
O popoli del mondo date lode al Signore salmo responsoriale 99
28 Dicembre 2019
Lode a te o Cristo re di eterna gloria in RE Minore
28 Dicembre 2019🌅 Analisi e riflessione su “La Pasqua del Signore” – Il trionfo della vita
Il canto “La Pasqua del Signore”, presente nel repertorio di Cantemus Domino (n. 485), è un inno pasquale semplice e solenne, che con poche parole racconta il mistero centrale della fede cristiana: la Risurrezione di Gesù Cristo come vittoria sulla morte e sorgente di una vita nuova.
Con una struttura chiara, ripetitiva e antifonale, si presta alla partecipazione dell’assemblea ed è perfetto per la Veglia Pasquale o la Messa di Pasqua.
Ma oltre la sua funzione liturgica, questo canto contiene una profonda teologia della salvezza, racchiusa in quattro strofe che percorrono il cammino del mistero pasquale in modo progressivo: dalla vittoria sulla morte, alla riconciliazione, alla rigenerazione battesimale, fino all’attesa della venuta gloriosa.
1. “La Pasqua del Signore allieta i nostri cuor” – la gioia come segno della fede
Il canto si apre con un’affermazione di gioia:
“La Pasqua del Signore allieta i nostri cuor.”
Non è una festa qualsiasi: è la Pasqua del Signore, cioè l’evento unico in cui Dio ha compiuto la sua opera di salvezza.
E la risposta del cuore non può essere che l’allegrezza, perché il male, il peccato, la morte non hanno avuto l’ultima parola.
E subito dopo, la proclamazione:
“È vinta ormai la morte, la vita regnerà.”
Questa è la buona notizia del Vangelo.
La morte non è stata negata,
ma sconfitta.
Non è più il termine ultimo,
ma un passaggio.
E la vita – la vita vera, divina, eterna – non è un sogno,
ma una realtà che regnerà.
È il cuore della fede:
Cristo è risorto, e noi vivremo.
2. “Il Cristo che è risorto ci rende amici suoi” – la riconciliazione
“Soffrendo sulla croce per lui ci conquistò.”
La seconda strofa introduce il paradosso della croce:
la sconfitta è vittoria,
il supplizio è amore,
la morte è dono.
Cristo non conquista con la forza,
ma con il sacrificio.
E ciò che conquista non è un territorio,
ma cuori:
i nostri cuori.
E il risultato?
Non siamo più schiavi del peccato,
né estranei a Dio,
ma amici (Gv 15,15).
E più ancora:
figli, fratelli, eredi del Regno.
Il termine “conquistò” non suona aggressivo,
ma liberatorio:
ci ha strappati alla schiavitù,
ci ha riportati a Sé.
3. “Nati nel peccato, nell’acqua ci salvò” – la rigenerazione battesimale
“Rinati come figli al Padre ci portò.”
Questa strofa è un piccolo catechismo del Battesimo.
L’uomo nasce nel peccato – non in senso colpevole,
ma in una condizione di separazione da Dio,
di fragilità, di bisogno di salvezza.
Ma Cristo, con la sua Risurrezione,
ha aperto una nuova nascita:
non di carne,
ma di acqua e di Spirito (Gv 3,5).
Il Battesimo non è un rito:
è rinascita,
è trasformazione ontologica,
è passaggio da figli del mondo a figli di Dio.
E il fine?
Non restare a metà strada,
ma essere portati al Padre.
Perché il cristiano non è un isolato,
ma un membro della famiglia divina.
4. “Lo Spirito di Dio, sorgente di unità” – la preparazione alla venuta del Signore
“Prepara i nostri cuori per Cristo che verrà.”
L’ultima strofa sposta lo sguardo dal passato al futuro escatologico.
La Pasqua non è solo memoria:
è attesa.
Lo Spirito Santo, donato dal Risorto,
non è solo conforto,
ma forza profetica,
che purifica,
unisce,
prepara.
E prepara per chi?
Per Cristo che verrà –
non come crocifisso,
ma come Re glorioso,
giudice della storia,
Sposo che viene incontro alla sua Chiesa.
E lo Spirito è “sorgente di unità”:
perché la vera preparazione non è individuale,
ma ecclesiale.
Il Regno non è per solitari,
ma per un popolo riunito nel nome del Signore.
Il ritornello: “Alleluia! La vita regnerà”
Il ritornello, ripetuto dopo ogni strofa,
è un grido trionfale,
un’acclamazione che non cambia mai,
come a dire:
qualunque sia la tappa del cammino,
il risultato è già scritto:
La vita regnerà.
Non “forse”,
non “speriamo”,
ma regnerà.
E l’Alleluia – “Lodate il Signore” –
non è solo una parola:
è il canto del Cielo,
il suono della Pasqua,
la lingua della risurrezione.
✝️ Conclusione: un canto che racconta tutto il Vangelo
“La Pasqua del Signore” sembra semplice,
ma in pochi versi contiene tutto il kerigma cristiano:
- La vittoria sulla morte
- Il sacrificio redentore
- Il Battesimo come rinascita
- L’azione dello Spirito
- L’attesa della parusia
È un canto che non si limita a celebrare una festa,
ma fa vivere il mistero.
E mentre lo cantiamo,
non ricordiamo un evento del passato:
partecipiamo alla vittoria di Cristo,
e anticipiamo la Pasqua eterna.
Alleluia!
La vita regnerà.
E noi, con essa,
per sempre.
📖 Testo e accordi
La Pasqua del Signore
485 Cantemus Domino
(la re mi fa# mi re do# re mi mi fa# mi re)
RE LA MIm LA RE
La Pasqua del Signore allieta i no stri cuor:
MIm RE LA 7
è vinta ormai la morte, la vita regnerà.
LA SIm LA RE LA 7 RE
RIT. Al – le lu ia! la vita regnerà.
RE LA MIm LA RE
2 Il Cristo che è risorto ci rende amici suoi:
MIm RE LA 7
soffrendo sulla cro – ce per lui ci conquistò.
LA SIm LA RE LA 7 RE
RIT. Al – le lu ia! per lui ci conquistò.
RE LA MIm LA RE
3 E nati nel pec – ca-to nell’acqua ci salvò:
MIm RE LA 7
Rina – ti co – me fi -gli al Padre ci portò.
LA SIm LA RE LA 7 RE
RIT. Al – le lu ia! al Padre ci portò.
RE LA MIm LA RE
4 Lo Spirito di Di – o, sorgente di u – ni – tà,
MIm RE LA 7
prepara i no – stri cuori per Cristo che verrà.
LA SIm LA RE LA 7 RE
RIT. Al – le lu ia! per Cristo che verrà.