
Romania: lezione di geografia
28 Dicembre 2019
Introduzione alla lettura de Il mio nome e’ Asher Lev di Chaim Potok
28 Dicembre 2019“Il mio nome è Asher Lev” di Chaim Potok è un romanzo profondo che esplora il conflitto tra vocazione artistica e tradizione religiosa attraverso la storia di un giovane ebreo ortodosso dotato di un talento artistico straordinario.
Riassunto
La storia segue Asher Lev dall’infanzia all’età adulta nella comunità chassidica di Brooklyn negli anni ’50. Fin da piccolo, Asher manifesta un irrefrenabile impulso a disegnare, che però si scontra con la disapprovazione della sua comunità religiosa, dove l’arte figurativa è vista con sospetto. Suo padre Aryeh, devoto seguace del Rebbe, lavora per diffondere il chassidismo in Europa e non comprende la passione del figlio. La madre Rivkeh, più sensibile, si trova divisa tra l’amore per il figlio e la fedeltà alle tradizioni familiari.
Nonostante l’opposizione, Asher continua a disegnare compulsivamente. Il Rebbe, riconoscendo il talento innato del ragazzo, lo affida a Jacob Kahn, un artista ebreo non praticante che diventa il suo mentore. Sotto la sua guida, Asher sviluppa le sue capacità tecniche e artistiche, ma si allontana progressivamente dalla sua comunità.
Il culmine del conflitto arriva quando Asher dipinge due quadri che ritraggono crocifissioni, usando questo simbolo cristiano per esprimere il dolore della madre. L’opera scandalizza profondamente la comunità chassidica, portando a una rottura definitiva. Il romanzo si conclude con Asher che lascia Brooklyn per l’Europa, esiliato dalla sua comunità ma fedele alla sua vocazione artistica.
Analisi
Temi centrali
Il conflitto tra arte e tradizione religiosa costituisce il nucleo del romanzo. Potok esplora come la creatività artistica possa essere percepita come una minaccia all’ortodossia religiosa, non solo per i suoi contenuti, ma per la sua stessa natura di ricerca individuale della verità e della bellezza.
L’identità e l’appartenenza rappresentano un altro tema fondamentale. Asher deve confrontarsi con la possibilità di mantenere la sua identità ebraica pur abbracciando un’arte che la sua comunità considera blasfema. Il romanzo esplora i costi emotivi e spirituali di questa scelta.
La vocazione artistica è presentata come una forza quasi mistica, irresistibile quanto la chiamata religiosa. Asher non può scegliere di non essere un artista, così come non può scegliere di non essere ebreo.
Sviluppo del personaggio
Asher evolve da bambino confuso e tormentato a giovane artista consapevole del proprio destino. Il suo percorso di crescita è segnato da momenti di profonda sofferenza, ma anche da una progressiva comprensione del significato della sua arte. La sua maturazione artistica procede parallelamente a quella spirituale, anche se in apparente opposizione alle tradizioni della sua comunità.
Significato del titolo e struttura narrativa
Il titolo “Il mio nome è Asher Lev” sottolinea l’importanza dell’identità personale e dell’autorappresentazione. La narrazione in prima persona permette al lettore di vivere dall’interno il conflitto del protagonista, rendendo più immediata la comprensione delle sue scelte difficili.
Contesto storico e culturale
Il romanzo si inserisce nel contesto dell’ebraismo americano del dopoguerra, quando molte comunità ortodosse stavano ricostruendo le loro tradizioni dopo la Shoah. Potok illustra brillantemente le tensioni tra conservazione delle tradizioni e integrazione nella società americana moderna.
Simbolismo religioso e artistico
L’uso della crocifissione come motivo artistico rappresenta il culmine del conflitto: Asher utilizza il simbolo centrale del cristianesimo per esprimere il dolore ebraico, creando una sintesi artistica che la sua comunità non può accettare. Questo gesto simbolizza la capacità dell’arte di trascendere i confini religiosi e culturali.
L’opera di Potok rimane un’esplorazione magistrale dei conflitti tra tradizione e modernità, tra comunità e individualità, tra fede e arte, temi che continuano a risuonare nella società contemporanea.