
Chi ci separerà di Marco Frisina
28 Dicembre 2019
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28 Dicembre 2019🌱 Analisi riflessiva, tematica e teologica de “L’iniziativa” di Claudio Chieffo, con una introduzione meditativa e una riflessione sul valore di questo canto oggi:
“L’iniziativa” – La gratitudine come risposta alla grazia
Introduzione
Scritto nel 1965 “ai bambini della parrocchia di Villa Rovere”, L’iniziativa è un canto tanto semplice quanto teologicamente profondo. Claudio Chieffo ha spesso saputo parlare ai piccoli con parole vere, capaci di aprire il cuore anche agli adulti. Questo canto è una confessione grata e stupita: tutto inizia da Dio, tutto è frutto di un amore che precede e supera ogni nostra attesa. “In fondo ha preso Lui l’iniziativa”: questa frase si ripete quasi come un ritornello catechetico, e diventa una chiave per comprendere il senso della fede, della vocazione, dell’esistenza stessa.
Temi portanti
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La precedenza della grazia
“Io non c’ero e Lui mi ha creato, io non esistevo e Lui mi ha amato”
Il canto apre con uno sguardo radicale sulla condizione dell’uomo: non siamo all’origine di noi stessi, non ci siamo “meritati” la vita. Il fatto stesso di essere nati è segno di un’iniziativa gratuita. Questo è il cuore del Vangelo: “Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi” (Gv 15,16). L’amore di Dio ci precede, ci sostiene, ci dà identità.
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Un Dio che agisce prima
“In fondo ha preso Lui l’iniziativa, e allora che paura abbiamo?”
La ripetizione di questa frase è centrale: la nostra fiducia nasce non da quello che siamo, ma da chi è Dio. È Lui che ha acceso la luce, dato il colore, l’amicizia, il tempo, l’amore. Ogni bene ha una fonte, e questa fonte non è l’uomo. Chieffo ci insegna che riconoscere questa verità libera dalla paura: se tutto viene da Lui, perché temere il futuro, la fatica, l’ignoto?
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L’ingratitudine come vera malattia dell’anima
“Solo l’ingratitudine ci fa dimenticare che Dio non incomincia se non per terminare…”
Qui la riflessione diventa più densa. La nostra dimenticanza non è intellettuale, ma morale: dimentichiamo perché non siamo grati. È l’ingratitudine che ci fa dubitare, ci chiude all’opera di Dio. La frase “Dio non incomincia se non per terminare” è sorprendente: Dio non lascia le cose a metà, la sua fedeltà è totale. Chi ha cominciato in noi un’opera buona, la porterà a compimento (cf. Fil 1,6).
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L’incontro con l’altro come dono
“Tu non c’eri, non ci saremmo mai incontrati se Dio… non ci avesse amati”
Anche la relazione con l’altro nasce da un’iniziativa divina. L’amore precede l’incontro, e ogni relazione diventa sacramento del disegno di Dio. Il nostro esserci, incontrarci, amarci è un’eco dell’amore originario. In un tempo in cui spesso si afferma che “siamo noi a scegliere”, questo canto ci ricorda che è Dio che ci ha pensati insieme.
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La responsabilità: lavorare nel mondo come risposta
“Non ci resta che una cosa da fare: seguire la sua strada e cominciare a lavorare”
Il canto non si chiude nella contemplazione: chi è amato, lavora. La grazia non esclude l’impegno, lo fonda. Se Dio ci ha donato tutto, ora tocca a noi rispondere, camminare, costruire, amare a nostra volta. Il mondo ci viene “regalato”, ma non per essere posseduto: per essere trasformato in luogo di fraternità e giustizia.
Perché cantarlo oggi
“L’iniziativa” è un canto da riscoprire oggi più che mai. In un tempo di autoaffermazione individualista, in cui tutto sembra dipendere da “me”, da “ciò che voglio”, da “quanto valgo”, questo canto ricorda che tutto è dono. È una pedagogia del cuore per bambini e adulti, per catechesi e celebrazioni, per campi scuola e momenti di silenzio.
È anche una preghiera contro la paura: se Dio ha preso l’iniziativa, se non lascia nulla a metà, possiamo fidarci. La vita non è un salto nel buio, ma una risposta libera a una chiamata d’amore.
Conclusione
“L’iniziativa” è un piccolo capolavoro di teologia popolare. Senza complicazioni, dice l’essenziale: Dio ha preso l’iniziativa, e tutto inizia da lì. A noi resta solo da rispondere con fiducia, gioia, responsabilità. Questo canto, ancora oggi, è una sveglia spirituale, una carezza, una chiamata.
E allora, che paura abbiamo?
🎼 Indicazioni musicali
- Tonalità: spesso eseguito in RE maggiore, con accompagnamento semplice per chitarra.
Puoi trovare il testo e una riflessione approfondita su e ascoltare una versione interpretata sulla .
🎶 Testo e accordi
L’iniziativa – Claudio Chieffo
L’iniziativa
Parole e musica di Claudio Chieffo
maggio 1965
ai bambini della parrocchia di Villa Rovere
In fondo io non c’ero e Lui mi ha creato,
io non esistevo e Lui mi ha amato,
in fondo ha preso Lui l’iniziativa e allora che paura abbiamo?
Non c’era la luce, non c’era il colore,
non c’era l’amicizia, il tempo e l’amore,
in fondo ha preso Lui l’iniziativa e allora che paura abbiamo?
Solo l’ingratitudine ci fa dimenticare
che Dio non incomincia se non per terminare…
Solo l’ingratitudine ci fa dimenticare
che Dio non incomincia se non per terminare…
In fondo tu non c’eri, non ci saremmo mai incontrati
se Dio che ci ha voluti non ci avesse amati:
in fondo ha preso Lui l’iniziativa e allora che paura abbiamo?
Ed ora non ci resta che una cosa da fare:
seguire la sua strada e cominciare a lavorare.
Per primo Lui ci ha amati fino in fondo
e adesso ci regala il mondo
e adesso ci regala il mondo.
🎤🎧 Audio Lezioni sulla Letteratura del novecento del prof. Gaudio