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28 Dicembre 2019
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28 Dicembre 2019Versi 103-145 del Terzo Canto del Purgatorio di Dante Alighieri
Nel terzo canto del Purgatorio , Dante incontra Manfredi, il re di Sicilia e figlio illegittimo dell’imperatore Federico II. Questo incontro è uno dei momenti più significativi del canto, poiché introduce temi come la redenzione, la misericordia divina e la possibilità di pentimento anche per coloro che sono stati esclusi dalla Chiesa.
Testo e Parafrasi dei versi finali del Canto III del Purgatorio (103-145)
Testo originale (vv. 103-145):E un di loro incominciò: “Chiunque Io mi volsi ver’ lui e guardail fiso: Quand’io mi fui umilmente disdetto Poi sorridendo disse: “Io son Manfredi, vadi a mia bella figlia, genitrice Poscia ch’io ebbi rotta la persona Orribil furon li peccati miei; Se ’l pastor di Cosenza, che a la caccia l’ossa del corpo mio sarieno ancora Or le bagna la pioggia e move il vento Per lor maladizion sì non si perde, Vero è che quale in contumacia more per ognun tempo ch’elli è stato, trenta, Vedi oggimai se tu mi puoi far lieto, ché qui per quei di là molto s’avanza” |
Parafrasi Uno degli spiriti si rivolse a me dicendo: Mi girai verso di lui e lo osservai attentamente: Quando umilmente ammisi Poi, sorridendo, aggiunse: «Io sono Manfredi, di andare da mia figlia, madre dell’onore Dopo aver ricevuto due colpi mortali, I miei peccati furono orribili, Se il vescovo di Cosenza, che fu mandato a darmi la caccia le mie ossa sarebbero ancora Ora invece sono esposte alla pioggia e al vento, Ma nemmeno la maledizione della Chiesa È vero che chi muore in contumacia per trenta volte il tempo che visse Ora vedi se puoi rendermi felice qui si guadagna molto grazie . |
Analisi e Commento
1. Temi principali
Questi versi rappresentano l’incontro tra Dante e l’anima di Manfredi , un personaggio storico legato alla dinastia sveva e scomunicato dalla Chiesa. Attraverso il dialogo con Manfredi, emergono temi fondamentali come la misericordia divina , la redenzione e i limiti della giustizia terrena . Manfredi racconta la sua storia, riflettendo sulle conseguenze della scomunica e sull’importanza delle preghiere per abbreviare il periodo di espiazione.
2. Struttura e stile
- Versi 103-108 : Manfredi si rivela a Dante, invitandolo a ricordare se lo ha mai visto. La descrizione fisica di Manfredi («biondo era e bello e di gentile aspetto») ne evidenzia la nobiltà, mentre la cicatrice sul sopracciglio simboleggia le sue sofferenze terrene.
- Versi 109-111 : Dante, pur non riconoscendolo, osserva con attenzione. Manfredi si identifica mostrando una ferita sul petto, simbolo delle sue ferite mortali e della sua condizione di penitente.
- Versi 112-117 : Manfredi dichiara la sua identità e chiede a Dante di portare un messaggio alla sua figlia Costanza, madre dei re di Sicilia e Aragona. Questo dettaglio storico collega la narrazione all’epoca medievale, enfatizzando il ruolo di Manfredi come figura politica e familiare.
- Versi 118-123 : Manfredi racconta la sua conversione finale a Dio, sottolineando la misericordia divina. Nonostante i suoi gravi peccati, la bontà infinita di Dio lo ha accolto.
- Versi 124-129 : Critica implicita alla Chiesa: Manfredi accusa il vescovo di Cosenza di aver agito con severità eccessiva, violando il principio di misericordia. Le sue ossa, profanate e trasferite, sono ora esposte agli elementi naturali.
- Versi 130-135 : Manfredi chiarisce che nemmeno la scomunica può impedire il ritorno all’amore divino, purché ci sia ancora speranza. La metafora della speranza come fiore verde simboleggia la possibilità di redenzione.
- Versi 136-141 : Spiega che chi muore scomunicato deve scontare un periodo di espiazione prolungato, proporzionale alla sua presunzione terrena, ma le preghiere possono abbreviare tale pena.
- Versi 142-145 : Manfredi conclude chiedendo a Dante di rivelare alla sua famiglia la sua condizione e di sottolineare l’importanza delle preghiere per le anime del Purgatorio.
