
La morte di Patroclo e il dolore di Achille
28 Dicembre 2019
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28 Dicembre 2019La morte di Patroclo è uno degli episodi più drammatici dell’Iliade e si trova nel Libro XVI, versi 684-867.
Introduzione
Patroclo, amico fraterno di Achille, scende in battaglia indossando le armi dell’eroe per spaventare i Troiani e salvare le navi achee dall’assalto. Dopo aver ucciso numerosi nemici, tra cui Sarpedonte, figlio di Zeus, Patroclo viene colpito da tre diversi guerrieri:
- Apollo, il dio, lo stordisce colpendolo alla schiena.
- Euforbo, un giovane troiano, lo ferisce con la lancia.
- Ettore, approfittando della sua debolezza, gli infligge il colpo mortale.
Prima di morire, Patroclo profetizza a Ettore che presto anche lui cadrà per mano di Achille.
Testo e parafrasi
684 E come il quarto assalto movevi, o Patroclo, 688 E dalla testa l’elmo gli fece volare, che a terra 693 E l’asta grave e lunga, ferrata, gli si spezzò nelle mani, 698 E da tergo lo colse, tra le spalle, con l’asta acuta, 703 Ei per primo ti colse, né domo ti fece; ma tosto 708 Ma quando fu tra i suoi, lo vide Ettore, il forte 713 Come un leone vince un cinghiale gagliardo, 718 “Patroclo, tu pensavi distruggere la nostra città, 730 E tu, morente, gli rispondesti, Patroclo, cavaliere: 743 Così disse, e la morte l’avvolse: 750 Così disse, e l’asta di bronzo, |
PARAFRASIMentre Patroclo tentava il suo quarto assalto, Apollo gli si avvicinò di nascosto, avvolto in una fitta nebbia. Il dio lo colpì alle spalle con la mano, scuotendo le sue membra forti e lucenti. L’elmo cadde dalla testa di Patroclo e rotolò a terra tintinnando: era l’elmo di Achille, quello che mai prima d’ora si era lordato di polvere, protetto dagli dèi. L’asta che impugnava si spezzò nelle sue mani, lo scudo e l’armatura gli scivolarono via dal corpo per volere di Apollo. Un tremito lo invase, e le sue ossa si fiaccarono, lasciandolo privo di forza. Approfittando di questo momento, Euforbo, il giovane guerriero troiano figlio di Pantoo, lo colpì alle spalle con la sua lancia acuminata. Euforbo era già noto per il suo valore in battaglia, essendo il più forte della sua generazione nel lancio della lancia, nella corsa e nella guida del carro. Aveva già ucciso venti guerrieri greci, e ora feriva Patroclo, senza però riuscire a finirlo. Spaventato dalla sua stessa audacia, il giovane troiano si ritirò tra i suoi uomini. Ferito, Patroclo cercò di tornare indietro tra le file degli Achei, ma il suo destino era ormai segnato. Ettore lo vide vacillare e si lanciò su di lui, colpendolo con la lancia sotto il diaframma. La punta di bronzo penetrò nel suo corpo e Patroclo cadde a terra con un tonfo pesante. Mentre esalava gli ultimi respiri, Patroclo si rivolse a Ettore con parole profetiche: “Ettore, ora ti vanti di questa vittoria, ma non è stata tua. Sono stati Zeus e Apollo a farmi cadere, loro mi hanno tolto le armi. Se avessi combattuto da solo contro di me, non ne saresti uscito vivo. Ma sappi una cosa: anche tu presto morirai. Il fato crudele ti attende, e sarà Achille a ucciderti.” E con queste parole, l’anima di Patroclo abbandonò il suo corpo, scivolando nell’Ade, piangendo la sua giovinezza e la sua forza perduta. Ettore, in risposta, si limitò a deridere Patroclo, dicendo che forse sarebbe stato Achille a cadere per mano sua. Poi, estratta la lancia dal cadavere, posò un piede sul petto dell’eroe caduto e spinse via il corpo, pronto a inseguire il carro di Automedonte, l’auriga di Achille. Ma i cavalli immortali, dono degli dèi, fuggirono veloci verso le navi greche. |
Passo relativo alla morte di Patroclo tratto dal Libro XVI dell’Iliade, nella traduzione di Ettore Romagnoli
COMMENTO
La morte di Patroclo è uno dei momenti più tragici e cruciali dell’Iliade. Segna una svolta decisiva nella guerra e accende l’ira di Achille, che porterà alla sua vendetta e alla fine di Ettore.
1. L’Intervento di Apollo
L’episodio evidenzia il ruolo centrale degli dèi nella guerra. Apollo, protettore dei Troiani, interviene direttamente per far cadere Patroclo, dimostrando quanto la volontà divina sia determinante nel destino degli eroi. Senza il colpo di Apollo, Patroclo avrebbe potuto continuare a combattere. Il tema della superiorità divina rispetto agli uomini è qui particolarmente evidente: gli dèi giocano con le vite degli eroi, indirizzandone i destini.
2. Il ruolo di Euforbo
Euforbo è un personaggio secondario, ma il suo intervento è simbolico: colpisce per primo Patroclo, ma non è in grado di affrontarlo direttamente e si ritira. Questo dimostra che Patroclo, pur indebolito, è ancora un guerriero temibile, e serve il colpo di Ettore per abbatterlo definitivamente.
3. L’uccisione da parte di Ettore
Ettore arriva solo alla fine per dare il colpo mortale a Patroclo, ma la sua vittoria è parziale. Non è stato lui a vincerlo, bensì gli dèi e il giovane Euforbo. Il fatto che Ettore si vanti di questa vittoria, senza riconoscere il ruolo di Apollo, mostra la sua hybris (tracotanza), che lo porterà alla rovina.
4. Il testamento spirituale di Patroclo
Patroclo, morente, pronuncia parole profetiche: predice che anche Ettore morirà presto per mano di Achille. Questo discorso è una maledizione e una premonizione, e segna l’inizio della vendetta che infiammerà Achille. Qui emerge il tema del destino ineluttabile: nessuno può sfuggire alla propria sorte, nemmeno il grande Ettore.
5. Il pathos della scena
L’episodio è carico di emozione. Il lettore assiste al declino di un eroe valoroso, ingannato dal suo stesso ardore e dalla protezione insufficiente di Achille. Il dolore di Patroclo, che si sente tradito dal fato e dagli dèi, è intenso e tragico. L’ultima immagine della sua anima che scivola nell’Ade piangendo la giovinezza perduta aggiunge un tocco di malinconia e fatalità.
Conclusione
La morte di Patroclo è uno dei momenti più alti dell’Iliade. Essa prepara la grande ira di Achille e la successiva uccisione di Ettore, ma è anche una riflessione profonda sul destino, sull’intervento divino e sulla fragilità della gloria umana. L’eroismo qui non basta: anche il più grande guerriero è alla mercé degli dèi e del fato.