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1 Maggio 2025Diverse opinioni, spesso autorevoli, offrono prospettive contrastanti sulla rinuncia di Papa Benedetto XVI.
📜 Alcune fonti cattoliche tradizionali la interpretano come un atto umile e fedele di servizio alla Chiesa, necessario per la complessità della gestione moderna e per affrontare le sfide attuali che richiedono una leadership lucida.
Altre fonti la vedono come un abbandono del potere spirituale e dell’archetipo sacrificale associato al papato, segnando una mondanizzazione della Chiesa e una perdita di verticalità.
Un’analisi canonica suggerisce addirittura che la rinuncia possa essere invalida, sollevando dubbi sulla legittimità della successione di Papa Francesco e suggerendo un potenziale scisma nascosto all’interno della Chiesa.
Parallelamente, una panoramica storica evidenzia che le dimissioni papali, sebbene rare, hanno avuto diverse motivazioni nel corso dei secoli, mentre la discussione moderna si concentra sul diritto canonico e sui potenziali scenari di rinuncia.
Guida allo studio sulla Rinuncia di Benedetto XVI
La rinuncia di Papa Benedetto XVI sottintende implicazioni canoniche e teologiche della sua azione, all’interno della situazione attuale della Chiesa.
Sezione 1: La Rinuncia di Benedetto XVI e il Contesto
- I Motivi della Rinuncia: Comprendere le ragioni ufficiali addotte da Benedetto XVI per la sua rinuncia, in particolare l’età avanzata e la diminuzione delle forze fisiche e spirituali necessarie per gestire efficacemente il ministero petrino nel mondo contemporaneo.
- La Forma-Evento della Rinuncia: Analizzare come la rinuncia di Ratzinger sia stata un evento storico sia nei tempi che nei modi, ma anche come sia stata interpretata come una dinamica di crisi nel tentativo di rafforzare la governance vaticana.
- Precedenti Storici: Riconoscere che la rinuncia di un papa non è un evento senza precedenti, ma esaminare i casi storici di rinunce pontificie (Ponziano, Silverio, Benedetto IX, Gregorio VI, Celestino V, Gregorio XII) e le diverse motivazioni che le hanno determinate.
- Rinunce Condizionali non Attuate: Essere consapevoli di come altri papi (Pio VII, Pio XII, Paolo VI, Giovanni Paolo II, Francesco) abbiano preparato lettere di rinuncia condizionale in previsione di impedimenti alla loro capacità di governare, anche se tali rinunce non si sono poi concretizzate.
Sezione 2: Analisi Canonica e Giuridica della Declaratio
- La “Declaratio” di Benedetto XVI: Approfondire l’analisi della dichiarazione di rinuncia di Benedetto XVI, esaminando il testo originale in latino e le sue implicazioni legali e canoniche.
- Munus vs. Ministerium: Comprendere la distinzione cruciale tra i termini “munus” (ufficio, dignità, responsabilità spirituale) e “ministerium” (esecuzione pratica e visibile dell’ufficio) nel diritto canonico e come l’uso di “ministerium” da parte di Benedetto XVI nella sua dichiarazione sia un punto centrale della controversia.
- Canone 332 §2: Conoscere il canone del Codice di Diritto Canonico che regola la rinuncia del papa e la sua richiesta esplicita di rinunciare al “munus Petrino”.
- Nullità vs. Inesistenza dell’Atto: Differenziare tra un atto giuridico nullo (viziato e incapace di produrre effetti) e un atto inesistente (carente degli elementi costitutivi) nel contesto della rinuncia.
- Elementi Contestati nella Declaratio: Identificare i vari elementi nella dichiarazione di Benedetto XVI che sono stati oggetto di dibattito e interpretazione, come la forma “dichiaro di rinunciare”, il differimento temporale, l’uso del termine “ministerium”, la motivazione addotta (età avanzata), ed eventuali presunti errori o particolarità nel latino.
- Il Criterio “Papa dubius, Papa nullus”: Comprendere questo principio della tradizione canonistica e come venga applicato per sollevare dubbi sulla legittimità di un papa la cui elezione sia messa in discussione.
Sezione 3: La Situazione Attuale della Chiesa e le Posizioni in Campo
- La Crisi della Chiesa: Riconoscere l’esistenza di una percezione di crisi all’interno della Chiesa, affrontata in modi diversi dalle fonti.
- Critica alla Teologia Morale Post-Sessantotto: Comprendere la prospettiva sulla crisi della teologia morale a partire dagli anni ’60, la messa in discussione di criteri morali assoluti e l’enfasi sulla valutazione relativa basata sugli scopi dell’agire umano.
- “Veritatis splendor”: Conoscere l’enciclica di Papa Giovanni Paolo II e la sua importanza nel riaffermare l’esistenza di azioni intrinsecamente malvagie, indipendentemente dalle circostanze o dalle intenzioni.
- Il “Proprium” Cristiano nella Morale: Capire l’argomento che la morale cristiana ha una sua specificità, non solo nella corrispondenza di singole affermazioni con altre religioni, ma nell’insieme e nel suo ancoraggio all’immagine di Dio rivelatasi in Gesù Cristo.
- Il Catecumenato Antico e Moderno: Riconoscere il paragone con il catecumenato antico come spazio per salvaguardare e insegnare la specificità del modo di vivere cristiano in una cultura “sempre più depravata” e l’idea che qualcosa di simile sia necessario oggi.
- La Società Senza Dio: Comprendere l’argomento secondo cui una società in cui Dio è assente perde il suo criterio di discernimento tra bene e male e che ciò possa portare all’accettazione di pratiche dannose (es. pedofilia).
- L’Importanza di “Anteporre” Dio: Riflettere sul monito di Hans Urs von Balthasar e sull’idea che Dio non debba essere semplicemente presupposto, ma posto al centro del pensiero, della parola e dell’azione.
- Il Ruolo dell’Accusatore (il Diavolo): Comprendere l’interpretazione teologica del diavolo come accusatore che cerca di dimostrare l’inesistenza di uomini giusti.
- La Contrapposizione Ratzinger-Francesco: Analizzare la percezione di una contrapposizione tra i due papi, vista principalmente come ecclesiologica e parzialmente teologica, con differenze nell’approccio alla morale sessuale, alla visione della famiglia, e all’applicazione della normativa.
- Le “Forme Pastorali di Potere”: Riconoscere l’idea che una “plethora di attori” si appropri e veicoli autonomamente forme di potere un tempo esclusive della Chiesa attraverso i media e i “rituali mediatici”.
- La Strategia di Benedetto XVI (secondo una fonte): Esaminare l’ipotesi che Benedetto XVI non abbia rinunciato validamente, ma abbia attuato una strategia per mettersi in una condizione di “sede impedita” (canone 412) al fine di proteggere il papato e la Chiesa.
- Indizi della Sede Impedita: Identificare gli elementi addotti a sostegno dell’ipotesi della “sede impedita”, come il mantenimento del titolo di “Papa emerito”, l’abito bianco, lo stemma papale, e le risposte ambigue sulla presenza di un solo papa.
- La Non Validità dell’Elezione di Francesco (secondo una fonte): Comprendere gli argomenti presentati per sostenere l’invalidità dell’elezione di Papa Francesco, basati sull’invalidità della rinuncia di Benedetto XVI e su presunte violazioni delle norme elettorali (Universi Dominici Gregis, articolo 76).
- Atti Controversi attribuiti a Francesco (secondo una fonte): Essere a conoscenza degli eventi e delle azioni attribuite a Papa Francesco che vengono presentati come ulteriori prove della sua presunta non legittimità o della crisi nella Chiesa (es. benedizione di coppie irregolari/omosessuali, accordo con il governo cinese sulla nomina dei vescovi, promozione delle inoculazioni sperimentali, partecipazione a riti considerati non cattolici).