3. Simbolismo e significati nascosti
- La cicatrice e la ferita sul petto : Simboleggiano le sofferenze e le colpe di Manfredi, ma anche la sua redenzione attraverso il pentimento.
- La pioggia e il vento : Rappresentano l’esposizione delle ossa di Manfredi agli elementi naturali, simbolo della punizione terrena inflitta dalla Chiesa.
- Il fiore verde della speranza : Metafora della possibilità di salvezza, che resta aperta finché c’è fede e pentimento.
- Le preghiere dei vivi : Sottolineano l’importanza della comunione tra i vivi e i defunti, un tema centrale nel Purgatorio .
4. Messaggio morale e teologico
Questi versi esplorano il contrasto tra la giustizia terrena, rappresentata dalla Chiesa, e la misericordia divina. Manfredi, pur essendo stato scomunicato, è stato accolto da Dio grazie al suo pentimento sincero. Dante sottolinea l’importanza della fede, del pentimento e delle preghiere dei vivi per alleggerire le pene delle anime del Purgatorio. La critica implicita alla Chiesa emerge dalla condanna delle azioni vendicative del vescovo di Cosenza, che ha agito contro lo spirito di misericordia.
Conclusione
I versi finali del Canto III del Purgatorio rappresentano un momento di profonda riflessione sui temi della misericordia, del pentimento e della redenzione. Attraverso il racconto di Manfredi, Dante esplora il rapporto tra giustizia terrena e grazia divina, evidenziando la centralità della speranza e della preghiera nel cammino verso la salvezza. Questo passo sottolinea l’importanza di riconoscere i limiti della giustizia umana e di affidarsi alla bontà infinita di Dio.
Canzone “Manfredi” di Luigi Gaudio
Luigi Gaudio, un cantautore italiano contemporaneo, ha scritto una musicato i versi di Dante nella canzone intitolata “Manfredi” , interpretando la figura storica e letteraria di Manfredi, re di Sicilia e personaggio dantesco. La canzone riflette sulla vita tumultuosa di Manfredi, sulle sue ambizioni, sulle sue lotte politiche e sul suo destino tragico, mescolando elementi storici e poetici.
Temi principali della canzone:
- La grandezza e la caduta di Manfredi :
La canzone descrive Manfredi come un uomo di grande carisma e intelligenza, ma anche come una figura segnata dal conflitto e dalla solitudine. Le sue lotte contro il papato e le potenze europee lo portarono alla sconfitta e alla morte prematura. - Il senso di ingiustizia :
Gaudio sottolinea come Manfredi sia stato tradito e abbandonato dai suoi alleati, e come la sua memoria sia stata oscurata dalla propaganda della Chiesa. Tuttavia, la sua figura emerge come quella di un eroe romantico, un uomo che ha combattuto per i propri ideali fino alla fine. - La ricerca di pace e redenzione :
In linea con il racconto dantesco, la canzone suggerisce che Manfredi abbia trovato pace solo dopo la morte, attraverso il pentimento e la misericordia divina. Questo aspetto crea un parallelo diretto con il Manfredi del Purgatorio , che invita Dante a credere nella possibilità di redenzione.
Parallelo tra la canzone e il testo dantesco:
Entrambi i testi – il canto del Purgatorio e la canzone di Gaudio – celebrano la figura di Manfredi come un uomo complesso, segnato dal peccato e dalla sofferenza, ma anche capace di trovare pace e redenzione. Mentre Dante utilizza Manfredi per esplorare temi teologici come la misericordia divina e il pentimento, Gaudio adotta un approccio più lirico, a causa della versione musicale del testo di Dante.
Conclusione
I versi 103-145 del terzo canto del Purgatorio offrono una riflessione profonda sulla misericordia divina e sulla possibilità di redenzione, incarnate dalla figura di Manfredi. La canzone di Luigi Gaudio amplifica questo messaggio, aggiungendo una dimensione emotiva e storica che rende Manfredi una figura modernamente rilevante. Entrambi i testi sottolineano l’importanza del pentimento e della fiducia nella bontà infinita di Dio, mostrando come anche le anime più tormentate possano trovare pace.
In sintesi, i versi danteschi e la canzone di Gaudio convergono nell’esaltare la figura di Manfredi come simbolo di speranza e redenzione. Attraverso linguaggi diversi – quello poetico-teologico di Dante e quello musicale di Gaudio – entrambi i testi celebrano la capacità dell’essere umano di superare il peccato e raggiungere la grazia divina.