Brani tradotti dal Satyricon di Petronio
28 Dicembre 2019
La passione d’amore dal De rerum natura di Lucrezio, IV, 1141-1159
28 Dicembre 2019Testo, traduzione e analisi di un testo di Lucrezio: La Passione d’Amore (De Rerum Natura, Libro IV, vv. 1129-1140)
Ecco la traduzione e l’analisi di questo straordinario passo sulla futilità degli sforzi amorosi:
1. Testo Latino e Traduzione Italiana
Traduzione
Lucrezio, De Rerum Natura, Libro IV, vv. 1129-1140
Et bene parta patrum fiunt anademata, mitrae,
inter dum in pallam atque Alidensia Ciaque vertunt. Eximia veste et victu convivia, ludi, 1131 pocula crebra, unguenta, coronae, serta parantur, ne quiquam, quoniam medio de fonte leporum surgit amari aliquid, quod in ipsis floribus angat, aut cum conscius ipse animus se forte remordet 1135 desidiose agere aetatem lustrisque perire, aut quod in ambiguo verbum iaculata reliquit, quod cupido adfixum cordi vivescit ut ignis, aut nimium iactare oculos aliumve tueri quod putat in voltuque videt vestigia risus. 1140 |
Traduzione italiana
E i beni ben guadagnati dai padri diventano diademi, bende, |
2. Analisi del brano
La continuazione del catalogo economico
Lucrezio prosegue l’inventario della dissipazione patrimoniale con ulteriori dettagli significativi:
Dilapidazione dell’eredità: “bene parta patrum” sottolinea l’ironia tragica – i beni faticosamente accumulati dalle generazioni precedenti vengono sperperati per ornamenti femminili (“anademata, mitrae”) e tessuti di lusso.
Geografia del lusso: “Alidensia Ciaque” (stoffe di Elide e di Cos) mostra l’ampiezza del commercio antico e la ricerca ossessiva di prodotti esotici e costosi.
Il paradosso del piacere (vv. 1131-1134)
Questa è la sezione filosoficamente più profonda. Lucrezio descrive l’allestimento di uno scenario perfetto di piacere: banchetti, vesti raffinate, giochi, vino, profumi, decorazioni floreali. Tuttavia, tutto questo sforzo è “ne quiquam” (invano).
La celebre metafora della “fonte dei piaceri” (“medio de fonte leporum”) introduce uno dei concetti più penetranti della psicologia lucreziana: anche nel momento di massimo godimento, “surgit amari aliquid” – sorge qualcosa di amaro che contamina la gioia.
Le tre cause del tormento (vv. 1135-1140)
Lucrezio identifica con precisione clinica tre meccanismi psicologici che avvelenano il piacere amoroso:
Il rimorso esistenziale (vv. 1135-1136): “conscius ipse animus se forte remordet / desidiose agere aetatem lustrisque perire” – la coscienza rimprovera di sprecare la vita nell’ozio e nei vizi. È un conflitto interno tra piacere immediato e valori più profondi.
L’ambiguità comunicativa (vv. 1137-1138): “in ambiguo verbum iaculata reliquit” – una parola dal significato incerto, “scagliata” come un dardo, si conficca nel cuore e cresce “ut ignis”. La metafora bellica e quella del fuoco si combinano per descrivere l’ossessione interpretativa tipica dell’innamorato.
La gelosia dello sguardo (vv. 1139-1140): il sospetto che l’amata guardi altri o sorrida in modo equivoco. “Vestigia risus” (tracce di sorriso) mostra come l’amante interpreti ogni minimo segno come potenziale tradimento.
Aspetti stilistici
La struttura è magistralmente orchestrata: all’elenco sontuoso dei preparativi (vv. 1131-1132) segue il drastico “ne quiquam” che rovescia tutto. L’enjambement “surgit amari aliquid” crea suspense e mima il sorgere improvviso del dolore.
Le tre spiegazioni sono introdotte da “aut… aut… aut” in climax ascendente, dalla più generale (rimorso esistenziale) alla più specifica (gelosia del momento).
La psicologia dell’autodistruzione
Lucrezio dimostra una comprensione straordinaria dei meccanismi dell’autosabotaggio psicologico. L’amante stesso genera il proprio tormento attraverso:
- Sensi di colpa che inquinano il piacere presente
- Ipervigilanza interpretativa che trasforma ogni comunicazione in fonte di ansia
- Paranoia della gelosia che legge tradimento in ogni gesto
Modernità psicoanalitica
Questo passo anticipa intuizioni che ritroveremo in Freud: il principio del piacere che si autodistrugge, l’ambivalenza dei sentimenti, la proiezione delle proprie paure sull’altro. La metafora del fuoco che cresce nel cuore (“vivescit ut ignis”) descrive perfettamente l’ossessione come processo autoalimentante.
Significato filosofico epicureo
Per Epicuro e Lucrezio, il vero piacere deve essere katastematico (stabile, duraturo) non kinetiko (tumultuoso, instabile). La passione amorosa rappresenta l’antitesi dell’ideale epicureo perché genera turbamento anche nei momenti di apparente soddisfazione. La saggezza consiste nel riconoscere questi meccanismi e scegliere piaceri più semplici ma autentici.
Immagine di un busto di Lucrezio, il filosofo-poeta autore del De Rerum Natura.