
Nastagio degli Onesti
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28 Dicembre 2019Lezione di grammatica latina sul congiuntivo perfetto, le proposizioni consecutive e le completive di fatto.
Il Congiuntivo Latino: Perfetto, Proposizioni Consecutive e Completive di Fatto
Il congiuntivo, come abbiamo visto, è il modo dell’eventualità, del desiderio e della dipendenza. Il congiuntivo perfetto e le subordinate consecutive e completive di fatto (con quod) rappresentano sfaccettature importanti della sintassi latina.
1. Il Congiuntivo Perfetto
Il congiuntivo perfetto è un tempo del congiuntivo che esprime un’azione anteriormente conclusa rispetto al momento in cui si parla o rispetto al tempo della reggente (se la reggente è al presente o futuro).
Formazione:
- Forma Attiva: Si forma dal tema del perfetto del verbo, a cui si aggiunge la desinenza
-erim
,-eris
,-erit
,-erimus
,-eritis
,-erint
.- Esempio concettuale (attivo): da amāvi (perfetto di amare), si avrà amāverim, amāveris, amāverit, ecc.
- Forma Passiva: Si forma dal participio perfetto del verbo (che concorda in genere, numero e caso con il soggetto) unito al congiuntivo presente del verbo sum (
sim, sis, sit
, ecc.).- Esempio concettuale (passivo): da amatus, -a, -um (participio perfetto di amare), si avrà amatus sim, amata sis, amatum sit, ecc.
Usi principali del Congiuntivo Perfetto: Il congiuntivo perfetto è impiegato principalmente in:
- Proposizioni subordinate:
- In dipendenza da un tempo principale (presente o futuro) della reggente per esprimere un’azione anteriore alla reggente (es. in proposizioni finali, consecutive, interrogative indirette, temporali con cum narrativo).
- Talvolta in luogo del congiuntivo presente o imperfetto in dipendenza da un tempo storico per indicare un’azione particolarmente rapida o recente.
- Proposizioni indipendenti:
- Congiuntivo potenziale: Per esprimere una possibilità o eventualità relativa a un’azione già compiuta o a un fatto che potrebbe essersi verificato nel passato (“potrebbe aver fatto”).
- Congiuntivo dubitativo: Per esprimere un dubbio o un’incertezza su un’azione passata (“cosa mai avrei dovuto fare?”).
2. Le Proposizioni Consecutive
Le proposizioni consecutive esprimono la conseguenza o il risultato di quanto affermato nella proposizione reggente.
Caratteristiche:
- Introduzione: Sono introdotte dalla congiunzione
ut
(per la forma affermativa) out non
(per la forma negativa). - Modo: Reggono sempre il congiuntivo. Il tempo del congiuntivo (presente, imperfetto, perfetto) segue le regole della consecutio temporum in relazione al tempo del verbo della reggente, indicando l’anteriorità, la contemporaneità o la posteriorità dell’effetto.
- Correlativi nella Reggente: Spesso sono anticipate nella proposizione reggente da avverbi o aggettivi correlativi che ne preannunciano la conseguenza. I più comuni sono:
tam
(tanto)ita
,sic
(così)adeo
(a tal punto)tantus, -a, -um
(tanto grande)talis, -e
(tale)tot
(tanti)eius modi
(di tal genere)
Esempio concettuale (non una frase): L’azione principale è “talmente intensa”, e la conseguenza è che “ciò accada in un certo modo”.
3. Le Proposizioni Completive di Fatto (con quod)
Le proposizioni completive di fatto, introdotte da quod
, servono a completare il significato di un verbo o di un’espressione della reggente, esprimendo un fatto reale, una circostanza, una constatazione. Funzionano spesso come soggetto o complemento oggetto del verbo principale.
Caratteristiche:
- Introduzione: Sono introdotte dalla congiunzione
quod
(con il significato di “il fatto che”, “che”). - Modo: Generalmente reggono l’indicativo, poiché esprimono un fatto concreto e oggettivo. Solo in rari casi, per esprimere un fatto soggettivamente presentato o una causa, possono usare il congiuntivo.
- Dipendenza: Dipendono da verbi o espressioni che indicano:
- Sentimenti o stati d’animo: (es. rallegrarsi, dolersi, stupirsi, indignarsi)
- Giudizi o valutazioni: (es. lodare, biasimare, criticare)
- Avvenimenti: (es. accade, succede)
- Cognizione o percezione: (es. sapere, capire, vedere – ma in questi casi è più comune l’infinitiva o l’interrogativa indiretta).
- Distinzione da altre completive: Si distinguono dalle completive volitive o dichiarative (introdotte da ut/ne e con il congiuntivo), le quali esprimono un volere, un desiderio, un comando o una dichiarazione più astratta. Le completive con quod si focalizzano sulla realtà del fatto.
Esempio concettuale: “Mi rallegro del fatto che [qualcosa è accaduto].” oppure “È un bene che [una certa cosa sia vera].”