
Bando Corso Concorso Dirigenti Scolastici 2024
28 Dicembre 2019
Johnson ed Emily ovvero il fantasma fedele di Jerome K Jerome
28 Dicembre 2019“Le passanti” di Fabrizio De André , un brano straordinario contenuto nell’album Canzoni (1974).
Questa canzone è una delle opere più poetiche e malinconiche del cantautore genovese, in cui riflette sul tema dell’amore non vissuto, delle occasioni perdute e della fugacità dei rapporti umani. Attraverso immagini delicate e profonde, De André ci invita a riflettere sulla natura effimera delle relazioni e sui rimpianti che lasciano.
Analisi e Commento
1. Temi Principali
- L’Amore Non Vissuto : La canzone è dedicata alle donne che sono entrate nella vita del protagonista solo per un breve momento, lasciando tracce indelebili ma mai pienamente realizzate. È un omaggio alle “passanti”, figure che rappresentano incontri sfiorati, desideri irrealizzati e amori incompiuti.
- La Fugacità del Tempo : Il testo sottolinea come il tempo sia un elemento implacabile che sfugge al nostro controllo. Le donne descritte sono spesso percepite come presenze fugaci, che appaiono e scompaiono rapidamente, lasciando solo ricordi o fantasie.
- Il Rimpianto e la Malinconia : C’è una forte componente di nostalgia in questa canzone. Il protagonista riflette sulle occasioni mancate, sui baci non dati e sugli occhi “mai più rivisti”. Questo senso di vuoto e di rimpianto diventa quasi una “abitudine” nei momenti di solitudine.
- La Bellezza delle Relazioni Imperfette : Anche se questi incontri sono incompleti, essi conservano una loro bellezza intrinseca. La canzone celebra queste figure femminili non per ciò che sono state realmente, ma per ciò che hanno rappresentato: frammenti di felicità, speranze e sogni.
2. Struttura e Stile
- Dedica Universale : Il brano si apre con una dedica esplicita: “Io dedico questa canzone / Ad ogni donna pensata come amore”. Questo crea un tono universale, facendo sì che le parole di De André possano risuonare in chiunque abbia vissuto esperienze simili.
- Immagini Poetiche : De André utilizza immagini evocative e cariche di significato, come “il sorriso che non ti ha fatto e che tu le hai deciso” o “gli occhi mai più rivisti”. Queste metafore trasmettono l’idea di un mondo interiore popolato da fantasie, desideri e ricordi idealizzati.
- Progressione Emotiva : La canzone segue una progressione emotiva che va dalla leggerezza dei primi incontri (“una folla distante”) alla profondità del rimpianto (“quando il rimpianto diventa abitudine”). Questo movimento rende il testo ancora più toccante.
- Musicalità del Testo : Come sempre in De André, le parole sono scelte con cura per creare un ritmo musicale intrinseco. La ripetizione di certe frasi (“di tutte le belle passanti”) e la fluidità del linguaggio contribuiscono a rendere il testo ipnotico e memorabile.
3. Interpretazione Simbolica
- Le Passanti come Metafora della Vita : Le donne descritte nella canzone possono essere interpretate come simboli delle opportunità che la vita ci offre e che spesso lasciamo sfuggire. Sono “passanti” perché attraversano la nostra esistenza senza fermarsi, lasciandoci con il peso dei nostri dubbi e delle nostre paure.
- L’Idealizzazione delle Donne : Molte delle figure femminili menzionate non sono descritte per ciò che realmente sono, ma per ciò che rappresentano nella mente del protagonista. Questo processo di idealizzazione riflette la tendenza umana a costruire narrazioni personali su ciò che avrebbe potuto essere.
- La Solitudine come Spazio di Riflessione : Nei momenti di solitudine, il protagonista si ritrova a riflettere su queste figure assenti. La solitudine diventa un luogo in cui i ricordi prendono forma e assumono un significato più profondo.
4. Messaggio e Riflessione
“Le passanti” è una canzone che invita a riflettere sulla natura imperfetta delle relazioni umane e sulla fragilità del tempo. Ci ricorda che spesso lasciamo sfuggire occasioni importanti per paura, insicurezza o semplice distrazione. Tuttavia, anche nei rimpianti c’è una forma di bellezza: quella di aver sognato, desiderato e immaginato.
De André ci insegna che non è necessario vivere pienamente un incontro per attribuirgli valore. A volte, è sufficiente averlo pensato, sognato o idealizzato. In questo senso, la canzone è un tributo a tutte quelle storie che non si sono mai realizzate, ma che restano vive nei nostri cuori come frammenti di felicità intravista.
Conclusione
“Le passanti” è un capolavoro di poesia e musica che tocca corde profonde dell’animo umano. Con parole semplici ma cariche di significato, Fabrizio De André riesce a raccontare l’universalità del rimpianto e della nostalgia, regalandoci una riflessione intima e commovente sulle occasioni perdute e sulle “belle passanti” che non siamo riusciti a trattenere.
Testo della Canzone Le Passanti di Fabrizio De André
Questa canzone è in parte ispirata alla poesia di Charles Baudelaire “À une passante”
La connessione tra “Le passanti” di Fabrizio De André e “À une passante” di Charles Baudelaire è profonda e significativa, poiché entrambe le opere esplorano il tema dell’incontro fugace con una figura femminile che lascia un’impronta indelebile nell’animo del narratore. Questa relazione non solo dimostra l’influenza della letteratura simbolista e decadente sulla musica d’autore italiana, ma anche come i grandi temi universali – come l’amore non vissuto, la fugacità del tempo e il rimpianto – possano essere reinterpretati in contesti diversi.
