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28 Dicembre 2019Micol Finzi Contini è senza dubbio la figura più enigmatica e affascinante de Il giardino dei Finzi-Contini di Giorgio Bassani, un personaggio che incarna la malinconia, la nostalgia e il presagio di una tragedia imminente.
La sua complessità la rende indimenticabile e centrale nell’economia del romanzo.
Micol Finzi Contini: Simbolo di un Mondo al Tramonto
Micol è la figlia più giovane della famiglia ebraica dei Finzi-Contini, una ricca e colta famiglia dell’aristocrazia ferrarese. Il romanzo di Bassani, ambientato tra la fine degli anni ’20 e la vigilia della Seconda Guerra Mondiale, la presenta come la principale figura femminile che attrae e ossessiona il narratore, Giorgio, anch’egli ebreo, ma appartenente a una classe sociale meno elevata.
1. L’Eterea Bellezza e l’Intelletto Raffinato: Micol è descritta come una giovane donna di grande bellezza, ma di una bellezza non convenzionale, quasi eterea. Ha capelli biondi e radiosi, un portamento elegante e un’intelligenza acuta e vivace. È colta, parla diverse lingue, ha una profonda conoscenza della letteratura e un gusto raffinato per l’arte e la musica. Questa sua raffinatezza la distingue nettamente dal mondo esterno e la rende un’icona del microcosmo chiuso e sofisticato dei Finzi-Contini.
2. L’Espressione di un Mondo Protettivo e Chiuso: Micol, insieme al fratello Alberto, è la custode di un mondo a parte: il “giardino” e la villa dei Finzi-Contini. Questo luogo, vasto e misterioso, è un rifugio dalla realtà esterna, sempre più minacciosa a causa delle leggi razziali. Micol vive in questa “torre d’avorio” con una sorta di distacco consapevole, coltivando le sue passioni e preservando le tradizioni familiari. Lei stessa è una rappresentazione di questa chiusura: è difficile penetrare nel suo mondo interiore, e le sue relazioni sono spesso segnate da una distanza impalpabile.
3. Il Rapporto con Giorgio: Attrazione, Rifiuto e Incomprensione: Il legame tra Micol e Giorgio è il fulcro emotivo del romanzo. Per Giorgio, Micol è l’oggetto di un amore profondo e quasi mistico, un’ossessione che lo spinge a cercare costantemente la sua vicinanza. Micol, pur non essendo indifferente a Giorgio, lo attrae e lo respinge allo stesso tempo. La loro relazione è fatta di attese, sguardi, gesti ambigui, conversazioni intellettuali, ma non si concretizza mai in un amore fisico.
- Il “fratello” mancato: Micol sembra vedere in Giorgio più un amico intellettuale o un “fratello” idealizzato che un potenziale amante. Questa sua tendenza a idealizzare le relazioni e a mantenerle su un piano quasi platonico è parte della sua complessità.
- Il rifiuto e le motivazioni: Il rifiuto finale di Micol nei confronti dell’amore di Giorgio è uno dei momenti più dolorosi del romanzo. Le sue motivazioni sono ambigue e lasciano Giorgio (e il lettore) in una sorta di sospensione. Si possono interpretare come:
- Paura dell’esterno: Il suo attaccamento al giardino e la sua consapevolezza della fragilità del loro mondo la rendono forse incapace di aprirsi a un amore che la porterebbe fuori da quella protezione.
- Incapacità di un vero legame: Una certa freddezza emotiva o un’incapacità di Micol di vivere pienamente un amore “terreno”, preferendo una dimensione più rarefatta e ideale.
- Presagio della fine: Forse Micol, con una sensibilità quasi profetica, intuisce l’imminente catastrofe e non vuole legarsi a un destino che sarebbe inevitabilmente spezzato dalla persecuzione. La sua reticenza potrebbe essere una forma di protezione, non solo per sé ma anche per Giorgio. “Tutta l’aria del nostro ambiente, per te, è irrevocabilmente morta” è una delle sue frasi più enigmatiche e significative.
4. Simbolo di Fragilità e Destino Ineluttabile: Micol è il simbolo della fragilità di un’epoca e di una comunità destinata a essere spazzata via dalla storia. La sua bellezza e la sua intelligenza, pur straordinarie, non possono salvarla dalla tragedia delle leggi razziali e dell’Olocausto. Il suo destino, come quello di tutta la famiglia Finzi-Contini, è quello di perire, di svanire, lasciando dietro di sé solo un ricordo struggente e un senso di irrecuperabile perdita.
5. Nostalgia e Memoria: Attraverso il personaggio di Micol, Bassani esplora i temi della nostalgia, della memoria e dell’impossibilità di recuperare un passato perduto. Micol stessa è profondamente legata alla memoria, ma la sua memoria è spesso selettiva e idealizzata, un modo per preservare un mondo che sta scomparendo. La sua figura diventa un fantasma, una presenza assente che continua a influenzare la vita di Giorgio anche dopo la sua scomparsa.
In sintesi, Micol Finzi Contini è un personaggio a tutto tondo, affascinante e malinconico. Non è solo la donna amata e perduta da Giorgio, ma una potente incarnazione del destino tragico della comunità ebraica italiana di fronte all’orrore delle leggi razziali, e un simbolo della bellezza e della cultura che furono brutalmente annientate. La sua figura resta sospesa tra sogno e realtà, tra passato e un futuro spezzato.
🎤🎧Audio Lezioni sulla Letteratura del novecento del prof. Gaudio