
Participio presente e perfetto latino
28 Dicembre 2019
Una innovativa concezione di cittadinanza nella Antica Roma Repubblicana
28 Dicembre 2019Il Senato Romano (Senatus) è stata una delle istituzioni più antiche, longeve e influenti nella storia di Roma.
Dalle sue origini leggendarie in epoca monarchica fino alla tarda antichità, ha rappresentato il simbolo della continuità e della tradizione romana, adattandosi e trasformandosi attraverso secoli di cambiamenti politici e sociali. Il suo nome deriva dal latino senex (anziano), riflettendo la sua composizione originaria di capi famiglia anziani e autorevoli.
1. Origini e Composizione
- Epoca Monarchica (753-509 a.C.): Secondo la tradizione, il Senato fu istituito da Romolo, il fondatore di Roma, come consiglio dei patres (padri), i capi delle cento gentes (famiglie) originarie. Il numero dei senatori era di 100, e la loro funzione principale era quella di assistere il re, esprimere pareri (senatus consultum) e ratificare le decisioni dei comizi. Erano i depositari della auctoritas patrum, una forma di approvazione morale e religiosa che dava validità agli atti pubblici.
- Epoca Repubblicana (509-27 a.C.): Con la cacciata dei re e l’instaurazione della Repubblica, il Senato divenne l’organo politico di fatto più potente. Il numero dei senatori fu portato a 300, e successivamente a 600 da Silla e fino a 900 da Giulio Cesare, per poi essere stabilizzato a 600 da Augusto.
- Composizione: Inizialmente composto esclusivamente da patrizi, in seguito alle lotte tra patrizi e plebei (IV-III secolo a.C.), l’accesso alle magistrature fu esteso anche ai plebei. Poiché l’ammissione al Senato divenne strettamente legata alla carriera magistratuale (cursus honorum), il Senato si aprì progressivamente anche ai plebei che avevano ricoperto cariche curuli (edili, pretori, consoli, censori). I senatori erano nominati a vita dai Censori, a meno di gravi infrazioni morali.
- Requisiti: Oltre all’aver ricoperto una magistratura, era richiesto un elevato censo (patrimonio).
- Distintivi: I senatori si distinguevano per la tunica laticlavia (una tunica con una larga striscia di porpora), l’anello d’oro e il calceus senatorius (uno speciale stivaletto).
La Curia Iulia, sede delle riunioni del Senato Romano nel Foro.
2. Poteri e Funzioni durante la Repubblica
Durante il periodo della Repubblica, il Senato deteneva un’enorme influenza e controllava gran parte degli affari di stato, sebbene formalmente fosse un organo consultivo e non legislativo (il potere legislativo spettava ai comizi popolari). La sua auctoritas (autorità, prestigio) era immensa.
- Politica Estera e Militare:
- Direzione delle Guerre: Decideva in merito a dichiarazioni di guerra, trattati di pace e alleanze.
- Comando Militare: Assegnava i comandi militari ai magistrati e determinava le province da governare.
- Controllo delle Spedizioni: Decideva sull’invio di ambasciatori e sulla politica da adottare con i popoli vinti.
- Finanze:
- Gestione dell’Erario: Controllava il tesoro pubblico (aerarium), approvando le spese e supervisionando la riscossione delle tasse.
- Monetazione: Sovrintendeva alla coniazione delle monete urbane.
- Religione e Culto:
- Supervisione dei Culti: Controllava i culti pubblici, la costruzione di templi e l’interpretazione dei prodigi.
- Legislazione (indiretta):
- Proposte di Legge: Anche se non emanava leggi direttamente, i suoi pareri (senatus consulta) avevano un peso tale da essere quasi sempre trasformati in leggi dai comizi. Inoltre, poteva bloccare proposte legislative che considerava dannose o anticostituzionali.
- Decreti d’Emergenza: In caso di grave pericolo per lo stato, poteva emanare il Senatus consultum ultimum, che conferiva poteri straordinari ai consoli, sospendendo di fatto le garanzie costituzionali.
- Amministrazione:
- Controllo dei Magistrati: Supervisionava l’operato dei magistrati, specialmente dopo la scadenza del loro mandato (poteva avviare processi per mala gestione).
- Giurisdizione: I senatori facevano parte delle giurie nei tribunali, esercitando un controllo sulla giustizia criminale.
Un’illustrazione che raffigura un’assemblea del Senato Romano in epoca repubblicana.
3. Il Declino del Potere nell’Età Imperiale
Con il passaggio dalla Repubblica al Principato (27 a.C. con Augusto), il potere del Senato iniziò un lento ma inesorabile declino.
- Augusto e il Compromesso: Augusto, pur concentrando su di sé poteri immensi, cercò di mantenere una facciata repubblicana, coinvolgendo il Senato in alcune decisioni e rispettandone formalmente il prestigio. Molte competenze (come l’elezione dei magistrati) furono trasferite dai comizi al Senato.
- I Successori di Augusto: Sotto i successori di Augusto (Tiberio, Caligola, Claudio, Nerone), il rapporto con il Senato divenne spesso teso e conflittuale.
- Svuotamento di Potere: Gli imperatori assunsero sempre più poteri (comando militare, gestione delle province imperiali, nomina dei funzionari), svuotando il Senato di gran parte delle sue prerogative effettive. Il Consilium Principis (consiglio privato dell’imperatore) divenne il vero centro decisionale.
- Opposizione e Repressione: Molti imperatori (in particolare Tiberio, Caligola e Domiziano) videro nel Senato un focolaio di opposizione aristocratica. Le accuse di lesa maestà divennero strumenti per eliminare i senatori sgraditi, portando a un clima di terrore.
- Sopravvivenza e Simbolismo: Nonostante la perdita di potere reale, il Senato mantenne sempre un’importante funzione simbolica e cerimoniale. L’appartenenza all’ordine senatorio continuò a essere l’aspirazione massima dell’élite romana e provinciale. La sua ratifica era ancora fondamentale per la legittimazione di un nuovo imperatore.
- Tardo Impero: Nel Tardo Impero (dal III secolo d.C. in poi), il Senato di Roma si ridusse sempre più a un “consiglio municipale” della città di Roma, pur conservando un certo prestigio morale. Con la fondazione di Costantinopoli, fu istituito anche un Senato orientale, e i senatori persero la loro omogeneità geografica.
4. L’Importanza Storica del Senato Romano
Il Senato Romano è stato un’istituzione unica nella storia antica, rappresentando:
- Stabilità e Continuità: Per oltre mille anni, ha incarnato la continuità dello stato romano, attraversando monarchia, repubblica e impero.
- Espressione dell’Aristocrazia: Fu il baluardo dell’aristocrazia romana, custode delle tradizioni (mos maiorum) e degli interessi delle famiglie più influenti.
- Modello Istituzionale: La sua organizzazione e le sue funzioni hanno influenzato in modo significativo le istituzioni politiche successive, lasciando un’eredità nel concetto di “senato” come camera alta o consiglio di saggi in molte nazioni moderne.
- Fonte di Diritto e Politica: Le sue deliberazioni e i suoi dibattiti hanno contribuito in modo fondamentale allo sviluppo del diritto romano e alla definizione della politica interna ed esterna di Roma per secoli.
La storia del Senato Romano è intrinsecamente legata alla storia di Roma stessa, riflettendo le sue ascese e i suoi declini, le sue crisi e le sue capacità di adattamento, fino a quando il potere monarchico assoluto non lo relegò a una funzione puramente onorifica.
Busto di un senatore romano, simbolo di prestigio e autorità.