
Manda il tuo spirito, Signore, e rinnova la faccia della terra
28 Dicembre 2019
Abramo. Esci dalla tua terra e va’ dove ti mostrero
28 Dicembre 2019🙏 “Noi ti amiam Signor” rappresenta un esempio paradigmatico del canto liturgico devozionale contemporaneo, caratterizzato da una struttura litanica che sviluppa progressivamente i temi fondamentali della spiritualità cristiana attraverso un linguaggio di immediata accessibilità e profonda intensità emotiva.
La composizione si articola su uno schema formale di grande efficacia comunicativa: un ritornello fisso che funge da ancoraggio melodico e concettuale, alternato a dieci strofe che esplorano sistematicamente le virtù teologali e i diversi aspetti del rapporto tra fedele e divinità.
Questa struttura, derivata dalla tradizione delle litanie medievali, facilita la partecipazione comunitaria e la memorizzazione, rispondendo alle esigenze pastorali della liturgia partecipata.
Il ritornello “Sei tu la luce, la nostra gioia. / Noi ci prostriam, Signor, e t’adoriam” costituisce il nucleo teologico del componimento. L’identificazione di Cristo con la luce riprende il simbolismo giovanneo del Logos come “lux mundi”, mentre l’associazione con la gioia trasforma l’adorazione da dovere morale in esperienza gioiosa. Il gesto della prostrazione, evocato nel secondo verso, introduce la dimensione corporea della preghiera, sottolineando come l’adorazione coinvolga l’interezza dell’essere umano.
Le prime tre strofe sviluppano sistematicamente le virtù teologali in una progressione che riflette l’itinerarium spirituale cristiano.
La prima strofa presenta l’amore come punto di partenza (“Noi ti amiam, Signor”) e come richiesta fondamentale (“solo a te chiediam il tuo amor”), creando un circolo virtuoso dove l’amore umano verso il divino genera e alimenta l’amore divino verso l’umanità.
La seconda strofa introduce la fede attraverso la triade “fede, speranza, amor”, enumerazione che riprende direttamente il testo paolino della Prima Lettera ai Corinzi. L’atto del “venire” a Dio suggerisce un movimento spirituale di avvicinamento che presuppone la fiducia nella benevolenza divina, mentre la richiesta delle virtù teologali presenta la preghiera come domanda di trasformazione interiore.
La terza strofa approfondisce la speranza attraverso l’identificazione di Cristo come “divino mediator” e “nostro re”. La mediazione cristologica, tema centrale della teologia paolina e giovannea, viene qui presentata in forma accessibile, mentre la regalità di Cristo introduce la dimensione escatologica del regno di Dio già presente nella storia.
La quarta strofa raggiunge un vertice di intensità emotiva con l’invocazione “o crocifisso amor“, dove l’ossimoro tra amore e crocifissione sintetizza il paradosso centrale del cristianesimo. L’imperativo “guardiamo a te” trasforma la contemplazione della croce in atto di fede e riconoscimento, seguendo la tradizione della “devotio moderna” che privilegia la meditazione sulla passione.
Le tre strofe successive 5, 6 e 7 sviluppano il tema eucaristico attraverso la ripetuta invocazione “Resta con noi, Signor”, eco evidente del racconto di Emmaus lucano. Il “pane che dai vigor” della quinta strofa identifica esplicitamente l’eucaristia come nutrimento spirituale, mentre l’espressione “figli tuoi” sottolinea la dimensione familiare del rapporto con il divino.
La sesta strofa introduce l’elemento penitenziale con la richiesta “abbi pietà di noi”, ripresa dal Kyrie eleison liturgico. Questa invocazione spezza momentaneamente il tono celebrativo per ricordare la condizione peccaminosa dell’umanità e la necessità della misericordia divina, elemento costitutivo dell’esperienza cristiana.
La settima strofa riprende il tema eucaristico con l’espressione “pane del ciel, pegno d’amor”, dove l’eucaristia viene presentata contemporaneamente come nutrimento celeste e come garanzia dell’amore divino. Il termine “pegno” appartiene al linguaggio giuridico e conferisce concretezza all’impegno divino verso l’umanità.
