
Dopo i Promessi Sposi la Storia della Colonna infame
28 Dicembre 2019
I campi elisi seconda parte, Eneide, VI, vv. 788-800 e 847-853
28 Dicembre 2019I Campi Elisi sono un luogo di pace e beatitudine nell’aldilà virgiliano, dove le anime virtuose trovano riposo.
Ecco il testo e la traduzione della prima parte della descrizione dei Campi Elisi (Eneide VI, 638-691) seguiti da una breve riflessione e dalla mia interpretazione lirica, cercando di evocare la serenità e la bellezza di questo regno:
📚 TESTO: Eneide VI, vv. 638-691
(Testo latino e traduzione italiana)
Testo originale di Virgilio: (Eneide VI, 638-691):Devenere locos laetos et amoena virecta |
Traduzione in italiano: Giunsero in luoghi lieti e ameni prati verdi,
|
✍️ Commento
In questi versi si respira un’atmosfera di serena bellezza e di riposo eterno. I Campi Elisi sono un luogo dove le fatiche della vita terrena si dissolvono in una quiete luminosa. Le attività descritte, come gli esercizi ginnici e le danze, non sono più legate alla necessità o alla competizione, ma diventano espressioni pure di gioia e armonia. La presenza dei grandi eroi troiani, contemplanti le loro armi inutilizzate, sottolinea il superamento delle sofferenze terrene. Anche le ombre delle battaglie passate appaiono attenuate, quasi un lontano ricordo in questo regno di pace. È un quadro idilliaco, un rifugio per le anime nobili che hanno compiuto il loro destino con valore.
📜 Resa lirica in poesia del brano
Giunsero a prati di gioia infinita,
verdeggianti dimore di anime beate.
L’aria purpurea, di luce vestita,
un sole proprio, stelle dorate.
Sulle palestre d’erba, corpi leggeri,
lotte di spalle, polvere dorata.
Danzano i piedi, intonano preghiere,
una melodia antica, ritrovata.
Il sacerdote trace, in lunga veste sacra,
modula il canto in sette armonie.
Le dita vibranti, la cetra che narra,
risponde al ritmo di dolci magie.
Ecco la stirpe di Teucro, antica e gloriosa,
eroi magnanimi, di un tempo migliore.
Ilo, Assaraco, la Troia maestosa,
e Dardano, il suo primo splendore.
Ammirano inermi le armi lontane,
i carri silenti, memorie di guerra.
Lance conficcate, senza più brama,
cavalli al pascolo, liberi in terra.
Ombre di battaglie, di gloria perduta,
corpi sepolti, ferite dolenti.
Lacrime antiche, una pena taciuta,
sulle labbra un ricordo persistente.
Parte riposano in case serene,
parte sull’erba depongono l’affanno.
Sorseggiano i fiumi, acque lene,
in questo Eden di eterno abbandono.
Ancora la stirpe di Teucro risplende,
eroi di un’età ormai tramontata.
Nei Campi Elisi la pace si estende,
un’eco di gloria mai dimenticata.