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Andare a Scuola nell’Antica Roma: Un Percorso Educativo
L’educazione nell’Antica Roma era un pilastro fondamentale della società, sebbene il suo accesso e la sua struttura fossero molto diversi da quelli moderni. Il sistema mirava a formare cittadini capaci di contribuire alla vita politica, militare e sociale, con un’enfasi sui valori tradizionali romani. Possiamo distinguere principalmente tre livelli di istruzione.
1. L’Educazione Primaria: Il “Ludus Litterarius”
Il primo stadio dell’istruzione formale romana era il ludus litterarius, la scuola elementare, frequentata principalmente da bambini maschi, sebbene alcune bambine potessero frequentare per imparare le basi.
- Età e Frequenza: I bambini iniziavano generalmente intorno ai 7 anni e vi rimanevano fino ai 12-13 anni. La giornata scolastica iniziava molto presto, spesso all’alba, per sfruttare la luce naturale. Le scuole erano per lo più private, gestite da un maestro (ludi magister), e si tenevano in ambienti semplici: a volte una stanza affittata, a volte un portico o addirittura un angolo di strada, protetto da tende. Non c’era un sistema scolastico pubblico come lo intendiamo oggi, ma le scuole erano accessibili a chiunque potesse permettersi una piccola retta, rendendo l’alfabetizzazione relativamente diffusa nelle classi medie e alte.
- Contenuti Didattici: L’obiettivo principale era l’alfabetizzazione di base e il calcolo.
- Lettura: Si imparava a riconoscere le lettere, poi le sillabe, le parole e infine intere frasi. Spesso si utilizzavano testi di autori famosi, come Ennio o Livio Andronico, o anche leggi e editti, per abituare gli alunni alla lettura di testi importanti per la vita civica. La memorizzazione era fondamentale.
- Scrittura: Si scriveva su tavolette cerate con uno stilo, che permetteva di correggere facilmente. Per lavori più permanenti si usava papiro o pergamena con inchiostro e penne di canna. La scrittura era spesso copiata dal maestro sulla tavoletta o sulla pergamena.
- Calcolo: Si imparavano le operazioni fondamentali, spesso con l’ausilio di un abaco o di semplici sassolini (calculi). Il sistema numerico romano rendeva i calcoli complessi, quindi si poneva molta enfasi sulla pratica.
- Metodi e Disciplina: La disciplina era molto rigida. Il ludi magister era spesso severo e le punizioni corporali (come le frustate con la ferula, una bacchetta) erano comuni e accettate come parte necessaria del processo educativo. Nonostante la severità, alcuni maestri erano stimati e i loro metodi potevano variare. I bambini imparavano recitando a voce alta, copiando testi e ripetendo.
- Festività: Le scuole romane seguivano un calendario scolastico che prevedeva interruzioni per le festività religiose e per le vacanze estive, quando il caldo rendeva difficile studiare. Il periodo più intenso era l’autunno e l’inverno.
2. L’Educazione Secondaria: La Scuola del “Grammaticus”
Dopo il ludus litterarius, i ragazzi che provenivano da famiglie benestanti (e raramente le ragazze) potevano proseguire gli studi con il grammaticus, che offriva un’istruzione più avanzata e specializzata.
- Età e Obiettivi: Dai 12-13 ai 16-17 anni. L’obiettivo era la formazione letteraria e retorica, ponendo le basi per la futura carriera oratoria o politica.
- Contenuti Didattici: Il curriculum del grammaticus si concentrava sulla letteratura, in particolare sui poeti e oratori greci e romani.
- Letteratura: Si leggeva e si analizzava la poesia e la prosa, con particolare attenzione agli autori come Omero, Virgilio, Orazio, Cicerone. Si studiava la metrica, la grammatica avanzata (morfologia e sintassi), la storia della letteratura e la mitologia.
