata, che ha redatto una pezzo giornalistico dettagliato sulla giornata.
Durante la cerimonia di premiazione è intervenuta anche Antonella Zoggia, Sindaco di Bussoleno, che ha sottolineato l’importanza di iniziative come questa per il coinvolgimento delle nuove generazioni nella divulgazione e nella cultura scientifica.
L’evento è stato presentato dalla Dirigente Scolastica, Dott.ssa Anna Giaccone, con l’organizzazione curata dalla Vicaria, prof.ssa Carmen Tiriello. L’iniziativa ha potuto contare sulla preziosa collaborazione del Comune di Bussoleno, dell’UNItre di Susa, del Rotary Club Susa e Val di Susa, e del network scientifico e culturale Gravità-Zero.
La presenza in giuria di due ex allievi del Liceo Norberto Rosa, il Dott. Giuseppe Graffi e Diego Guenzi, professionisti affermati in ambiti diversi e appartenenti a due generazioni differenti ha infine offerto un prezioso spunto di riflessione intergenerazionale, sottolineando il valore formativo dell’istituto scolastico, che vanta una lunga e prestigiosa tradizione educativa sul territorio della Val di Susa, sin dalla fondazione del Regio Ginnasio avvenuta nel 1860.
Tra energia rinnovabile, fisica delle particelle e applicazioni della meccanica, gli studenti hanno dimostrato una sorprendente padronanza di contenuti teorici e abilità pratiche.
Il primo premio: la scienza invisibile della radioattività
A conquistare il primo premio è stato Mattia Prinetto, che con il progetto “La radioattività che ci circonda” ha mostrato come sia possibile spiegare in modo chiaro e rigoroso concetti complessi legati alla fisica nucleare e all’ambiente. Prinetto ha utilizzato dosimetri ambientali (contatori Geiger) per misurare le principali sorgenti di radiazione naturale, affiancando all’esposizione teorica la realizzazione di una camera a nebbia autocostruita con materiali di recupero e un sistema di raffreddamento basato su piastre Peltier.
La camera a nebbia, dispositivo capace di rendere visibili le particelle cariche attraverso la condensazione del vapore attorno agli ioni prodotti dal loro passaggio, è stata costruita in plexiglass con tubi di rame e dissipatori, sostituendo il tradizionale ghiaccio secco con una soluzione tecnologicamente più evoluta. Il risultato è stato un modello didattico funzionante che ha permesso al pubblico di osservare direttamente le tracce delle particelle alfa e beta. Il progetto è stato ulteriormente arricchito da una spiegazione dettagliata della curva di stabilità nucleare, utile a comprendere i meccanismi del decadimento radioattivo e l’equilibrio tra protoni e neutroni nei nuclei atomici.
Secondo posto: viaggi tra energia solare e civiltà interstellari
Christian Meli e Lorenzo Pettigiani hanno conquistato il secondo posto con il progetto “Come utilizzare l’energia del Sole in pochi semplici passi”, un ambizioso lavoro che ha unito teoria scientifica, divulgazione e visione del futuro. Partendo dalla Scala di Kardasëv — elaborata negli anni ’60 dall’astrofisico sovietico Nikolaj Semënovic Kardasëv per classificare le civiltà in base alla loro capacità di sfruttare l’energia — i due studenti hanno costruito un percorso che ha attraversato astrofisica, tecnologia e filosofia dell’energia.
Nel loro lavoro, Meli e Pettigiani hanno analizzato il Paradosso di Fermi, discusso le ipotesi sulle civiltà extraterrestri avanzate e proposto una riflessione sulla Sfera di Dyson, concetto teorizzato dal fisico Freeman Dyson: una megastruttura capace di racchiudere una stella per catturarne interamente l’energia.
Il progetto ha incluso un modello concettuale della Sfera di Dyson e un approfondimento sul progetto ITER, il grande esperimento internazionale per la fusione nucleare controllata. ITER rappresenta, secondo i due studenti, un possibile primo passo verso una Civiltà di Tipo I, in grado di sfruttare tutta l’energia disponibile sulla Terra in modo sostenibile.
A coronamento dell’iniziativa, Meli e Pettigiani hanno lanciato il sito web www.noifacciamoscienza.it, una piattaforma divulgativa multimediale pensata per rendere accessibili e appassionanti anche i temi più complessi. Il sito punta a coinvolgere giovani e curiosi, offrendo articoli, animazioni, e contenuti originali per promuovere la cultura scientifica.
Terzo classificato: la meccanica che si fa visibile
Il terzo premio è stato assegnato a Emanuele Soffietto e Federico Pognant Viù con un progetto che unisce meccanica, design e storia della tecnologia. I due studenti hanno realizzato un modello funzionante di motore a quattro tempi, progettato in CAD e costruito con componenti stampati in 3D.
Il motore è stato pensato come strumento didattico per mostrare le quattro fasi fondamentali del ciclo termico (aspirazione, compressione, combustione, scarico) attraverso un design trasparente e semplificato. Il progetto ha evidenziato competenze avanzate nella modellazione digitale, nell’ingegneria meccanica e nella comunicazione scientifica, offrendo una chiara dimostrazione della scienza applicata al mondo reale.
Una scuola in movimento tra didattica, passione e futuro
La Giornata della Scienza 2025 ha rappresentato un evento di grande rilievo per il Liceo Norberto Rosa di Bussoleno, evidenziando il ruolo centrale della tecnologia e dell’intelligenza artificiale nella comunicazione scientifica. Gli studenti hanno utilizzato strumenti digitali avanzati, incluse immagini generate da AI, per spiegare concetti complessi in modo creativo e innovativo.
Altri progetti, non direttamente in gara, sono stati protagonisti, tra cui uno sulle energie rinnovabili, con la produzione di biodiesel da oli vegetali e la simulazione di un impianto idroelettrico; un altro sulla potabilizzazione dell’acqua, con un modello funzionante di impianto di filtrazione; e uno sulle reazioni di ossidoriduzione, che ha messo in relazione chimica e percezione visiva attraverso esperimenti colorati. Notevole anche il progetto sull’elettromagnetismo, culminato con la dimostrazione di un acceleratore magnetico.
I gruppi PCTO 3D hanno contribuito attivamente con lavori sperimentali e applicativi, simulando veri team di ricerca.
Le parole conclusive del Sindaco Antonella Zoggia hanno sottolineato il valore civico e culturale dell’iniziativa: “In un mondo in cui la disinformazione corre veloce, è fondamentale educare i giovani al pensiero critico e alla curiosità scientifica.”
Un plauso, dunque, a tutti i partecipanti e agli organizzatori, per aver dimostrato che la scienza, se ben raccontata, può essere affascinante, utile e profondamente umana.