- Posizioni sulla Situazione Attuale: Distinguere le diverse posizioni sulla situazione della Chiesa (bergogliana/legittimista, sede vacante non dichiarata, sedevacantista tradizionalista).
- Il “Katéchon”: Capire il significato teologico del termine “Katéchon” e la sua interpretazione come la forza o l’entità che trattiene l’avanzata dell’anticristo/iniquità, spesso identificato con il papato. Comprendere come Papa Benedetto XVI venga visto come il “culmen dell’essenza catecontica” sia durante il suo pontificato ordinario che nella sua condizione di “papa impedito”.
- Appello all’Intervento dei Cardinali: Riconoscere l’invito rivolto ai cardinali creati prima del 2013 ad intervenire per tutelare i diritti della Sede Apostolica, riconoscere la morte di Benedetto XVI come fine del suo pontificato e convocare un conclave valido.
- L’Istanza al Tribunale Vaticano: Essere a conoscenza della presentazione di un’istanza al tribunale vaticano per il riconoscimento della nullità della rinuncia di Benedetto XVI.
- La Preghiera e la Sofferenza: Comprendere l’importanza della preghiera e della sofferenza come mezzi per affrontare la crisi attuale e supportare una soluzione canonica.
- L’Importanza di Rimanere Uniti nella Verità: Riflettere sull’appello a rimanere fedeli alla verità, a supportarsi reciprocamente e a coltivare una vera vita sacramentale in questo tempo di prova.
Quiz a Risposta Breve per memorizzare la Rinuncia di Benedetto XVI
- Quali sono state le motivazioni principali addotte da Papa Benedetto XVI per la sua rinuncia secondo i testi forniti?
- Cosa significa la distinzione nel diritto canonico tra “munus” e “ministerium” in relazione all’ufficio papale?
- Perché l’uso del termine “ministerium” nella dichiarazione di rinuncia di Benedetto XVI è considerato problematico da alcuni canonisti?
- In che modo l’enciclica “Veritatis splendor” di Papa Giovanni Paolo II affronta la crisi della teologia morale menzionata in uno dei testi?
- Secondo una delle fonti, qual è una delle principali differenze ecclesiologiche e teologiche percepite tra Papa Benedetto XVI e Papa Francesco?
- Cosa si intende con il criterio canonistico “Papa dubius, Papa nullus”?
- Quali sono alcuni degli indizi addotti a sostegno dell’ipotesi che Papa Benedetto XVI si sia messo in una condizione di “sede impedita”?
- Qual è il significato teologico del termine “Katéchon” e come viene interpretato in relazione al papato in uno dei testi?
- Quali sono alcune delle azioni attribuite a Papa Francesco che, secondo una delle fonti, sollevano dubbi sulla sua legittimità o indicano una crisi nella Chiesa?
- Qual è l’appello rivolto ai cardinali creati prima del 2013 in una delle fonti per affrontare la situazione attuale?
Domande in Formato Saggio per approfondire autonomamente la Rinuncia di Benedetto XVI
- Analizza criticamente le argomentazioni presentate per sostenere l’invalidità della rinuncia di Papa Benedetto XVI, discutendo i fondamenti giuridici e canonici invocati e confrontandoli con la posizione ufficiale della Chiesa.
- Esplora l’idea della crisi della Chiesa Cattolica delineata nei testi, concentrandoti sulle sfide interne (teologia morale, governance) ed esterne (concorrenza di altre religioni, medialità) e discuti le diverse risposte proposte per affrontarla.
- Confronta e contrasta la visione della morale cattolica presentata in “Veritatis splendor” con le critiche alla teologia morale post-sessantotto, valutando le implicazioni di ciascuna prospettiva per la vita dei fedeli e l’insegnamento della Chiesa.
- Discuti l’interpretazione del pontificato e della rinuncia di Benedetto XVI come un atto strategico volto a proteggere il papato e la Chiesa in una situazione di “sede impedita”. Valuta le prove addotte a sostegno di questa teoria e le sue implicazioni per la comprensione della successione papale.
- Analizza il concetto di “Katéchon” nel contesto della teologia cattolica e discuti come i testi forniti lo applichino al ruolo del papato e, in particolare, alla figura di Papa Benedetto XVI.
Glossario dei Termini Chiave sulla Rinuncia di Benedetto XVI
- Declaratio: La dichiarazione formale con cui Papa Benedetto XVI ha annunciato la sua rinuncia al ministero di Vescovo di Roma, Successore di San Pietro.
- Munus: Nel diritto canonico, si riferisce all’ufficio, alla dignità e alla responsabilità spirituale inerente a un incarico, in particolare al papato come successione di San Pietro.
- Ministerium: Nel diritto canonico, si riferisce all’esercizio pratico e visibile di un ufficio o incarico; le azioni concrete che derivano dal “munus”.
- Canone 332 §2: Il paragrafo del Codice di Diritto Canonico che stabilisce che la rinuncia del Romano Pontefice sia valida se fatta liberamente e debitamente manifestata, richiedendo esplicitamente la rinuncia al “munus Petrino”.
- Nullità: Riferito a un atto giuridico, indica che l’atto è affetto da vizi che lo rendono incapace di produrre gli effetti giuridici tipici, come se non fosse mai stato posto in essere.
- Inesistenza: Riferito a un atto giuridico, indica che l’atto manca del tutto degli elementi costitutivi essenziali, tanto da non poter essere nemmeno definito un atto giuridico.
- Termine Temporale: Una condizione posta su un atto giuridico che ne differisce l’entrata in vigore a un momento futuro specificato.
- Atto Giuridico Puro: Un atto giuridico che, data la sua importanza, non ammette la presenza di elementi accidentali come condizioni o termini temporali.
- Errore Sostanziale: Un vizio in un atto giuridico dovuto a un errore sulla sua natura essenziale o sul suo oggetto.
- Sede Impedita: Una situazione giuridica prevista dal diritto canonico (canone 412) in cui un vescovo diocesano (o, per analogia, il papa) è impedito nell’esercizio della sua funzione pastorale in modo da non potersi mettere in comunicazione nemmeno per lettera con i suoi diocesani (o con la Santa Sede).
- Papa Emerito: Il titolo adottato da Papa Benedetto XVI dopo la sua rinuncia, definito come assolutamente inedito nella storia della Chiesa da una delle fonti.
- Papa dubius, Papa nullus: Un principio canonistico che afferma che se esiste un dubbio positivo e insolubile sulla legittimità dell’elezione di un papa, questi non è considerato un papa valido.
- Scisma: Il rifiuto della sottomissione al Sommo Pontefice o della comunione con i membri della Chiesa a lui soggetti.
- Universi Dominici Gregis: La Costituzione Apostolica promulgata da Papa Giovanni Paolo II che regola l’elezione del Romano Pontefice (il conclave).
- Katéchon: Termine greco che significa “colui che trattiene”; nella teologia cattolica, inteso come la forza o l’entità che trattiene l’avanzata dell’anticristo e dell’iniquità, spesso identificato con il papato.
- Teologia Morale: La branca della teologia che studia il comportamento umano alla luce della fede cattolica, discernendo tra bene e male e fornendo orientamenti per la vita morale.
- Veritatis splendor: Enciclica di Papa Giovanni Paolo II del 1993 che riafferma l’esistenza di verità morali universali e di azioni intrinsecamente malvagie.
- Proprium Cristiano: L’insieme degli elementi che conferiscono specificità e novità alla morale biblica e all’atteggiamento cristiano verso il mondo e la vita umana, in contrasto con altre tradizioni morali o religiose.