Confronto tra “À une passante” e “Le passanti”
1. Temi Comuni
- L’Incontro Fugace : In entrambi i testi, il protagonista incrocia una donna per strada, un incontro breve ma intenso. In Baudelaire, questa figura è descritta con dettagli vividi (“Longue, mince, en grand deuil”) e lascia un’impressione istantanea ma profonda. In De André, invece, il tema si amplia a includere molteplici figure femminili, tutte accomunate dalla loro natura di “passanti”.
- La Bellezza Effimera : La bellezza delle donne descritte è intrinsecamente legata alla sua fugacità. In Baudelaire, la donna appare come un “lampo” seguito dal buio, mentre in De André, le donne sono ricordate come presenze che sfuggono al tempo e alla memoria.
- Il Rimpianto e l’Eternità : Entrambi i testi riflettono sul senso di perdita e sul desiderio irrealizzato. Baudelaire conclude con una domanda retorica: “Ne te verrai-je plus que dans l’éternité?” (Ti rivedrò solo nell’eternità?), esprimendo la speranza di un incontro ultraterreno. De André, invece, estende questo rimpianto a un’intera vita di occasioni mancate, trasformando il singolo incontro in una serie di ricordi malinconici.
2. Differenze di Prospettiva
- Singolo vs. Collettivo : Mentre Baudelaire si concentra su un’unica figura femminile, De André allarga lo sguardo a molte donne, ognuna rappresentante un momento diverso della vita e delle emozioni del protagonista. Questo rende “Le passanti” più universale e inclusivo rispetto al testo baudelairiano.
- Tonalità Emotiva : “À une passante” ha un tono drammatico e quasi disperato, con immagini cariche di tensione (“la douceur qui fascine et le plaisir qui tue”). Al contrario, “Le passanti” mantiene una malinconia più dolce e riflessiva, mitigata da una certa accettazione del passare del tempo e delle scelte fatte.
- Contesto Sociale : Baudelaire scrive nel contesto del XIX secolo, un’epoca in cui le donne erano spesso idealizzate o oggettivate nella poesia. De André, invece, vive in un’epoca moderna e affronta il tema con maggiore sensibilità verso l’individualità e la complessità delle relazioni umane.
3. Immagini e Simbolismo
Entrambi i testi utilizzano immagini evocative per descrivere le figure femminili:
- In Baudelaire, la donna è associata a elementi come il “cielo livido” e “l’ouragan”, simboli di una bellezza tempestosa e distruttiva.
- In De André, le donne sono descritte con immagini più quotidiane e terrene, come il sorriso che “non ti ha fatto e che tu le hai deciso” o gli occhi “mai più rivisti”. Queste immagini creano un senso di intimità e familiarità.
4. Il Tempo e la Memoria
- In Baudelaire, il tempo è un nemico implacabile che cancella l’incontro in un istante (“Un éclair… puis la nuit!”). L’unica possibilità di ritrovare quella donna è nell’eternità, un concetto che riflette la visione pessimistica del poeta.
- In De André, invece, il tempo è un elemento che conserva i ricordi, anche se sfumati e incompleti. Le donne diventano parte di una memoria collettiva, una “folla distante” che riemerge nei momenti di solitudine.
Influenza di Baudelaire su De André
Fabrizio De André era un artista profondamente influenzato dalla letteratura e dalla poesia, e “À une passante” è un chiaro esempio di come egli abbia attinto da fonti classiche per creare qualcosa di nuovo e personale. Tuttavia, mentre Baudelaire si concentra su un singolo momento di intensità estrema, De André amplia la prospettiva, trasformando l’incontro fugace in una riflessione più ampia sulle relazioni umane e sulle occasioni perdute.
Conclusione
La connessione tra “À une passante” e “Le passanti” dimostra come i grandi temi della poesia possano essere reinterpretati e arricchiti attraverso il linguaggio della musica. Se Baudelaire ci offre un’istantanea di dolore e desiderio, De André ci regala una galleria di ricordi, un mosaico di incontri mancati e amori incompiuti. Entrambe le opere, pur con stili e contesti diversi, ci parlano della fragilità della vita e della bellezza delle cose che non possiamo trattenere.
Testo originale e traduzione italiana della poesia di Charles Baudelaire “À une passante”
À une passante (A una passante)
dai Fiori del male (93) Charles Baudelaire (1821-1867)
La rue assourdissante autour de moi hurlait. Longue, mince, en grand deuil, douleur majestueuse, Une femme passa, d’une main fastueuse Soulevant, balançant le feston et l’ourlet ;Agile et noble, avec sa jambe de statue. Moi, je buvais, crispé comme un extravagant, Dans son œil, ciel livide où germe l’ouragan, La douceur qui fascine et le plaisir qui tue.Un éclair… puis la nuit ! – Fugitive beauté Dont le regard m’a fait soudainement renaître, Ne te verrai-je plus que dans l’éternité ?Ailleurs, bien loin d’ici ! trop tard ! jamais peut-être ! Car j’ignore où tu fuis, tu ne sais où je vais, O toi que j’eusse aimée, ô toi qui le savais ! |
La via assordante attorno a me urlava. Alta, sottile, in lutto, dolore maestoso una donna passò con la mano fastosa sollevando orlo e balza, facendoli oscillare;agile e aristocratica, con la sua gamba di statua. Io, io contratto come un maniaco, bevevo dai suoi occhi, cielo livido gonfio di bufera, la dolcezza che affascina e il piacere mortale.Un lampo … poi la notte! – Fuggitiva beltà il cui sguardo in un attimo mi ha risuscitato, ti rivedrò soltanto nell’ eternità?Lontano, chissà dove! troppo tardi! forse mai più! Poiché non so dove fuggi, tu non sai dove vado, o tu che io avrei amata, o tu che lo sapevi! |