Le ultime tre strofe, caratterizzate da una progressiva elevazione tonale da Re maggiore a Fa maggiore, sviluppano una climax spirituale che culmina nella richiesta di presenza eterna. L’ottava strofa riprende l’identificazione giovannea di Cristo come “vita e verità”, mentre la nona presenta l’amore divino come realtà eterna che “mai tramonterà”.
La strofa conclusiva sintetizza tutto il percorso devozionale nella richiesta finale “resta con noi, Signor, per l’eternità”, dove la temporalità limitata della preghiera liturgica si apre alla dimensione dell’eterno. L’espressione “qui presso a te” suggerisce la presenza reale di Cristo nell’eucaristia, fondamento teologico della pietà sacramentale cattolica.
Dal punto di vista musicale, la progressione tonale ascendente (Re maggiore, Mi maggiore, Fa maggiore) nelle strofe finali crea un effetto di crescendo emotivo che sostiene il movimento spirituale del testo. Le tonalità maggiori conferiscono al brano un carattere luminoso e festoso, coerente con la gioia dell’adorazione eucaristica.
L’armonia, costruita su progressioni semplici e tradizionali, privilegia l’accessibilità comunitaria, mentre l’uso sistematico dell’accordo di settima dominante crea tensioni armoniche che risolvono puntualmente, suggerendo musicalmente il dinamismo del desiderio spirituale e del suo appagamento.
“Noi ti amiam Signor” si inserisce nella migliore tradizione del canto liturgico italiano contemporaneo, che ha saputo coniugare fedeltà dottrinale e accessibilità pastorale. Il componimento rappresenta un esempio riuscito di come la poesia religiosa possa veicolare contenuti teologici complessi attraverso un linguaggio emotivamente coinvolgente, creando un ponte efficace tra la dottrina ufficiale della Chiesa e la sensibilità spirituale dei fedeli.
🎶 Testo e accordi:
Noi ti amiam Signor
(fa# mi re re si si la re fa# mi)
RE 7 SOL RE LA
1 – Noi ti amiam, Signor, noi t’adoriam,
RE 7 SOL RE LA RE
solo a te chiediam il tuo amor.
RIT. RE LA
Sei tu la luce, la nostra gioia.
RE 7 SOL RE LA RE
Noi ci prostriam, Signor, e t’adoriam.
RE 7 SOL RE LA
2 – Veniamo a te, Signor,veniamo a te,
RE 7 SOL RE LA RE
fede, speranza, amor, chiediamo a te. RIT.
RE 7 SOL RE LA
3 – Speriamo in te, Signor, speriamo in te,
RE 7 SOL RE LA RE
divino mediator, sei nostro re. RIT.
MI 7 LA MI SI
4 – Amiamo te, Signor, amiamo te,
MI 7 LA MI SI MI
o crocifisso amor, guardiamo a te. RIT.
MI 7 LA MI SI
5 – Resta con noi, Signor, resta con noi,
MI 7 LA MI SI MI
pane che dai vigor ai figli tuoi. RIT.
MI 7 LA MI SI
6 – In te speriam, Signor, in te speriam,
MI 7 LA MI SI MI
abbi pietà di noi, abbi pietà. RIT.
MI 7 LA MI SI
7 – Resta con noi, Signor, resta con noi,
MI 7 LA MI SI MI
dona il pan del ciel, pegno d’amor. RIT.
FA 7 SIb FA DO
8 – In te crediam, Signor, in te crediam,
FA 7 SIb FA DO FA
tu sei per noi, Signor, vita e verità. RIT.
FA 7 SIb FA DO
9 – In te speriam, Signor, in te speriam,
FA 7 SIb FA DO FA
l’eterno tuo amor mai tramonterà. RIT.
FA 7 SIb FA DO
10 – Qui presso a te, Signor, noi ti preghiam,
FA 7 SIb FA DO FA
resta con noi, Signor, per l’eternità. RIT.