- Catecumenato: Nella Chiesa antica, il periodo di preparazione per gli adulti che desideravano ricevere i sacramenti dell’iniziazione cristiana (Battesimo, Cresima, Eucaristia).
- Conclave: L’assemblea dei cardinali della Chiesa Cattolica Romana che si riunisce per eleggere un nuovo papa.
- Antipapa: Una persona che, in opposizione al papa canonicamente eletto, rivendica di essere il vero papa.
- Magistero Ordinario: L’insegnamento dottrinale e morale del papa e dei vescovi in comunione con lui, che si esercita nella predicazione quotidiana, nelle lettere pastorali e in altri documenti.
- Eresia: L’ostinata negazione o il dubbio ostinato, dopo aver ricevuto il battesimo, di una verità che si deve credere per fede divina e cattolica.
Chiave (soluzioni) del Quiz a Risposta Breve sulla Rinuncia di Benedetto XVI
- Secondo i testi, le motivazioni principali addotte da Benedetto XVI per la sua rinuncia sono state l’età avanzata e la diminuzione delle forze fisiche e spirituali, che riteneva non più adeguate per gestire il ministero petrino nel mondo attuale.
- “Munus” si riferisce all’ufficio spirituale, alla dignità e alla responsabilità di essere papa come successore di Pietro, conferito direttamente da Dio. “Ministerium” si riferisce all’esercizio pratico e visibile di questo ufficio, cioè al “fare il papa”.
- L’uso del termine “ministerium” è considerato problematico perché il Codice di Diritto Canonico (Canone 332 §2) richiede esplicitamente la rinuncia al “munus Petrino” affinché la rinuncia sia valida. Usare “ministerium” potrebbe indicare una rinuncia all’esercizio pratico ma non all’ufficio stesso.
- “Veritatis splendor” affronta la crisi della teologia morale riaffermando l’esistenza di verità morali universali e il fatto che alcune azioni sono intrinsecamente malvagie (“azioni che non possono mai diventare buone”), in contrasto con la tesi che la morale debba essere definita solo in base agli scopi o valutazioni relative.
- Secondo una delle fonti, la differenza principale è ecclesiologica e solo parzialmente teologica. Viene citato l’esempio della morale sessuale e della visione della famiglia, dove Francesco ha un approccio più empatico e basato sulla misericordia nel considerare i singoli casi, rispetto all’approccio più legato a leggi immutabili della tradizione tomistica romana.
- Questo criterio significa che se c’è un dubbio fondato (“dubbio positivo e insolubile”) sulla legittimità dell’elezione di un papa, allora quella persona non deve essere considerata il papa legittimo. Questo perché l’obbedienza è dovuta solo a un superiore certo nella sua autorità.
- Gli indizi addotti includono il mantenimento del titolo di “Papa emerito”, l’uso continuato dell’abito bianco e dello stemma papale, e risposte di Benedetto XVI che, sebbene affermassero l’esistenza di un solo papa, non specificavano chi fosse tra lui e Bergoglio, suggerendo una condizione di non libertà di comunicazione.
- Il “Katéchon” è la forza che trattiene l’avanzata dell’iniquità o dell’anticristo. In una delle fonti, viene interpretato come il papato stesso. Papa Benedetto XVI viene visto come il “culmen dell’essenza catecontica” sia per il suo magistero contro il relativismo sia per la sua azione (presunta non rinuncia) che avrebbe impedito l’instaurazione completa di una “linea antipapale” all’interno della Chiesa.
- Alcune delle azioni attribuite a Francesco includono la benedizione di coppie irregolari o omosessuali, l’accordo con il governo cinese sulla nomina dei vescovi, la promozione delle inoculazioni sperimentali e la partecipazione a riti non cattolici.
- L’appello è rivolto ai cardinali creati prima del 2013 affinché intervengano, riconoscano la mancata valida abdicazione di Benedetto XVI, dichiarino la sua morte (avvenuta il 31 dicembre 2022) come fine del suo pontificato e procedano alla convocazione di un conclave valido per l’elezione di un nuovo pontefice, in conformità alle norme di “Universi Dominici Gregis”.
Riassunto sui Temi Chiave e sui Fatti Rilevanti
1. La Rinuncia di Papa Benedetto XVI: Analisi e Controversie Canoniche
- Un Atto Storico con Implicazioni di Crisi: La rinuncia di Papa Ratzinger (Benedetto XVI) nel 2013 è descritta come un “forma-evento sicuramente storica nei tempi e nei modi”, ma anche “del tutto assimilabile ad una qualsiasi dinamica di crisi”. (Infoaut)
- Motivazione Ufficiale vs. Interpretazioni Divergenti: La motivazione ufficiale addotta da Benedetto XVI per la sua rinuncia è il venir meno delle forze a causa dell’età avanzata (“vires meas ingravescente aetate non iam aptas esse ad munus Petrinum aeque administrandum”). (Declaratio di Benedetto XVI, citata in “NON CONSEGNERÒ IL LEONE” e Wikipedia – Rinuncia all’ufficio) Tuttavia, una fonte sottolinea come questa giustificazione dell’età non sia accettata in passato (Cardinale Vincenzo Fagiolo nel 1994) e un’altra fonte suggerisce che la sua decisione sia maturata dopo un lungo periodo di preghiera e meditazione. (Wikipedia – Rinuncia all’ufficio, Monsignor Georg Gänswein)
- La Controversia sulla Validità della Rinuncia: Un tema centrale, ampiamente sviluppato nella fonte “NON CONSEGNERÒ IL LEONE”, è la tesi secondo cui la rinuncia di Benedetto XVI sarebbe stata nulla o inesistente dal punto di vista giuridico-canonico. Questa tesi si basa su diversi argomenti:
- Formulazione come Dichiarazione e non Atto di Rinuncia: La “Declaratio” è considerata una mera dichiarazione (“declaro me ministerio… renuntiare” – “dichiaro di rinunciare”) e non un atto giuridicamente valido di rinuncia (“io rinuncio” o simili). Mancano gli elementi costitutivi di un atto giuridico. (NON CONSEGNERÒ IL LEONE)
- Differimento Temporale: La dichiarazione introduce un termine temporale (efficacia a partire dal 28 febbraio 2013), il che non è contemplato per gli atti giuridici puri come la rinuncia al papato, che dovrebbe avere effetto immediato secondo il canone 189 §3 del Codice di Diritto Canonico. (NON CONSEGNERÒ IL LEONE)
- Uso dei Termini “Munus” e “Ministerium”: Il Codice di Diritto Canonico (Canone 332 §2) richiede la rinuncia al “munus Petrino” (ufficio, dignità, responsabilità spirituale), mentre Benedetto XVI ha dichiarato di rinunciare al “ministerium” (l’esecuzione pratica dell’ufficio). La distinzione è cruciale, in quanto il “munus” è l’essere Papa, conferito direttamente da Dio, mentre il “ministerium” è il fare il Papa. La rinuncia al solo “ministerium” pur mantenendo il “munus” è considerata una impossibilità giuridica per un pontefice. (NON CONSEGNERÒ IL LEONE)
- Lessico Inedito: Il lessico usato da Benedetto XVI nella sua “Declaratio” non trova precedenti nelle formule di abdicazione utilizzate da altri Papi nella storia (es. Celestino V, Gregorio XII, Paolo VI). (NON CONSEGNERÒ IL LEONE) Benedetto XVI stesso si riferiva al suo gesto in tedesco come “ritiro” (“sich zurückziehen”) e non “abdicazione” (“Abdankung”) come usava per altri Papi. (NON CONSEGNERÒ IL LEONE)
