
Gustate e vedete com’è buono il Signore
28 Dicembre 2019
O Signore tu mi scruti e mi conosci
28 Dicembre 2019✨ Il testo poetico “Madre dell’alba” di Don Gaetano Lanaro è un inno mariano di straordinaria bellezza e profondità teologica.
Attraverso immagini luminose e contrastanti, fonde contemplazione, devozione e riflessione spirituale in una composizione lirica che esalta la figura di Maria come luce e guida dell’umanità.
🌸 Analisi tematica
Dualità simbolica
- “Madre dell’alba, Madre della sera” Maria è presentata come principio e fine, presenza costante tra luce e ombra, nascita e morte.
Maria come luce salvifica
- “Pieno il grembo di Luce sempiterna” Esprime la divina maternità, il ruolo di Maria come portatrice della Luce eterna: Cristo.
- “Illumina, lanterna”: la Vergine diventa guida dei passi incerti, sostegno nelle fragilità dell’uomo.
Funzione salvifica
- “Ave, perdono soave del mondo / Ave, fiducia dell’uomo con Dio” Maria è mediatrice, ponte tra umano e divino. Il suo ruolo è di redenzione, intercessione, e rinascita.
Simboli biblici e liturgici
- “Stella mattutina” e “aurora”: riferimenti classici alla tradizione mariana, che associano Maria al sorgere della salvezza.
- “Colle del morir straziante”: chiaro rimando al Calvario. Maria è presente nella passione, partecipe del dolore redentivo.
🕊️ Struttura poetica e linguaggio
- Quartine in metrica regolare: favoriscono la lettura solenne e meditativa.
- Rime abbinate o alternate: rafforzano la musicalità e il tono liturgico.
- Linguaggio alto e simbolico: l’uso di immagini celesti ed espressioni come “Astro perenne” e “gioia di tutte le genti” conferisce universalità e sacralità.
✝️ Funzione spirituale
- Questa composizione può essere impiegata in momenti di preghiera mariana, adorazione, vespri, o letture meditative.
- Invita a imitare Maria nella sua dolcezza e nella sua forza: “Simili a Te fa chi al Tuo sen s’inchina” è un invito all’umiltà trasformante.
🎶 Testo e accordi
Madre dell’alba – Don Gaetano Lanaro (Malo 1912 – 1976)
Madre dell’alba, Madre della sera,
pieno il grembo di Luce sempiterna,
i passi incerti illumina, lanterna,
a chi fralezza o il declinar dispera.
Ave, perdono soave del mondo.
Ave, fiducia dell’uomo con Dio.
Ave, Tu apri le porte del cielo.
Ave, per Te ci vestimmo di gloria.
Sotto i tuoi cieli, o Stella mattutina,
mite nel lume del Divin Infante,
forte sul Colle del morir straziante,
simili a Te fa chi al Tuo sen s’inchina.
Ave, o aurora di mistico giorno.
Ave, o Madre dell’Astro perenne.
Ave, Tu gioia di tutte le genti.
Ave, o Vergine e Sposa fedele!