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28 Dicembre 2019Recensione del Romanzo L’assassino che è in me di Jim Thompson
Informazioni generali
“L’assassino che è in me” (The Killer Inside Me) è un romanzo del 1952 a cui più si deve la fama di Jim Thompson. In Italia è stato pubblicato la prima volta nella collana Il Giallo Mondadori (n. 1101) nel 1970 col titolo “La belva che è dentro di me”; successivamente è stato pubblicato con nuova traduzione (di Anna Martini) da Fanucci col titolo “L’assassino che è in me” (2003 e 2005) e “The killer inside me” (2010).
Il protagonista: Lou Ford
La storia è raccontata attraverso gli occhi del suo protagonista, Lou Ford, un vice sceriffo di 29 anni in una piccola città del Texas.
Lou Ford è il vicesceriffo di una piccola città del Texas. La cosa peggiore che si può dire di lui è che è un po’ noioso, un po’ troppo lento, a volte saccente. Ma nessuno immagina il suo male nascosto, quella malattia che lo ha quasi rovinato quando era giovane.
Temi principali
1. Il Male Nascosto e la Doppia Natura Il romanzo esplora il tema centrale del male che si cela dietro una facciata di normalità. Lou Ford rappresenta l’archetipo del serial killer che si nasconde nella società rispettabile, anticipando di decenni le moderne rappresentazioni del male banale.
2. La Malattia Mentale come Destino Il “male nascosto” di Lou è descritto come “quella malattia che lo ha quasi rovinato quando era giovane. E quel male è di nuovo sul punto di tornare in superficie, irrefrenabile e violento.”
Thompson presenta la psicopatia non come una scelta morale, ma come una condizione patologica inevitabile.
3. L’America Profonda e la Violenza L’ambientazione in una piccola città del Texas non è casuale: rappresenta l’America profonda dove la violenza si nasconde sotto la superficie di una comunità apparentemente tranquilla e rispettabile.
4. Il Determinismo Sociale Il romanzo suggerisce che “la vita non ha niente da dare agli uomini come Lou, se non brevi momenti di feroce energia sempre raggelati dall’oceano nero del destino.”
Thompson presenta un universo deterministico dove gli individui sono prigionieri delle loro patologie.
Innovazioni narrative
1. Narratore inaffidabile Lou Ford è uno dei primi esempi di narratore inaffidabile psicopatico nella letteratura noir. La sua voce apparentemente calma e ragionevole contrasta con la brutalità delle sue azioni, creando un effetto straniante.
2. Prosa minimalista Thompson utilizza uno stile apparentemente semplice che maschera la complessità psicologica del personaggio. La prosa piana e colloquiale di Lou contrasta con la violenza estrema che descrive.
3. Realismo psicologico Il romanzo presenta un’analisi psicologica accurata della mentalità di un serial killer, anticipando di anni gli studi criminologici moderni.
Significato letterario
Rottura con il genere poliziesco tradizionale Thompson sovverte completamente le convenzioni del genere poliziesco: il “detective” è l’assassino, non esiste giustizia, e il male trionfa. Questa inversione ha influenzato profondamente la letteratura noir successiva.
Critica sociale Il romanzo è una critica feroce all’America degli anni ’50, smascherando la violenza e la corruzione che si celano dietro la facciata della società borghese.
Influenza sul genere Thompson deve la sua fama principalmente ai romanzi. Ne ha scritti più di trenta, quasi tutti pubblicati in edizione tascabile, molti dei quali nel suo periodo più prolifico, dalla fine degli anni Quaranta alla metà degli anni Cinquanta. Poco apprezzato in vita (nonostante l’apprezzamento di alcuni critici, per esempio Anthony Boucher sul New York Times), la sua statura di autore cresce negli anni Ottanta con le riedizioni.
Stile e tecnica
Monologo interiore Il romanzo è costruito come un lungo monologo interiore di Lou Ford, che permette al lettore di entrare nella mente di un assassino e comprendere la sua logica distorta.
Ironia drammatica Thompson usa l’ironia drammatica per creare tensione: il lettore sa che Lou è un assassino, ma gli altri personaggi no, creando un senso di inevitabilità tragica.
Linguaggio colloquiale L’uso del linguaggio colloquiale texano rende il personaggio credibile e familiare, aumentando l’impatto della sua mostruosità.
Eredità e influenza
“L’assassino che è in me” ha influenzato profondamente la letteratura noir e crime contemporanea. Ha anticipato temi che sarebbero diventati centrali nel genere thriller psicologico e ha contribuito a definire l’archetipo del serial killer nella cultura popolare.
Il romanzo rimane un’opera disturbante e potente che continua a influenzare scrittori e registi, testimoniando la genialità visionaria di Jim Thompson nel catturare gli aspetti più oscuri della natura umana.