- Presenza di Errori e “Particolarità” nel Latino: La “Declaratio” contiene errori e “particolarità” nel latino, sorprendenti data la profonda conoscenza di Benedetto XVI della lingua, suggerendo un’intenzionalità nel rendere il testo apparentemente valido ma legalmente viziato. (NON CONSEGNERÒ IL LEONE)
- Mancanza di Citazione del Canone 332 §2: La dichiarazione non cita l’unico canone del codice vigente che riguarda la rinuncia del Papa. (NON CONSEGNERÒ IL LEONE)
- La Tesi della “Sede Impedita”: La fonte “NON CONSEGNERÒ IL LEONE” propone l’interpretazione secondo cui la rinuncia di Benedetto XVI, essendo invalida, lo avrebbe posto in una condizione giuridicamente nota come “sede impedita” (canone 412), dove il Papa mantiene il “munus” ma non può esercitare pienamente il “ministerium”. Questa situazione sarebbe stata causata dall’indizione del conclave da parte dei cardinali mentre il Papa era ancora vivente e non validamente dimissionario. (NON CONSEGNERÒ IL LEONE)
- La Questione di Papa Francesco e l’Invalidità dell’Elezione: Di conseguenza, la tesi della rinuncia invalida porta alla conclusione che l’elezione del Cardinale Bergoglio (Papa Francesco) sarebbe nulla e invalida (“perciò stesso nulla invalida senza che venga alcuna dichiarazione in proposito”) in quanto avvenuta in modo difforme dalle prescrizioni di “Universi Dominici Gregis” (articolo 76), la costituzione apostolica sull’elezione del Papa. L’elezione è contestata anche a causa di presunte interferenze esterne (il “gruppo di San Gallo”). (NON CONSEGNERÒ IL LEONE)
- Il Criterio “Papa Dubius Papa Nullus”: Viene invocato il criterio canonistico “Papa dubius Papa nullus” (Papa dubbio Papa Nullo), secondo cui se sussiste un dubbio positivo e insolubile sulla legittimità dell’elezione di un Papa, questi non è Papa. Poiché l’elezione di Bergoglio è stata messa in dubbio da più parti con argomentazioni non confutate ufficialmente dalla Santa Sede, egli sarebbe un “papa dubbio” e quindi “Papa Nullo”. Chi rifiuta di obbedire a un “papa dubbio” non commette il delitto di scisma secondo la tradizione canonistica. (NON CONSEGNERÒ IL LEONE)
- La Figura del “Catechon” e il Ruolo di Benedetto XVI: Viene proposta un’interpretazione teologica della figura di Benedetto XVI come “Catechon”, colui che trattiene l’avanzata dell’Anticristo e dell’iniquità. Il papato è tradizionalmente visto come il “Catechon”. Benedetto XVI avrebbe agito come “Catechon” sia nel suo magistero ordinario, opponendosi al relativismo e al pensiero anticristiano, sia in modo eminente con la sua “Declaratio”, ponendosi in “sede impedita” per proteggere il papato e la Chiesa dall’interno. (NON CONSEGNERÒ IL LEONE)
- Assenza di Precedenti per il Titolo di “Papa Emerito”: La fonte “NON CONSEGNERÒ IL LEONE” sottolinea come l’uso del titolo “Papa emerito” e il mantenimento dell’abito bianco, dello stemma papale e della benedizione papale da parte di Benedetto XVI non abbiano alcun precedente storico dopo una rinuncia. (NON CONSEGNERÒ IL LEONE, Wikipedia – Papa Benedetto XVI)
2. Le Sfide della Chiesa e il Magistero di Benedetto XVI
- Crisi Morale e la Rilevanza della Morale Cristiana: Benedetto XVI, in un suo scritto, identifica una profonda crisi morale iniziata negli anni ’60, in particolare riguardo alla sessualità, che ha portato a un’assenza di norme e alla diffusione della tesi che la morale debba essere definita solo in base agli scopi dell’agire umano, con conseguente relativismo e negazione di azioni intrinsecamente malvagie. (Accademia dei Ponti)
- “Veritatis Splendor” e la Necessità di Valori Assoluti: Viene evidenziato il ruolo cruciale dell’enciclica “Veritatis splendor” di Giovanni Paolo II (preparata anche con il contributo dell’allora Cardinale Ratzinger), che ha riaffermato l’esistenza di azioni che non possono mai diventare buone, anche in nome di un valore superiore. Questo è legato al concetto fondamentale del martirio, che perde senso in una visione morale puramente basata sul bilanciamento dei beni. (Accademia dei Ponti)
- L’Unicità della Morale Cristiana: Contrapponendosi alla tesi che la Chiesa non abbia una morale propria, Benedetto XVI afferma che, pur essendoci equivalenze in altre religioni, l’insieme della morale biblica è nuovo e diverso, ancorato all’immagine di Dio e alla fede nell’unico Dio che si è mostrato in Gesù Cristo. La fede è un cammino, un modo di vivere. (Accademia dei Ponti)
- L’Assenza di Dio nella Società e la Perdita di Criteri: Una società in cui Dio è assente è una società che perde il suo criterio, il senso che offre orientamento e la capacità di distinguere il bene dal male. La “morte di Dio” nella società occidentale porta alla fine della libertà e alla perdita della misura dell’umano, rendendo persino ovvio ciò che è male e distrugge l’uomo, come dimostrato dal diffondersi della pedofilia. (Accademia dei Ponti)
- Ritorno a Dio come Fondamento: Il compito fondamentale di fronte agli sconvolgimenti morali è tornare a vivere di Dio, rivolti a Lui e in obbedienza a Lui, riconoscendolo come fondamento della vita e ponendolo al centro del pensiero, del parlare e dell’agire. (Accademia dei Ponti)
- Il Problema degli Abusi sui Minori: Benedetto XVI ha affrontato apertamente il problema degli abusi sui minori nella Chiesa, esprimendo sgomento e senso di tradimento. Ha criticato la “preoccupazione fuori luogo per il buon nome della Chiesa” che ha portato a mancate sanzioni canoniche e alla mancata tutela delle vittime. Ha invitato i colpevoli a rispondere davanti a Dio e ai tribunali, sottolineando il grave danno arrecato alla Chiesa e alla percezione del sacerdozio. (Wikipedia – Papa Benedetto XVI)
- Il Relativismo come Problema Centrale della Fede: Seguendo le orme di Giovanni Paolo II, Benedetto XVI ha definito il relativismo come l’odierno problema centrale della fede, poiché non riconoscendo nulla di definitivo, riduce tutto al proprio io e alle sue voglie, creando una prigione di isolamento. (Wikipedia – Papa Benedetto XVI)
- Insegnamenti sulla Sessualità e la Vita: Benedetto XVI ha ribadito gli insegnamenti tradizionali della Chiesa cattolica sulla morale sessuale, condannando pratiche come l’omosessualità attiva, la masturbazione, la contraccezione e le tecniche di fecondazione artificiale in quanto separano la procreazione dall’atto coniugale e pongono la tecnica al di sopra della persona umana. Ha sottolineato la complementarità tra uomo e donna nella creazione divina. (Wikipedia – Papa Benedetto XVI)
- Impegno per la Pace e i Principi non Negoziabili: Benedetto XVI ha lanciato numerosi appelli per la pace nel mondo, sottolineando che essa è possibile e non un’utopia. Ha ribadito l’importanza dei principi della difesa della vita e della famiglia fondata sul matrimonio, definendoli non solo verità di fede o derivazione del diritto alla libertà religiosa, ma inscritti nella natura umana stessa e riconoscibili con la ragione, comuni a tutta l’umanità. (Wikipedia – Papa Benedetto XVI)
