
È nato Alleluia
28 Dicembre 2019
Attributi e apposizioni
28 Dicembre 2019✨ “Nella tua pace” è un esempio davvero significativo del repertorio liturgico contemporaneo italiano, dove si intrecciano la spiritualità cristiana e un linguaggio musicale accessibile.
Questo brano si colloca nella tradizione del canto religioso moderno, che, a partire dal Concilio Vaticano II, ha dato spazio a forme espressive più immediate e partecipative, in contrasto con la solennità del gregoriano tradizionale.
La struttura del pezzo segue il classico schema del canto liturgico, con un ritornello e tre strofe che lo precedono e lo seguono. Questa forma, ispirata alla tradizione popolare, rende più facile la memorizzazione e incoraggia la partecipazione della comunità durante le celebrazioni, rispondendo così alle esigenze pastorali di un coinvolgimento attivo dei fedeli.
Nella Tua pace (Ciro Picciano)
Signore, nella Tua pace non ho paura
anche se la notte è buia, anche se la notte è buia.
Signore nella tua pace non c’è timore,
anche se una vita muore, anche se una vita muore.
Il ritornello esplora il tema centrale della pace divina come rimedio alla paura esistenziale. Le ripetizioni “anche se la notte è buia” e “anche se una vita muore” introducono una dimensione di prova e sofferenza, ma questa viene superata dalla fiducia nella protezione divina. Qui, la “notte” assume un significato simbolico tradizionale, rappresentando non solo l’oscurità fisica, ma anche quella spirituale del dubbio, della solitudine e della morte.
La metafora della morte come “vita che muore” è formulata in modo volutamente tautologico, evidenziando l’inevitabilità del destino umano, mentre la pace divina è presentata come un elemento trascendente capace di dare senso anche alla finitezza. Il linguaggio, semplice e diretto, evita complessità teologiche per privilegiare l’immediatezza dell’esperienza spirituale.
Cosa mai potrà farmi l’uomo?
La mia destra ormai non teme più.
Compirò secondo la parola
che hai detto, la mia fatica.
Nella prima strofa, il tema del coraggio viene sviluppato attraverso un riferimento biblico implicito al Salmo 118: “Cosa mai potrà farmi l’uomo?”. Questa citazione, reinterpretata in chiave moderna, trasforma il testo sacro in una preghiera personale, creando un legame tra la tradizione scritturistica e la sensibilità attuale. L’immagine della “destra che non teme più” richiama la mano divina protettrice, mentre il compimento della “fatica secondo la parola” introduce il tema della vocazione e della missione individuale.
Me ne andrò come un pellegrino
per il mondo ad annunciare Te.
Asciugherò con la Tua parola
le lacrime di chi piange ancor.
La seconda strofa ci porta nel mondo della missione, usando l’immagine del pellegrino. Il “pellegrino per il mondo” richiama la tradizione cristiana del viaggio spirituale, ma lo rende attuale con un tocco di evangelizzazione. L’idea di “asciugare le lacrime con la parola” trasforma il linguaggio in uno strumento di conforto, conferendo alla comunicazione verbale un valore terapeutico e redentivo che risuona con la concezione giovannea del Logos.
Quel giorno poi che vedrò il Tuo volto
conoscerò come conosci me,
e balzerà l’anima dal petto
perchè mi porterai con Te.
La terza strofa raggiunge il culmine nella visione escatologica dell’incontro finale con il divino. Il “vedere il volto” simboleggia il culmine dell’esperienza mistica nella tradizione cristiana, mentre il “conoscere come si è conosciuti” riprende il famoso passo di Paolo nella Prima Lettera ai Corinzi, dove la conoscenza imperfetta diventerà perfetta. L’immagine dell’anima che “balza nel petto” introduce un elemento di concretezza fisica, rendendo l’esperienza trascendente più umana.
Dal punto di vista musicale, la tonalità di Re minore conferisce al brano un’atmosfera raccolta e meditativa, mentre la melodia del ritornello, con il suo movimento discendente-ascendente, suggerisce un abbandono seguito da un’elevazione spirituale. L’alternanza tra le tonalità minori del ritornello e quelle maggiori di alcune sezioni delle strofe crea un contrasto che riflette il passaggio dalla prova alla consolazione.
L’armonia, costruita su accordi semplici e facili da suonare, risponde alle esigenze pratiche del canto comunitario, permettendo anche l’accompagnamento con strumenti basilari. La progressione armonica REm-FA-DO-FA del ritornello crea un senso di stabilità e conclusione, rinforzando il messaggio di pace e sicurezza spirituale.
Il linguaggio poetico del testo evita arcaismi e formulazioni elevate, preferendo un registro colloquiale che rende più facile l’identificazione dei fedeli. Questa scelta stilistica riflette l’orientamento pastorale post-conciliare verso una liturgia più accessibile e partecipativa, capace di parlare alla sensibilità contemporanea senza sacrificare la profondità spirituale.
“Nella tua pace” si inserisce quindi nel filone della musica liturgica italiana contemporanea, che ha saputo rinnovare il patrimonio del canto religioso mantenendo la fedeltà al messaggio evangelico. Il brano è un esempio riuscito di come la tradizione spirituale cristiana possa esprimersi in forme musicali moderne, creando un ponte tra sacro e quotidiano che arricchisce l’esperienza comunitaria della fede.
Accordi e testo
Nella tua pace
( re re re re re re la la do do do la la)
RIT. REm FA DO FA
Signore, nella tua pace non ho paura
SOLm LA REm
anche se la notte è buia
DO LA+ REm
anche se la notte è buia
REm FA DO FA
Signore, nella tua pace non c’è timore
SOLm LA REm
anche se una vita muore
DO LA+ REm
anche se una vita muore
FA DO FA
- Cosa mai potrà farmi l’uomo?
DO SIb DO FA
La mia destra ormai non teme più.
FA DO REm
Compirò, secondo la parola
DO LA7 REm
che hai detto, la mia fatica. RIT.
RIT. REm FA DO FA
Signore, nella tua pace non ho paura
SOLm LA REm
anche se la notte è buia
DO LA+ REm
anche se la notte è buia
REm FA DO FA
Signore, nella tua pace non c’è timore
SOLm LA REm
anche se una vita muore
DO LA+ REm
anche se una vita muore
FA DO FA
- Me ne andrò come un pellegrino
DO SIb DO FA
per il mondo ad annunciare te.
FA DO REm
Asciugherò con la tua parola
DO LA7 REm
le lacrime di chi piange ancora. RIT.
RIT. REm FA DO FA
Signore, nella tua pace non ho paura
SOLm LA REm
anche se la notte è buia
DO LA+ REm
anche se la notte è buia
REm FA DO FA
Signore, nella tua pace non c’è timore
SOLm LA REm
anche se una vita muore
DO LA+ REm
anche se una vita muore
FA DO FA
- Quel giorno poi, che vedrò il tuo volto,
DO SIb DO FA
conoscerò come conosci me
FA DO REm
e balzerà l’anima nel petto
DO LA7 REm
poiché mi prenderai con te. RIT.
RIT. REm FA DO FA
Signore, nella tua pace non ho paura
SOLm LA REm
anche se la notte è buia
DO LA+ REm
anche se la notte è buia
REm FA DO FA
Signore, nella tua pace non c’è timore
SOLm LA REm
anche se una vita muore
DO LA+ REm
anche se una vita muore