
Wagner: Marcia nuziale
28 Dicembre 2019
Ora so che il suo amore è grande
28 Dicembre 2019🌱 Analisi e riflessione: “Vivere la vita” – L’avventura dell’amore quotidiano
Il canto “Vivere la vita” è un inno alla vita concreta, ordinaria, ferita e bella, vissuta non come fuga dal mondo, ma come cammino di santità nel quotidiano. Con una melodia semplice e un ritmo che ricorda un cammino, questo canto ci invita a scoprire il disegno di Dio non in gesti straordinari, ma nell’esperienza di ogni giorno: gioie e dolori, relazioni, fatiche, speranze.
Non è un canto di evasione, né di spiritualità astratta.
È una chiamata a vivere pienamente,
a immergersi nell’amore,
a lasciare una scia di luce.
1. “Vivere la vita con le gioie e coi dolori di ogni giorno” – la santità nel reale
La prima strofa stabilisce subito il tono:
“Vivere la vita con le gioie e coi dolori di ogni giorno, / è quello che Dio vuole da te.”
Non si chiede di fuggire il mondo,
né di cercare esperienze eccezionali,
né di rinunciare alla carne e al tempo.
Si chiede di vivere,
pienamente,
con tutto ciò che la vita porta:
il riso e il pianto,
la fatica e la festa,
la speranza e la delusione.
E in questo, Dio si compiace.
Perché il creato è buono,
e la vita umana, con le sue stagioni,
è luogo della grazia.
Il cristiano non santifica il mondo fuggendolo,
ma abitandolo con amore,
come Cristo che ha condiviso la nostra carne.
2. “Inabissarsi nell’amore” – l’amore come destino
“Vivere la vita e inabissarsi nell’amore è il tuo destino”
Questa è una delle frasi più profonde del canto.
“Inabissarsi” non è un ritirarsi,
ma un immergersi fino in fondo,
come chi si tuffa nel mare e non ha paura del profondo.
L’amore non è un sentimento passeggero,
né una scelta comoda.
È un abisso,
una vertigine,
una chiamata a perdersi per ritrovarsi.
E il canto dice:
questo non è un’opzione,
ma il tuo destino.
Non qualcosa che puoi fare,
ma ciò per cui sei stato creato.
Siamo fatti per l’amore,
come il pesce è fatto per l’acqua.
E senza di esso,
la vita resta superficiale,
vuota,
senza radici.
3. “Fare insieme agli altri la tua strada verso Lui” – la santità in comunione
Il ritornello sposta l’attenzione dal “io” al “noi”:
“Fare insieme agli altri la tua strada verso Lui, / correre con i fratelli tuoi…”
La santità non è un percorso solitario.
Non si vive in cima a una montagna,
né in un eremo spirituale.
Si vive in cammino,
con gli altri,
accanto ai fratelli.
E la meta non è un’idea,
ma Lui:
Cristo,
il Vivente,
la via.
E correre con i fratelli non è una metafora sportiva:
è solidarietà,
è condivisione,
è testimonianza.
È riconoscere che Dio sta nei fratelli tuoi –
nei poveri,
negli ammalati,
negli emarginati,
negli amici,
nei nemici.
È l’eco del Vangelo:
“Tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me” (Mt 25,40).
4. “Scoprirai allora un cielo dentro di te” – il Regno che germoglia
“Scoprirai allora un cielo dentro di te”
Non un cielo lontano,
né un paradiso futuro.
Un cielo dentro,
nascosto nel cuore,
che si rivela quando si ama,
quando si dona,
quando si cammina con gli altri.
È il mistero del Regno di Dio,
che Gesù ha detto essere dentro di noi (Lc 17,21).
Non un luogo,
ma una presenza,
una luce,
una pace che il mondo non dà.
E quella luce non si tiene:
“Una scia di luce lascerai”
Non per gloria,
non per riconoscimento,
ma perché chi vive nell’amore illumina.
Senza accorgersene,
diventa segno di speranza,
profezia silenziosa,
traccia di eternità.
5. “Generare ogni momento il paradiso” – il presente come grazia
“Vivere la vita e generare ogni momento il paradiso”
Questa frase è rivoluzionaria.
Il paradiso non è solo un premio dopo la morte:
è una condizione possibile qui e ora,
quando l’amore vince l’odio,
quando la pace vince la guerra,
quando il perdono vince il rancore.
“Generare” indica un atto creativo,
come un parto,
come un seme che germoglia.
Il cristiano non aspetta che il mondo migliori:
lo trasforma,
un momento alla volta.
E lo fa non con la forza,
ma con la testimonianza,
con la fedeltà,
con la presenza.
✝️ Conclusione: un canto per chi crede che la vita valga la pena
“Vivere la vita” non è un inno per santi in santuario.
È per chi si alza ogni mattina,
per chi lavora,
ama, soffre,
spera,
dubita,
eppure va avanti.
E dice:
Dio non ti chiede di essere perfetto.
Ti chiede di vivere.
Di non chiuderti.
Di non arrenderti.
Di non spegnerti.
Perché ogni volta che ami,
che cammini con un fratello,
che offri un sorriso,
che sopporti in silenzio,
che perdoni,
che resisti nella speranza,
stai lasciando una scia di luce.
E un giorno,
forse senza saperlo,
qualcuno dirà:
“Grazie a te, ho visto Dio.”
Perché tu,
vivendo la vita,
hai reso il mondo un po’ più vicino al cielo.
📖 Testo e accordi
(mi mi mi mi sol sol sol mi re re)
INTRO: DO SOL SOL4 SOL
DO SOL REm FA LAm
Vivere la vita con le gioie e coi dolori di ogni giorno,
SOL DO SOL
è quello che Dio vuole da te.
DO SOL REm FA LAm
Vivere la vita e inabissarsi nell’amore è il tuo destino,
SOL DO SOL
è quello che Dio vuole da te.
FA SOL DO MIm
Rit.: Fare insieme agli altri la tua strada verso Lui,
FA SOL DO MIm
correre con i fratelli tuoi…
FA SOL DO MIm
scoprirai allora un cielo dentro di te,
FA REm SOL
una scia di luce lascerai.
DO SOL REm FA LAm
Vivere la vita è l’avventura più stupenda dell’amore,
SOL DO SOL
è quello che Dio vuole da te.
DO SOL REm FA LAm
Vivere la vita e generare ogni momento il paradiso,
SOL DO SOL
è quello che Dio vuole da te.
FA SOL DO MIm
Rit.: Vivere perché ritorni al mondo l’unità,
FA SOL DO MIm
perché Dio sta nei fratelli tuoi…
FA SOL DO MIm
scoprirai allora un cielo dentro di te,
FA REm SOL
una scia di luce lascerai.
Stacco strum.: do sol re- fa la- sol do sol
FA SOL DO MIm
Rit.: Vivere perché ritorni al mondo l’unità,
FA SOL DO MIm
perché Dio sta nei fratelli tuoi…
FA SOL DO MIm
scoprirai allora un cielo dentro di te,
FA REm SOL
una scia di luce lascerai.
FA REm SOL
una scia di luce lascerai.
🎤🎧 Salmi responsoriali