- Rapporti con la Fraternità Sacerdotale San Pio X: Ha cercato di ricucire lo strappo con la Fraternità S. Pio X (lefevbriani), revocando la scomunica a quattro vescovi, ma ha chiarito che le questioni dottrinali rimangono aperte e finché non saranno risolte la Fraternità non ha uno statuto canonico e i suoi ministri non possono esercitare legittimamente il loro ministero. (Wikipedia – Papa Benedetto XVI)
- Rapporti con la Cina: Ha stipulato un accordo con il governo cinese che consente al governo di scegliere i vescovi cattolici del paese, suscitando critiche. (NON CONSEGNERÒ IL LEONE)
3. Le Sfide Attuali della Chiesa secondo le Fonti
- Crisi di Leadership e Progetto: La rinuncia di Benedetto XVI ha lasciato i fedeli in una “incertezza esiziale” e la Chiesa necessita di una “leadership ed un progetto all’altezza, e carnalmente lucidi, per affrontare le tante sfide dell’attualità.” (Infoaut)
- Sfide Economiche: La Chiesa deve affrontare la gestione dei propri istituti bancari (come lo IOR) che operano nel sistema finanziario, evidenziando potenziali connessioni e crisi (come IOR-MPS). (Infoaut)
- Concorrenza da Altre Forme di Cristianesimo e Religioni: La Chiesa cattolica si trova a competere con altre forme di cristianesimo decentrate e connesse con potenze secolari locali, e con altre religioni, incluso l’islam politico e religioni utilizzate per il controllo sociale (es. in Cina). (Infoaut)
- Appropriazione del Potere Pastorale da Parte di Attori Esterni: Una “plethora di attori” è ora in grado di appropriarsi e veicolare autonomamente, attraverso i media e i “rituali mediatici”, forme pastorali di potere un tempo esclusive della Chiesa. (Infoaut)
- Contestazione dell’Autorità basata sull’Anzianità: In un mondo in cui il binomio anzianità-autorevolezza è sempre più messo in discussione, un Papa teologo anziano potrebbe non essere sufficiente per gestire il “brand” della Chiesa. (Infoaut)
- Emerge un “Pensiero non Cattolico” all’interno del Cattolicesimo: Benedetto XVI ha messo in guardia contro la possibilità che un “pensiero non cattolico” all’interno del cattolicesimo diventi più forte, pur affermando che esso non rappresenterà mai il pensiero della Chiesa. (Accademia dei Ponti, citando Benedetto XVI)
- Scandali e Confusione tra i Fedeli: Gli eventi recenti stanno generando scandalo e confusione tra i fedeli. (NON CONSEGNERÒ IL LEONE)
- Contestazione del Magistero di Papa Francesco: Viene apertamente contestato il magistero ordinario di quello che viene definito il “cosiddetto Papa Francesco”, accusandolo di insegnamenti basati su “compromessi e mezze verità” e di essere caduto in “diverse eresie”. Esempi citati includono:
- L’accordo con il governo cinese sulla nomina dei vescovi. (NON CONSEGNERÒ IL LEONE)
- La promozione dell’inoculazione di “sieri sperimentali” (vaccini COVID-19) definendoli “atto d’amore” senza sollevare problemi morali sull’uso di linee cellulari derivate da feti abortiti. (NON CONSEGNERÒ IL LEONE)
- La dichiarazione “Fiducia supplicans” che permette la benedizione di coppie in “situazioni irregolari” o dello stesso sesso, interpretata come un’approvazione delle loro unioni, anche se non equiparate al matrimonio, e considerata contraria all’insegnamento della Chiesa e logicamente condurre all’eresia. Viene evidenziata la disobbedienza di diverse conferenze episcopali e vescovi a questo documento. (NON CONSEGNERÒ IL LEONE)
- L’apertura a “riti neopagani” (cerimonia in Vaticano con uno stregone). (NON CONSEGNERÒ IL LEONE)
- Divisioni tra i Fedeli e i Sacerdoti: La situazione attuale ha creato diverse posizioni tra i fedeli: “bergogliana e legittimista” (ignoranza o riconoscimento della crisi ma accettazione della validità dell’elezione), “sede vacante non dichiarata” (riconoscimento di Benedetto XVI come ultimo Papa valido e sede vacante dopo la sua morte), e “sedevacantista tradizionalista” (rifiuto di Bergoglio e dei Papi post-Pio XII). (NON CONSEGNERÒ IL LEONE)
- Necessità di Annunciare la Verità con Coraggio: I fedeli che riconoscono la verità sono chiamati ad annunciarla con forza e a cooperare per il bene della Chiesa, anche se ciò significa vedere persone care rimanere nell’errore. Viene invocato il diritto e il dovere dei fedeli di manifestare il proprio pensiero su ciò che riguarda il bene della Chiesa. (NON CONSEGNERÒ IL LEONE)
- Appello ai Cardinali Creati Prima del 2013: La soluzione canonica proposta alla crisi attuale è l’intervento dei cardinali creati prima del 2013 (escludendo quelli creati da Bergoglio) per riconoscere la mancata abdicazione di Benedetto XVI, dichiarare la sede vacante dopo la sua morte, e convocare un conclave valido secondo le norme di “Universi Dominici Gregis”. Viene presentata un’istanza in Vaticano per il riconoscimento della nullità dell’abdicazione. (NON CONSEGNERÒ IL LEONE)
4. Speranza e Fede nel Conflitto e nella Giustizia Sociale (Prospettiva di Infoaut)
- Speranza nella Debolezza dell’Autorità Costituita: Nonostante la crisi, la fonte Infoaut esprime “speranza” nel vedere l’incapacità del “papato ed impero contemporanei” di offrire idee o prospettive di futuro, “regnanti su macerie di meschinità e corruzione”. (Infoaut)
- Apertura di Spazi per la Potenziale Conflittuale: La crisi apre “enormi spazi” per incanalare la “enorme potenzialità conflittuale” verso il “qui ed ora”, contrapponendosi alla sopportazione e al perdono che rimandano la resa dei conti a un ipotetico aldilà. (Infoaut)
- Fede Materialista nella Città Terrena: La prospettiva di Infoaut è “materialista”, con una “fede” nella “città terrena del conflitto e della giustizia sociale”. (Infoaut)
In Sintesi:
Le fonti presentano un quadro complesso della Chiesa cattolica nel periodo successivo alla rinuncia di Benedetto XVI. Da un lato, vi è una profonda crisi interna, con un’analisi dettagliata e controversa della validità della rinuncia di Benedetto XVI e, di conseguenza, dell’elezione di Papa Francesco. Questa crisi viene interpretata da alcuni come un attacco alle fondamenta stesse del papato e della dottrina cattolica. Dall’altro lato, la stessa rinuncia è vista da altri come un atto di umiltà e amore per la Chiesa. Il magistero di Benedetto XVI viene richiamato come un baluardo contro il relativismo e la crisi morale. Infine, una prospettiva esterna e critica vede nella crisi della Chiesa un’opportunità per l’emergere di nuove dinamiche sociali basate sul conflitto e la giustizia terrena. La situazione attuale è caratterizzata da divisioni, confusione e un appello a un ritorno alle fondamenta della fede e del diritto canonico per affrontare le sfide presenti.
cronologia dettagliata degli eventi e un elenco dei personaggi principali menzionati nei testi forniti:
Cronologia dettagliata degli eventi:
- 1927 (16 aprile): Joseph Aloisius Ratzinger (futuro Papa Benedetto XVI) nasce a Marktl, in Baviera, Germania.
- Anni ’30: I criteri validi fino a quel momento in tema di sessualità iniziano a venire meno, un processo che si accelererà negli anni successivi.
