
Johnson ed Emily Il finale del racconto
28 Dicembre 2019
L’esame di Dino Buzzati
28 Dicembre 2019📖Jerome Klapka Jerome (1859-1927), scrittore e umorista inglese di epoca tardo-vittoriana ed edoardiana, è prevalentemente noto al pubblico italiano per il suo capolavoro “Tre uomini in barca (per non parlar del cane)” (1889), brillante esempio di letteratura umoristica che ha consacrato la sua fama internazionale.
Meno conosciuta, invece, è la sua produzione di racconti del soprannaturale, in cui l’autore esplora le dinamiche del fantastico con la medesima vena ironica che caratterizza la sua opera principale.
“Emily ovvero il fantasma fedele”
“Emily ovvero il fantasma fedele” rappresenta un interessante esempio della narrativa soprannaturale di Jerome. Collocandosi nella tradizione della ghost story vittoriana, il racconto manifesta tuttavia caratteristiche peculiari che riflettono l’approccio umoristico dell’autore al genere fantastico. A differenza delle atmosfere cupe e inquietanti tipiche delle narrazioni gotiche, Jerome propone una versione più leggera e ironica del soprannaturale.
Il racconto si inserisce nella raccolta “Told After Supper” (1891), opera in cui Jerome gioca con le convenzioni della narrativa di fantasmi, sovvertendone le aspettative attraverso l’umorismo e l’ironia. La traduzione italiana del titolo (“Emily ovvero il fantasma fedele”) sottolinea efficacemente la duplice natura del personaggio spettrale, sospeso tra l’inquietudine tipica dell’apparizione e la dimensione quasi domestica della fedeltà .
Analisi tematica
La narrazione si sviluppa attorno al tema dell’apparizione spettrale come manifestazione di un attaccamento emotivo che trascende la morte. Emily, protagonista eterea del racconto, rappresenta la persistenza del sentimento oltre i confini dell’esistenza terrena. Jerome elabora questa tematica con sottile ironia, trasformando il motivo tradizionale del fantasma vendicativo in una presenza quasi rassicurante nella sua ostinata fedeltà .
Il contesto domestico borghese in cui si manifestano le apparizioni diventa teatro di situazioni paradossali, in cui il soprannaturale si intreccia con la quotidianità in un gioco di contrasti che genera l’effetto comico. L’autore sfrutta con maestria questo contrasto per costruire una critica velata alle convenzioni sociali e alle credenze popolari dell’epoca vittoriana.
Stile narrativo e peculiaritÃ
Dal punto di vista stilistico, “Emily ovvero il fantasma fedele” presenta le caratteristiche tipiche della prosa di Jerome: periodi articolati ma scorrevoli, dialoghi vivaci e ricchi di espressioni colloquiali, descrizioni minuziose che si soffermano sui dettagli apparentemente insignificanti per poi rivelare la loro importanza nell’economia del racconto. L’umorismo si manifesta principalmente attraverso l’understatement tipicamente britannico, con cui l’autore presenta situazioni straordinarie come se fossero ordinarie.
La voce narrante, identificabile con quella dell’autore stesso, adotta un tono confidenziale che stabilisce un rapporto di complicità con il lettore, invitandolo a considerare gli eventi soprannaturali con un distacco ironico che non esclude, tuttavia, una riflessione più profonda sulla natura dell’esistenza umana e sulla persistenza dei legami affettivi.
Ricezione critica e collocazione nel panorama letterario
Nonostante la produzione di Jerome K. Jerome sia stata spesso relegata dalla critica accademica alla categoria della letteratura di intrattenimento, negli ultimi decenni si è assistito a una rivalutazione della sua opera, con particolare attenzione ai racconti di fantasmi, considerati interessanti esempi di sovversione ironica delle convenzioni di genere.
“Emily ovvero il fantasma fedele”, in particolare, rappresenta un esempio significativo di come la letteratura vittoriana abbia utilizzato il soprannaturale non solo per suscitare terrore, ma anche per esplorare tematiche sociali e psicologiche attraverso la lente deformante dell’umorismo.
Conclusioni
In conclusione, “Emily ovvero il fantasma fedele” si configura come un testo esemplare dell’approccio di Jerome K. Jerome alla narrativa del soprannaturale: un racconto in cui l’elemento fantastico viene domesticato attraverso l’ironia, senza perdere tuttavia la sua capacità di evocare riflessioni più profonde sulla condizione umana. La traduzione italiana del titolo coglie efficacemente questa duplicità , sottolineando come il fantasma di Emily rappresenti non tanto una presenza inquietante quanto una manifestazione di quella fedeltà che trascende i confini tra vita e morte.