04 Ugolino Il canto di Dante di Luigi Gaudio
28 Dicembre 2019
Alba di Giorgio Caproni
28 Dicembre 2019🎸✨ Ulisse – Inferno XXVI è una canzone didattica tratta dal progetto Il Canto di Dante del prof. Luigi Gaudio, che mette in musica i versi immortali della Divina Commedia.
1️⃣ Testo poetico e significato 📝✨
Nel Canto XXVI dell’Inferno, Dante incontra Ulisse, l’eroe omerico, punito tra i consiglieri fraudolenti per aver spinto i suoi compagni oltre i limiti umani del sapere. Il personaggio, reinventato da Dante, non è più l’eroe astuto dell’Odissea, ma un uomo assetato di conoscenza, che decide di trasgredire i limiti imposti dalla natura e da Dio.
Ulisse pronuncia uno dei discorsi più potenti della letteratura mondiale, culminando nei celebri versi:
«Considerate la vostra semenza: / fatti non foste a viver come bruti, / ma per seguir virtute e canoscenza.»
Il messaggio è profondo e ambivalente:
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da un lato esalta lo spirito umano che cerca la verità, il sapere, il viaggio oltre l’ignoto;
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dall’altro denuncia la superbia che porta l’uomo a ignorare i limiti etici e religiosi, fino alla rovina.
🎶 La musica in questa canzone ne esalta il tono epico e solenne, trasformando le terzine in un inno alla conoscenza e alla libertà, ma anche a una tragica disobbedienza.
2️⃣ Analisi delle tre parti del brano 🎤🎸
🌀 PRIMA PARTE: Il Rifiuto del Quotidiano e il Desiderio di Sapere
“Quando mi dipartì da Circe… / né dolcezza di figlio, né la pieta del vecchio padre…”
In questa sezione, Ulisse spiega perché ha lasciato tutto: la moglie Penelope, il padre Laerte, il figlio Telemaco. Nemmeno l’amore familiare riesce a trattenerlo: la sua sete di conoscenza è più forte.
🎵 La melodia è intensa ma composta, evocando il distacco consapevole e la tensione verso un mondo nuovo. È l’inizio del viaggio, carico di decisione e malinconia.
🌊 SECONDA PARTE: Il Viaggio e il passaggio del Limite
“Ma misi me per l’alto mare aperto… / con quella compagna picciola…”
Qui Ulisse racconta l’inizio dell’impresa: il viaggio oltre le Colonne d’Ercole, il confine estremo del mondo conosciuto.
🎶 La musica cresce, accompagnando il coraggio e l’incoscienza, l’ebrezza dell’avventura, il fascino dell’ignoto.
È il momento in cui Ulisse si fa simbolo dell’uomo moderno, che sfida i limiti per conquistare il sapere.
🔥 TERZA PARTE: L’Esortazione e la Tragedia
“O frati,” dissi, “che per cento milia… / Considerate la vostra semenza…”
Questo è il culmine emotivo e filosofico: Ulisse incita i suoi compagni a non vivere da bestie, ma a cercare la verità.
🎵 La melodia qui si fa epica e coinvolgente, con un tono da orazione solenne. È il momento più potente, una chiamata all’intelligenza e alla libertà, ma anche l’inizio della fine.
Il canto ventiseiesimo termina con la tragica conseguenza: la nave naufraga, gli uomini muoiono, ma la loro tensione eroica resta immortale. Infatti la canzone termina prima, concentrandosi sulla tensione eroica.
🎯 Obiettivi didattici e divulgativi
La canzone “Ulisse” è un vero e proprio poema cantato, che trasforma il canto XXVI in un’esperienza viva, adatta a tutti:
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per le scuole: uno strumento didattico per comprendere Dante con emozione;
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per gli appassionati: una riscoperta in chiave moderna del senso del viaggio umano;
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per tutti: un invito a riflettere sul limite tra desiderio e responsabilità.
🎸 Conclusione
“Ulisse ” è un brano potente che unisce la forza del testo dantesco con la passione musicale, ideale per spettacoli scolastici, letture recitate o semplicemente per ricordare quanto Dante parli ancora al cuore e alla coscienza di oggi 🕯️📖🎶
🎵 Testi e accordi di una canzone del “Canto di Dante” del prof. Gaudio
www.atuttascuola.it/divina – [email protected] – 347-8318450
Ulisse – Inferno XXVI
Intro (SOL DO RE DO RE )
Oh oh oh oh oh oh oh oh SOL […]”Quando 90 DO RE DO mi diparti’ da Circe, che sottrasse me più d’un anno là presso a Gaeta, prima che sì Enëa la nomasse, 93 MIm RE né dolcezza di figlio, né la pieta del vecchio padre, né ’l debito amore SOL lo qual dovea Penelopè far lieta, 96 (SOL) DO RE DO SOL Oh oh oh oh oh oh oh oh DO RE DO vincer potero dentro a me l’ardore ch’i’ ebbi a divenir del mondo esperto e de li vizi umani e del valore; 99 MIm RE ma misi me per l’alto mare aperto sol con un legno e con quella compagna picciola da la qual non fui diserto.102 (SOL) DO RE DO SOL Oh oh oh oh oh oh oh oh […] SOL DO RE “O frati,” dissi, “che per cento milia perigli siete giunti a l’occidente, a questa tanto picciola vigilia 114 |
MIm RE
d’i nostri sensi ch’è del rimanente non vogliate negar l’esperïenza, di retro al sol, del mondo sanza gente (SOL) DO RE DO SOL Oh oh oh oh oh oh oh (MI) LA RE MI RE LA Oh oh oh oh oh oh oh oh oh oh LA RE MI RE LA Considerate la vostra semenza: fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e canoscenza”. FA#m MI Li miei compagni fec’io sì aguti, con questa orazion picciola, al cammino LA che a pena poscia li avrei ritenuti; RE MI RE LA RE MI RE LA Oh oh oh oh oh oh oh oh Oh LA RE MI RE LA Considerate la vostra semenza: fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e canoscenza”. FA#m MI Li miei compagni fec’io sì aguti, con questa orazion picciola, al cammino LA che a pena poscia li avrei ritenuti; RE MI RE LA RE MI RE LA Oh oh oh oh oh oh oh oh Oh oh oh |