- 1939 (marzo): Entra in vigore la legge nazista che obbliga i giovani di età compresa tra i 14 e i 18 anni ad arruolarsi nella Gioventù hitleriana.
- 1939: All’età di 12 anni, Joseph Ratzinger si iscrive al seminario minore di Traunstein.
- 1941: Dopo aver compiuto 14 anni, Joseph Ratzinger viene iscritto obbligatoriamente nella Gioventù hitleriana.
- 1942: Il seminario minore di Traunstein viene chiuso per uso militare e gli studenti vengono mandati a casa. Joseph Ratzinger torna al Gymnasium di Traunstein e continua le sue presenze obbligatorie nella Gioventù hitleriana contro la sua volontà, evitando sanzioni grazie a un professore comprensivo.
- 1950 (29 ottobre): Joseph Ratzinger viene ordinato diacono.
- 1951 (29 giugno): Joseph Ratzinger viene ordinato sacerdote.
- Anni ’60: Si verifica un processo di un ordine di grandezza quasi senza precedenti nella storia, con la completa perdita dei criteri in tema di sessualità. La Ministra della salute tedesca, Käte Strobel, promuove la diffusione di informazioni sulla sessualità a bambini e giovani.
- Anni ’60-’70: Papa Paolo VI scrive due lettere di rinuncia preventiva in caso di malattia invalidante.
- 1977 (24 marzo): Joseph Ratzinger viene nominato arcivescovo da Papa Paolo VI.
- 1977 (28 maggio): Joseph Ratzinger viene consacrato arcivescovo.
- 1977 (27 giugno): Joseph Ratzinger viene creato cardinale da Papa Paolo VI.
- 1986 (1º ottobre): La Congregazione per la dottrina della fede pubblica il documento “Cura pastorale delle persone omosessuali”, con il contributo dell’allora cardinale Ratzinger.
- 1989: Papa Giovanni Paolo II scrive una lettera al collegio cardinalizio offrendosi di abdicare se fosse diventato incapace.
- 1991 (8 luglio): Muore Franz Böckle.
- 1993 (6 agosto): Papa Giovanni Paolo II pubblica l’enciclica Veritatis splendor, suscitando reazioni contrarie da parte di alcuni teologi morali.
- 1994: Il cardinale Vincenzo Fagiolo conclude il suo studio per Papa Giovanni Paolo II, affermando in maniera tassativa che il Papa non potrà mai dimettersi a motivo della sola età.
- 1994: Papa Giovanni Paolo II scrive un altro documento, non pubblicato, in cui spiega che non può abdicare solo per l’età, ma solo “in presenza di una malattia inguaribile o di un impedimento”.
- 2000: Papa Giovanni Paolo II scrive nel suo testamento di pregare Dio affinché lo aiutasse a riconoscere per quanto tempo avrebbe dovuto continuare il suo servizio, suggerendo la possibilità della rinuncia.
- 2002 (27 novembre): Il cardinale Joseph Ratzinger viene eletto decano del collegio cardinalizio.
- 2002 (30 novembre): Il cardinale Joseph Ratzinger ottiene la sede di Ostia in aggiunta alla sede suburbicaria di Velletri-Segni.
- 2005 (primavera): Secondo una fonte, il Cardinale Bergoglio era già supportato dal gruppo di San Gallo per l’elezione papale.
- 2005 (primavera/estate): Benedetto XVI scrive la prima parte dell’enciclica Deus caritas est in tedesco.
- 2005 (8 febbraio): Un cardinale suggerisce che l’allora Papa Giovanni Paolo II potrebbe dimettersi a causa delle sue condizioni di salute.
- 2005 (2 aprile): Muore Papa Giovanni Paolo II.
- 2005 (19 aprile): Joseph Aloisius Ratzinger viene eletto Papa, assumendo il nome di Benedetto XVI. L’annuncio cerimoniale include per la prima volta saluti in diverse lingue.
- 2005 (24 aprile): Inizio del Ministero Petrino di Papa Benedetto XVI.
- 2005 (26 aprile): Prima Messa di Papa Benedetto XVI.
- 2005 (luglio): Papa Benedetto XVI interviene sugli attentati di Londra, invitando a pregare per le vittime e gli attentatori.
- 2005 (20 settembre): Il Dipartimento di Stato statunitense concede a Papa Benedetto XVI l’immunità diplomatica, esentandolo da un processo legato agli abusi sui minori.
- 2005 (22 dicembre): Papa Benedetto XVI pronuncia un discorso alla Curia e alla Prelatura Romana, riferendosi a coloro che vedono il Concilio Vaticano II come una rottura e non una continuità.
- 2005 (25 dicembre): Papa Benedetto XVI firma l’enciclica Deus caritas est. Nel messaggio Urbi et Orbi per il Natale, invita a un risveglio spirituale.
- 2006 (1º gennaio): Durante la Messa per il nuovo anno, Papa Benedetto XVI invita l’ONU a una rinnovata coscienza delle proprie responsabilità.
- 2006: Viene promulgata in latino l’enciclica Deus caritas est.
- 2006: Papa Benedetto XVI tratta il problema degli abusi sui minori in un discorso ai vescovi d’Irlanda.
- 2006 (16 aprile): Nel messaggio Urbi et Orbi del giorno di Pasqua, Papa Benedetto XVI parla della situazione politica internazionale, auspicando negoziati onorevoli e la realizzazione di una pacifica convivenza.
- 2007 (Avvento): Secondo l’azienda Ars Regia, iniziano a essere realizzati paramenti per Papa Benedetto XVI con lo stemma sormontato dalla tiara.
- 2007 (17 giugno): Parlando da Assisi, Papa Benedetto XVI rivolge un appello affinché abbiano fine tutte le guerre nel mondo.
- 2007 (30 novembre): Viene pubblicata l’enciclica Spe salvi.
- 2007 (25 dicembre): L’appello per la fine delle guerre viene reiterato nel messaggio Urbi et Orbi per il Natale.
- 2009: Scoppiano gli scandali di pedofilia nella Chiesa irlandese con la pubblicazione dei rapporti Ryan e Murphy.
- 2009 (2 luglio): Papa Benedetto XVI emana il motu proprio Ecclesiae unitatem, tornando sulla questione della remissione delle scomuniche.
- 2009 (29 giugno): Papa Benedetto XVI firma l’enciclica Caritas in veritate.
- 2009 (7 luglio): Viene pubblicata l’enciclica Caritas in veritate.
- 2009 (11 dicembre): Il portavoce della sala stampa vaticana, Federico Lombardi, spiega che il papa condivide la rabbia, il senso di tradimento e la vergogna provate dai fedeli cattolici irlandesi a fronte degli scandali di pedofilia.
- 2010 (gennaio): Papa Benedetto XVI incontra i responsabili e i vescovi della Chiesa irlandese.
- 2010 (10 marzo): Papa Benedetto XVI tiene un’udienza generale in cui parla del cammino di fede e della sua vocazione.
- 2010 (20 marzo): Papa Benedetto XVI pubblica una lettera pastorale rivolta ai fedeli cattolici d’Irlanda, esprimendo sgomento e chiedendo riconoscimento dei gravi peccati commessi.
- 2010 (10 ottobre): Viene esposto uno stratum di velluto con lo stemma di Papa Benedetto XVI sormontato dalla tiara durante l’Angelus.
- 2011 (giugno): Papa Benedetto XVI visita Zagabria.
- 2011 (agosto): Papa Benedetto XVI visita Madrid per la Giornata Mondiale della Gioventù.
- 2012: Papa Benedetto XVI scrive nel messaggio per la Giornata della pace che “La pace non è un sogno… è possibile”.
