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28 Dicembre 2019La Morte di Mercuzio da Romeo e Giulietta: Il Punto di Svolta della Tragedia
La morte di Mercuzio in Romeo e Giulietta di William Shakespeare è uno degli eventi più cruciali e drammatici dell’intera tragedia. Lontana dall’essere un semplice incidente di percorso, questa scena, che si colloca nel terzo atto, scena prima, funge da catalizzatore, trasformando una storia d’amore giovanile in una spirale inarrestabile di violenza e vendetta, segnando il passaggio dal tono lirico e romantico della prima parte a quello cupo e ineluttabile della tragedia.
1. Il Contesto e i Personaggi Coinvolti
La scena si apre in un’atmosfera di tensione latente. Romeo e Giulietta si sono sposati in segreto, sperando che la loro unione possa porre fine all’antica faida tra le famiglie Montecchi e Capuleti. Tuttavia, la violenza è sempre in agguato.
- Mercuzio: Cugino del Principe Escalo e amico intimo di Romeo e Benvolio. È un personaggio vivace, spiritoso, cinico e provocatorio, noto per il suo linguaggio arguto e le sue battute irriverenti. Rappresenta la vitalità e la disincantata intelligenza che si oppone sia al romanticismo di Romeo sia alla seriosità della faida.
- Tebaldo: Cugino di Giulietta, un Capuleti. È un personaggio impulsivo, orgoglioso e aggressivo, ossessionato dall’onore della sua famiglia e dal desiderio di vendetta contro i Montecchi.
- Romeo: Inizialmente riluttante a combattere, avendo appena sposato Giulietta e sentendosi ora legato ai Capuleti da un vincolo familiare.
- Benvolio: Amico di Romeo e Mercuzio, il “pacifico” del gruppo, che cerca invano di evitare lo scontro.
2. Lo Scontro e la Morte di Mercuzio
Tebaldo, ancora furioso per l’intrusione di Romeo alla festa dei Capuleti, lo cerca per sfidarlo a duello. Romeo, ora cognato di Tebaldo e desideroso di mantenere la pace, rifiuta di combattere, tentando di placare l’ira del Capuleti con parole ambigue che Tebaldo non comprende.
Mercuzio, irritato dalla “vile sottomissione” di Romeo e dalla sua apparente codardia, decide di intervenire. Per lui, l’onore è tutto, e non può tollerare l’affronto di Tebaldo. Sfida Tebaldo a duello, quasi per gioco, ma con una sottostante serietà.
Durante il duello tra Mercuzio e Tebaldo, Romeo tenta di frapporsi per separarli, in un gesto di pacificazione. È in questo momento che avviene la tragedia: Tebaldo, approfittando della distrazione causata dall’intervento di Romeo, sferra un colpo fatale a Mercuzio, colpendolo sotto il braccio di Romeo.
Mercuzio cade, inizialmente scherzando sulla sua ferita (“Non è che una scalfittura, una scalfittura!”), ma presto si rende conto della gravità della situazione. Le sue ultime parole sono un’invocazione e una maledizione che risuoneranno per tutta la tragedia:
“A plague o’ both your houses!” (Una peste su entrambe le vostre case!)
“They have made worms’ meat of me.” (Mi hanno fatto carne da vermi.)
3. Il Significato delle Ultime Parole di Mercuzio
La maledizione di Mercuzio è di fondamentale importanza:
- Profezia e Condanna: Non è solo un grido di dolore e rabbia, ma una vera e propria profezia. La “peste” che invoca sulle case Montecchi e Capuleti si abbatterà effettivamente su di esse, portando alla morte di Romeo e Giulietta e alla distruzione delle due famiglie. È una condanna della faida insensata.
- Rifiuto della Faida: Mercuzio, che non appartiene direttamente a nessuna delle due famiglie, è una vittima innocente della loro cieca ostilità. Le sue parole rappresentano la voce della ragione che condanna l’assurdità di un odio ereditario che distrugge vite senza motivo.
- Disincanto e Realismo: Il suo cinismo e il suo realismo emergono fino all’ultimo. La sua morte non è eroica, ma banale e accidentale, un’ulteriore dimostrazione della brutalità della guerra e dell’odio.
4. Le Conseguenze Drammatiche: Il Punto di Svolta
La morte di Mercuzio è il punto di non ritorno della tragedia:
- La Vendetta di Romeo: La morte dell’amico spinge Romeo a una reazione violenta. Dimenticando i suoi propositi di pace e il suo legame con Giulietta, si lancia in un duello con Tebaldo e lo uccide. Questo atto lo condanna all’esilio, separandolo da Giulietta e innescando la serie di eventi che porteranno alla loro morte.
- L’Escalation della Violenza: La morte di Mercuzio trasforma la faida da una serie di schermaglie a una spirale di vendetta sanguinosa, che non risparmierà nessuno.
- Il Cambiamento di Tono: Dopo questa scena, il tono del dramma si fa più cupo, dominato dal destino avverso e dalla fatalità. L’amore tra Romeo e Giulietta, che prima sembrava poter superare gli ostacoli, viene ora schiacciato dalla violenza esterna.
- Il Ruolo del Fato: La morte accidentale di Mercuzio, causata dall’intervento di Romeo, rafforza il senso di un destino ineluttabile che si abbatte sui personaggi, nonostante i loro sforzi.
5. Comunicazione Drammatica nella Scena
Shakespeare utilizza magistralmente la comunicazione drammatica:
- Dialoghi Tesi e Incalzanti: Lo scambio di battute tra Tebaldo e Mercuzio è rapido, pieno di doppi sensi e provocazioni, aumentando la tensione.
- L’Ironia di Mercuzio: Il suo spirito e la sua arguzia sono evidenti fino alla fine, anche nella sua capacità di scherzare sulla morte imminente, rendendo la sua fine ancora più patetica e commovente.
- L’Azione Fisica: Il duello, l’intervento di Romeo, il colpo fatale sono azioni che comunicano brutalmente la violenza del conflitto.
- Il Monologo Finale di Mercuzio: Le sue ultime parole, rivolte sia ai suoi amici che al pubblico, sono un potente atto di accusa contro l’odio e una premonizione del disastro imminente.
Conclusione
La morte di Mercuzio in Romeo e Giulietta è un momento di svolta cruciale, che segna il passaggio dalla commedia romantica alla tragedia ineluttabile. Il suo personaggio, con il suo spirito vivace e il suo linguaggio tagliente, incarna la vitalità che viene brutalmente spenta dalla cieca violenza della faida. Le sue ultime parole, una maledizione sulle case in lotta, non sono solo un grido di dolore, ma una profezia che si avvererà, condannando i giovani amanti e le loro famiglie a un tragico destino. La scena è un capolavoro di comunicazione drammatica, che mostra come un singolo evento possa alterare irreversibilmente il corso di una storia e rivelare la devastante assurdità dell’odio.