- Commento e Analisi: Gli studenti imparavano a commentare i testi, a individuarne le figure retoriche, a parafrasare e a memorizzare brani significativi. Questo aiutava a sviluppare il pensiero critico e l’abilità espressiva.
- Greco: La conoscenza del greco era considerata essenziale per una persona colta. Molti grammatici erano greci o avevano una profonda conoscenza della lingua e della cultura greca.
- Metodi: Le lezioni includevano la lettura ad alta voce dei testi, la spiegazione da parte del grammaticus, la memorizzazione e la recitazione. Si facevano esercizi di composizione scritta, spesso imitando lo stile degli autori studiati.
- Ruolo del Grammaticus: Il grammaticus era un insegnante più colto e specializzato rispetto al ludi magister, e godeva di maggiore prestigio. Era spesso un uomo erudito, talvolta uno schiavo o un liberto greco.
3. L’Educazione Superiore: La Scuola del “Rhetor”
Il livello più alto dell’istruzione romana era la scuola del rhetor (retore), frequentata da un’élite ristretta di giovani che si preparavano a carriere nella politica, nel diritto o nell’amministrazione.
- Età e Scopo: Dai 16-17 anni in su. L’obiettivo era la padronanza dell’arte oratoria, considerata la competenza più importante per avere successo nella vita pubblica romana.
- Contenuti Didattici: Il curriculum era interamente incentrato sulla retorica.
- Teoria Retorica: Si studiavano le cinque parti della retorica (invenzione, disposizione, elocuzione, memoria, azione/pronuncia) e i vari tipi di discorsi (giudiziario, deliberativo, epidittico).
- Esercizi Pratici: Gli studenti si esercitavano in discorsi fittizi su temi storici (suasoriae) o legali (controversiae), imparando a costruire argomentazioni, a persuadere e a muovere le emozioni del pubblico. Questi esercizi erano spesso complessi e richiedevano grande abilità di improvvisazione e memoria.
- Diritto e Filosofia: Sebbene l’enfasi fosse sulla retorica, si facevano accenni anche al diritto e alla filosofia, considerati complementari alla formazione dell’oratore completo.
- Ruolo del Rhetor: Il rhetor era un insegnante di altissimo livello, spesso un oratore di fama. La sua scuola era il trampolino di lancio per le carriere più prestigiose.
- Studio all’Estero: Alcuni giovani romani, soprattutto per perfezionare la loro conoscenza del greco e della filosofia, si recavano ad Atene, Rodi o altre città greche, considerate centri eccellenti per questi studi.
4. Altri Tipi di Istruzione e Considerazioni Finali
- Educazione Domestica: Per le classi più agiate, soprattutto in età repubblicana, l’educazione dei figli maschi era spesso affidata al padre (pater familias) o a precettori privati (spesso schiavi o liberti greci), che insegnavano i valori morali, il diritto, l’equitazione e le arti militari. Le bambine, invece, ricevevano un’educazione prevalentemente domestica, incentrata sulla gestione della casa, la tessitura e la moralità, sebbene alcune potessero ricevere un’istruzione di base in lettura e scrittura.
- Assenza di un Sistema Pubblico Unificato: È importante sottolineare che l’educazione romana non era un sistema pubblico centralizzato e gratuito come in molte nazioni moderne. Era basato su scuole private, spesso con rette accessibili, ma l’istruzione avanzata era un privilegio delle classi più ricche.
- Importanza della Retorica: La retorica era considerata la regina delle arti. La capacità di parlare in pubblico, di persuadere e di difendere le proprie posizioni in tribunale o in Senato era la chiave del successo politico e sociale.
- L’Influenza Greca: L’educazione romana fu profondamente influenzata dal modello greco, soprattutto nei livelli superiori. La lingua e la cultura greca erano considerate indispensabili per la formazione di un uomo colto.
In sintesi, il sistema scolastico romano, pur con le sue gerarchie e le sue peculiarità, era un’istituzione vitale che plasmava le menti dei giovani, preparando i futuri leader e cittadini di un impero in continua espansione.