- 2012 (7 ottobre): Papa Benedetto XVI proclama Dottore della Chiesa Ildegarda di Bingen.
- 2013 (11 febbraio): Papa Benedetto XVI pronuncia la Declaratio, dichiarando la sua intenzione di rinunciare al ministero (ministerium) di Vescovo di Roma a partire dal 28 febbraio 2013. Il Cardinale Sodano parla subito dopo del suo “servizio Pontificale”.
- 2013 (22 febbraio): Papa Benedetto XVI apporta le ultime modifiche alle norme sull’elezione del Romano Pontefice con il Motu Proprio Normas nonnullas.
- 2013 (27 febbraio): Papa Benedetto XVI tiene l’ultima udienza generale prima della rinuncia, affermando che la sua decisione di rinunciare all’esercizio attivo del ministero non revoca il “sempre” del suo servizio.
- 2013 (28 febbraio, ora 20): Ha effetto la rinuncia dichiarata da Papa Benedetto XVI. Assume il titolo di Papa emerito.
- 2013 (13 marzo): Viene eletto Papa il Cardinale Bergoglio, che assume il nome di Francesco. Secondo alcune fonti, l’elezione è nulla e invalida perché il Papa Benedetto XVI non si è validamente dimesso.
- 2013 (dopo il 28 febbraio): Papa Benedetto XVI continua a farsi chiamare Sua Santità Benedetto XVI, a vestirsi di bianco, a firmarsi P.P., a impartire la benedizione papale e a mantenere il suo stemma.
- Anni successivi al 2013: Sorgono dubbi sulla validità della rinuncia di Papa Benedetto XVI e dell’elezione di Papa Francesco, alimentati dalle pubblicazioni di don Alessandro Maria Minutella, Andrea Cionci e don Fernando Maria Cornet.
- 2016 (15 dicembre): Papa Francesco tiene un’omelia in cui si riferisce a San Giovanni Battista e alla necessità di annunciare la verità senza usare “parole a metà”.
- 2018: Papa Francesco stipula un accordo con il governo cinese che consente a quest’ultimo di scegliere i vescovi cattolici del paese. L’accordo viene rinnovato nel 2020 e nel 2022.
- 2018: Viene pubblicata la lettera di Paolo VI datata 2 maggio 1965 sulla sua rinuncia preventiva.
- 2020 (gennaio): Monsignor Georg Gänswein conferma in un’intervista che la decisione della rinuncia di Benedetto XVI maturò dopo un lungo periodo di preghiera e meditazione e non è stata oggetto di rimpianti.
- 2022 (dicembre): Papa Francesco rende noto di aver firmato una rinuncia al ministero petrino in caso di grave e comprovata incapacità per motivi di salute, consegnandola al cardinale Tarcisio Bertone.
- 2022 (31 dicembre): Muore Papa Benedetto XVI. Secondo la posizione della sede vacante non dichiarata, con la sua morte si instaura la sede vacante a norma del codice di diritto canonico.
- 2023: Un sacerdote anonimo completa il suo dottorato in teologia fondamentale presso la Pontificia Università Gregoriana, pubblicando la sua dissertazione e approfondendo la questione della rinuncia di Benedetto XVI e dell’elezione di Bergoglio.
- 2023 (16 giugno): Durante una Santa Messa in rito ambrosiano, la lettura del Vangelo sulla parabola della festa di nozze interpellava profondamente un sacerdote, portandolo a riflettere sulla fedeltà alle Sacre Scritture.
- 2023 (18 dicembre): Il Dicastero per la Dottrina della Fede pubblica la dichiarazione Fiducia supplicans, che consente la benedizione di coppie in situazioni irregolari o dello stesso sesso. Venti conferenze episcopali e numerosi vescovi e sacerdoti non accettano il documento.
- 2024 (6 giugno): Andrea Cionci e il suo team di avvocati depositano un’istanza presso il tribunale dello Stato della Città del Vaticano per il riconoscimento della nullità dell’abdicazione di Papa Benedetto XVI. Il tribunale non ha ancora dato risposta.
Rapporto fra Benedetto XVI e altre persone:
- Joseph Aloisius Ratzinger / Papa Benedetto XVI: Nato nel 1927 e morto nel 2022, è stato il 265° Papa della Chiesa cattolica dal 2005 al 2013. Teologo di rilievo, ha affrontato temi come il relativismo, gli abusi sui minori e ha pubblicato diverse encicliche. La sua rinuncia nel 2013 e le circostanze ad essa legate sono al centro di dibattiti e contestazioni sulla validità dell’elezione del suo successore.
- Papa Giovanni Paolo II: Predecessore di Benedetto XVI, ha governato la Chiesa dal 1978 al 2005. Ha commissionato la preparazione del Catechismo della Chiesa Cattolica e pubblicato l’enciclica Veritatis splendor. Ha anche considerato e scritto di rinuncia in caso di impedimento.
- Papa Paolo VI: Papa dal 1963 al 1978. Ha scritto lettere di rinuncia preventiva in caso di malattia invalidante. Joseph Ratzinger è stato creato cardinale da lui.
- Papa Francesco: Attuale Papa, eletto nel 2013. La validità della sua elezione è contestata da alcune fonti che ritengono la rinuncia di Benedetto XVI non valida. È criticato per alcune sue decisioni, come l’accordo con la Cina sulla nomina dei vescovi e la dichiarazione Fiducia supplicans. Ha reso noto di aver firmato una rinuncia preventiva in caso di incapacità.
- Käte Strobel: Ministra della salute in Germania negli anni ’60, ha promosso la diffusione di informazioni sulla sessualità a bambini e giovani, contribuendo secondo una fonte alla crisi dei criteri morali in questo ambito.
- Franz Böckle: Teologo morale di lingua tedesca. Si è opposto all’idea che ci siano azioni sempre e in ogni circostanza considerate malvagie, una posizione contraria a quanto poi affermato nella Veritatis splendor.
- Cardinale Vincenzo Fagiolo: Presidente del Pontificio Consiglio per l’Interpretazione dei Testi Legislativi nel 1994, incaricato da Giovanni Paolo II di studiare le implicazioni giuridiche ed ecclesiologiche della rinunzia del Papa. Ha concluso che il Papa non può dimettersi solo per l’età.
- Cardinale Angelo Sodano: Decano del Collegio Cardinalizio dopo Ratzinger. Ha parlato subito dopo la Declaratio di Benedetto XVI, riferendosi al suo “servizio Pontificale”.
- Don Alessandro Maria Minutella: Sacerdote che, secondo una fonte, è stato il primo a portare all’attenzione del grande pubblico il fatto che Papa Benedetto XVI non si fosse mai realmente dimesso.
- Andrea Cionci: Giornalista che ha svolto un lavoro di inchiesta sulla rinuncia di Benedetto XVI e sull’elezione di Bergoglio, fornendo elementi per l’interpretazione giuridica della Declaratio. Ha depositato un’istanza legale per il riconoscimento della nullità dell’abdicazione.
- Don Fernando Maria Cornet: Autore del libro “Abemus Antipapa”, ha fornito ulteriori elementi per la ricerca sulla validità dell’elezione di Bergoglio.
- Stefano Violi: Canonista che ha analizzato la Declaratio di Benedetto XVI, concludendo che ha dichiarato di voler rinunciare al ministerium non al munus.
- Avvocato Antonacci: Sostiene che la formula usata da Benedetto XVI nella Declaratio rende l’atto nullo per errore sostanziale.
- Avvocato Acosta: Sostiene che la Declaratio è un atto inesistente per mancanza di oggetto, in quanto non è possibile separare il munus e il ministerium per il Papa.
