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28 Dicembre 2019Trieste e Corsico Unite nella Memoria: Un Incontro alla Risiera di San Sabba
Nel tessuto complesso della memoria storica, gli incontri tra generazioni e tra luoghi simbolo assumono un valore inestimabile. Un esempio significativo di questa sinergia è stato l’evento che ha visto protagonisti i ragazzi del Liceo Vico di Corsico, accompagnati dal Prof. Gaudio e da Gianni Peteani, incontrarsi con docenti e studenti di un liceo di Trieste presso la Risiera di San Sabba. Un’occasione profonda per riflettere sulla Shoah e sulla Seconda Guerra Mondiale, consolidando un ponte ideale tra due realtà geografiche unite dal filo rosso della storia e della memoria.
1. L’Importanza di un Dialogo Intergenerazionale e Interregionale
L’iniziativa ha rappresentato un momento cruciale di dialogo e condivisione. In un’epoca in cui la distanza dagli eventi storici rischia di affievolire la consapevolezza, il coinvolgimento diretto dei giovani è fondamentale. L’incontro tra studenti provenienti da contesti diversi, ma uniti da un comune intento commemorativo, ha permesso di superare le barriere geografiche, trasformando la memoria da concetto astratto a esperienza viva e partecipata.
Il ruolo degli insegnanti, come il Prof. Gaudio, è stato essenziale nel guidare i ragazzi attraverso le complessità del passato, mentre la presenza di figure come Gianni Peteani ha offerto una connessione diretta e toccante con le vicende personali che hanno segnato quel periodo storico.
2. La Risiera di San Sabba: Un Luogo Simbolo dell’Orrore
Il luogo scelto per l’incontro non è casuale. La Risiera di San Sabba a Trieste non è solo un monumento nazionale, ma l’unico campo di sterminio nazista con forno crematorio in Italia. Ex stabilimento per la pilatura del riso, fu trasformato in un campo di prigionia, smistamento e sterminio dalla polizia nazista e dalle SS, operando come Polizeihaftlager (Campo di detenzione di polizia) e Durchgangslager (Campo di transito). Qui transitarono e furono uccisi migliaia di ebrei, partigiani, oppositori politici e ostaggi.
Visitare la Risiera significa confrontarsi fisicamente con l’orrore, percepire l’eco delle sofferenze e comprendere la portata della disumanizzazione. È un luogo che impone il silenzio e la riflessione, rendendo tangibile la brutalità degli abusi nazifascisti che hanno funestato la città di Trieste e l’intera regione.
3. La Memoria dell’Olocausto e della Seconda Guerra Mondiale
L’incontro si è focalizzato sulla memoria dell’Olocausto e della Seconda Guerra Mondiale, temi di cruciale importanza per comprendere le radici della democrazia e i pericoli dell’odio e dell’intolleranza.
- La Shoah: La Risiera di San Sabba è un simbolo della Shoah in Italia, ricordando la persecuzione e lo sterminio degli ebrei. L’incontro ha permesso ai ragazzi di approfondire questa pagina buia della storia, comprendendo l’ideologia razzista e le sue devastanti conseguenze.
- La Resistenza e gli Abusi Nazifascisti: Il contesto triestino è stato particolarmente complesso, con la presenza di un’occupazione tedesca diretta e di una forte attività resistenziale. Il film “Vita Amara”, sebbene non direttamente parte dell’incontro, evoca proprio gli abusi subiti dalla popolazione triestina sotto il regime nazifascista, un tema che risuona profondamente con la storia della Risiera. L’incontro ha offerto l’opportunità di riflettere sulla brutalità dell’occupazione e sul coraggio di chi ha scelto di resistere.
4. Il Filo della Memoria: Gianni Peteani e la Storia di Ondina
La presenza di Gianni Peteani ha aggiunto un valore inestimabile all’incontro. Figlio di Ondina Peteani, la prima staffetta partigiana d’Italia e sopravvissuta ad Auschwitz, Gianni è un custode attivo della memoria della madre e, per estensione, di un’intera generazione che ha lottato per la libertà. La storia di Ondina, con il suo coraggio nella Resistenza, la sua sofferenza nel lager (come raccontato nel documentario “Ondina Peteani, Auschwitz e la libertà” di Tamara Pastorelli per Marcopolo TV) e il suo successivo impegno per la memoria, è un esempio potente di resilienza e di trasformazione del trauma in forza costruttiva.
Il suo racconto, basato su una testimonianza diretta e familiare, ha permesso ai ragazzi di connettersi emotivamente con gli eventi, rendendo la storia non un mero elenco di fatti, ma un’esperienza umana viva e toccante.
Conclusione
L’incontro alla Risiera di San Sabba tra i ragazzi del Liceo Vico e gli studenti triestini, guidati da figure come il Prof. Gaudio e Gianni Peteani, è stato un esempio virtuoso di come la memoria possa essere coltivata e trasmessa. In un’epoca di crescenti divisioni e oblio, iniziative come questa sono fondamentali per educare le nuove generazioni ai valori della pace, della tolleranza e del rispetto, garantendo che gli orrori del passato non si ripetano e che la “forza del destino” sia sempre orientata verso la costruzione di un futuro di libertà e dignità per tutti.