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28 Dicembre 2019
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28 Dicembre 2019❤️ Meditazione introduttiva sul canto “Quando uno ha il cuore buono” di Claudio Chieffo, composto nel 1964 e dedicato ad Angelo Sampieri.
Un brano semplice nella melodia, ma profondo nel messaggio: un invito alla fiducia, all’amore gratuito, e al ritorno al cuore del Padre.
“Quando uno ha il cuore buono” — Meditazione su un canto di Claudio Chieffo
“Quando uno ha il cuore buono non ha più paura di niente”
La prima frase del ritornello è già un intero programma di vita. Un cuore buono — non ingenuo, ma profondamente riconciliato, umile, aperto — è un cuore libero dalla paura. Quando ci si sente amati, cercati, perdonati, allora anche le ombre della vita perdono il loro potere. Il cuore buono è quello che si lascia amare da Dio e, proprio per questo, può amare senza pretendere nulla in cambio.
La tenerezza di una chiamata
Il canto si struttura in forma di dialogo, o meglio: di richiamo. Come nel libro della Genesi, Dio cerca l’uomo che si nasconde (“quante volte ti ho chiamato per nome…”), e come nel Vangelo del figlio prodigo, lo attende, lo chiama alla libertà e alla gioia. La voce che parla è quella di un Dio che non si stanca di cercare, che non si offende per i rifiuti, che non si rassegna al nostro silenzio.
Un canto pasquale in forma semplice
Anche se nato come canzone d’autore cristiano, “Quando uno ha il cuore buono” ha i tratti di un salmo penitenziale e pasquale insieme. Parla della notte (“poco dopo è calata la notte”), del dolore, della lontananza, ma soprattutto dell’annuncio che l’amore di Dio è più grande del mare. È una frase poetica, sì, ma anche profondamente teologica. Quel “più grande del mare” richiama il linguaggio biblico della misericordia che “copre” ogni peccato, come le acque coprono la terra.
Una chiamata che non si dimentica
“Tu hai sentito chiamare il tuo nome, non puoi certo scordarlo mai più”: è un versetto che tocca il cuore di chiunque abbia avuto un’esperienza spirituale autentica. Quando Dio ci chiama davvero, con il nostro nome, qualcosa dentro di noi si muove per sempre. Anche se si fugge, anche se si dubita, anche se si cade — quel Nome resta inciso, come un’eco che non si spegne.
Conclusione
“Quando uno ha il cuore buono” non è solo un canto per le celebrazioni semplici o per i momenti di preghiera personale. È un canto di ritorno, di rinascita interiore. Ci ricorda che la felicità non nasce dal possedere, ma dall’amare. E che il primo passo per avere un cuore buono è lasciarsi amare, lasciarsi perdonare, tornare a casa.
Perché, come ci dice il canto con una tenerezza disarmante:
“Il mio amore è più grande del mar”.
🎶 📖 Testo e accordi
Quando uno ha il cuore buono
Parole e musica di Claudio Chieffo
gennaio 1964
ad Angelo Sampieri
Quando uno ha il cuore buono – Claudio Chieffo (gennaio 1964 ad Angelo Sampieri)
(mi fa sol mi do si la sol mi)
RIT. DO FA DO ↓ LAm RE SOL
Quando uno ha il cuore buono non ha più paura di niente:
FA DO FA DO ↓ LAm DO SOL DO
è felice di ogni cosa, vuole amare solamente.
DO SOL 7
Quante volte ti ho chiamato per nome,
DO SOL 7
quante volte ho cercato di te,
DO SOL 7
ma tu fuggi e ti nascondi,
LAm FA SOL 7
vorrei proprio sapere perché. RIT.
DO SOL 7
Poco dopo è calata la notte,
DO SOL 7
la tua voce ho sentito gridar,
DO SOL 7
io ti dico ritorna alla casa,
LAm FA SOL 7
il mio amore è più grande del mar. RIT.
DO SOL 7
Tu hai sentito chiamare il tuo nome,
DO SOL 7
non puoi certo scordarlo mai più,
DO SOL 7
su non fingere di essere sordo,
LAm FA SOL 7
puoi rispondermi solo tu. RIT.