- Cardinale Gianfranco Ghirlanda: Professore emerito di diritto canonico. Descrive il criterio “Papa dubius Papa nullus”, affermando che se esiste un dubbio positivo e insolubile sulla legittimità dell’elezione, il Papa non ha ricevuto la potestà.
- Franz Xaver Wernz, Cardinale Tommaso de Vio, Cardinale Juan de Lugo, Padre Ignazio Zal: Canonisti e teologi citati per sostenere che chi rifiuta di obbedire a un Papa di cui si dubita la legittimità non commette scisma.
- Cardinale Tarcisio Bertone: Ex cardinale segretario di Stato a cui Papa Francesco ha consegnato la sua rinuncia preventiva.
- Monsignor Georg Gänswein: Segretario particolare di Papa Benedetto XVI, ha confermato che la decisione della rinuncia maturò dopo un lungo periodo di preghiera e meditazione e non fu oggetto di rimpianti.
FAQ, 8 domande frequenti con risposte basate sulla rinuncia di Papa Benedetto XVI:
Qual è stata la forma e l’impatto della rinuncia di Papa Benedetto XVI secondo una delle fonti?
Una delle fonti descrive la rinuncia di Papa Benedetto XVI come un “forma-evento” storica per i suoi tempi e modi, ma assimilabile a una qualsiasi dinamica di crisi. Sostiene che tale rinuncia mirava a rafforzare la governance vaticana, ma al prezzo di lasciare i fedeli in una “incertezza esiziale”. La fonte suggerisce la necessità di una leadership e un progetto all’altezza per affrontare le sfide attuali.
Quali sfide per la Chiesa sono evidenziate in una delle fonti in relazione alla rinuncia di Papa Benedetto XVI?
La fonte evidenzia diverse sfide significative per la Chiesa. Tra queste, la complessa gestione degli istituti bancari vaticani, la concorrenza di forme di cristianesimo decentralizzate e di altre religioni (inclusa quella utilizzata dal Partito Comunista Cinese come strumento di controllo sociale), e la capacità di attori esterni alla Chiesa di appropriarsi e veicolare autonomamente forme pastorali di potere attraverso i media e i “rituali mediatici”. La fonte conclude che la gestione del “brand” della Chiesa non può più essere affidata a un “papa teologo” in un mondo che mette in discussione il binomio anzianità-autorevolezza.
Come viene descritto il contesto sociale degli anni ’60 e ’80 e le sue conseguenze sulla morale sessuale secondo una delle fonti?
Una delle fonti descrive gli anni ’60 e ’80 come un periodo di “processo inaudito” di una portata quasi senza precedenti nella storia, in cui i criteri validi fino a quel momento in tema di sessualità sono venuti meno completamente. Questo ha portato a un’assenza di norme, a cui si è poi cercato di porre rimedio. La situazione, secondo la fonte, è iniziata con l’introduzione da parte dello Stato di informazioni sulla sessualità a bambini e giovani, attraverso mezzi come un film educativo che mostrava apertamente anche rapporti sessuali. Ciò che era pensato come informazione è stato successivamente accettato come una possibilità generale.
Qual è stata la posizione di Papa Giovanni Paolo II e l’Enciclica Veritatis splendor riguardo alla morale e al concetto di “assolutamente malvagio”?
Secondo una delle fonti, Papa Giovanni Paolo II, ben consapevole della situazione della teologia morale, volle che si lavorasse a un’enciclica per “rimettere a posto queste cose”. Questa fu pubblicata con il titolo Veritatis splendor nel 1993, suscitando reazioni contrarie dai teologi morali. L’Enciclica conteneva l’affermazione che “ci sono azioni che non possono mai diventare buone”, ovvero azioni intrinsecamente malvagie. Il Papa era consapevole del peso di questa decisione e consultò esperti di alto livello per questa parte specifica.
Perché, secondo una delle fonti, una società in cui Dio è assente perde il suo criterio e la misura dell’umano?
Una delle fonti afferma che una società in cui Dio è assente, che non lo conosce più o lo tratta come se non esistesse, è una società che perde il suo criterio. In un mondo senza Dio, non vi sarebbe un fondamento spirituale, e tutto sarebbe privo di fine e senso. Non esisterebbero criteri di bene e male, lasciando spazio unicamente al potere come principio dominante, dove la verità non conta o non esiste. Solo se le cose hanno un fondamento spirituale, se sono volute e pensate da un Dio creatore buono, la vita umana può avere senso. La “morte di Dio” in una società comporta la fine della sua libertà, perché viene meno il senso che offre orientamento e il criterio per distinguere il bene dal male.
Cosa significa il termine canonistico munus rispetto a ministerium nel contesto del papato, e perché questa distinzione è rilevante secondo una delle fonti?
Una delle fonti spiega che, nel diritto canonico, munus si riferisce all’ufficio, alla dignità e alla responsabilità spirituale del Papa come successore di Pietro e capo della Chiesa universale (essere Papa), conferito direttamente da Dio. Ministerium, invece, rappresenta l’esecuzione pratica e visibile di tale ufficio, le azioni concrete che derivano dal munus (fare il Papa). La norma canonica (canone 332 §2) richiede la rinuncia al munus. La rilevanza di questa distinzione, secondo la fonte, risiede nel fatto che nella sua Declaratio, Papa Benedetto XVI usò il termine ministerium per indicare ciò a cui rinunciava, suggerendo che intendesse rinunciare all’esercizio pratico del ruolo di Papa pur rimanendo Papa nella sua essenza.
Quali sono alcuni dei motivi legali e canonistici presentati in una delle fonti per sostenere l’invalidità della rinuncia di Papa Benedetto XVI e dell’elezione di Papa Francesco?
Una delle fonti presenta diverse argomentazioni per sostenere l’invalidità della rinuncia di Papa Benedetto XVI e, di conseguenza, dell’elezione di Papa Francesco. Tra queste: la Declaratio è presentata come una mera dichiarazione e non un atto giuridicamente valido di rinuncia (io rinuncio); contiene un differimento temporale incompatibile con gli atti giuridici puri e le norme canoniche; non utilizza il termine specifico munus richiesto dal canone 332 §2, ma ministerium; la formula usata differisce dalle precedenti formule di abdicazione; adduce l’età avanzata come motivazione, che sarebbe inaccettabile per una rinuncia al papato; e contiene errori di latino. Tutto questo, secondo la fonte, indicherebbe un’intenzione deliberata di non rinunciare veramente. L’elezione successiva sarebbe quindi nulla e invalida secondo l’articolo 76 di Universi Dominici Gregis che stabilisce la nullità di un’elezione avvenuta diversamente da quanto prescritto.
Cosa sostiene una delle fonti riguardo al criterio “Papa dubius, Papa nullus” e alla situazione attuale della Chiesa?
Una delle fonti cita il criterio canonistico “Papa dubius, Papa nullus” (Papa dubbio, Papa nullo), che implica che se esiste un dubbio positivo e insolubile sulla legittimità dell’elezione di un Papa, allora questi non è Papa. La fonte sostiene che, poiché l’elezione del Cardinale Bergoglio è stata messa in dubbio da più parti con argomentazioni non ufficialmente confutate dalla Santa Sede, egli è un “Papa dubbio” e pertanto non dovrebbe essere considerato Papa secondo questo criterio. Di conseguenza, non si commetterebbe scisma nel rifiutare di obbedirgli se si dubita della sua elezione. La fonte identifica la situazione attuale come una “sede vacante non dichiarata” dopo la morte di Papa Benedetto XVI, che sarebbe rimasto Papa dopo la sua Declaratio a causa della non validità di quest’ultima.