
Capitolo undicesimo dei Malavoglia di Verga
28 Dicembre 2019
Storia di una capinera di Giovanni Verga
28 Dicembre 2019“Rosso Malpelo” di Giovanni Verga è un racconto breve (una novella, così la chiamava lui) che è una delle opere più emblematiche del verismo italiano, pubblicato per la prima volta nel 1878 nella raccolta Vita dei campi.
Questo racconto si inserisce perfettamente nel contesto della letteratura verista, che ha come obiettivo rappresentare la vita reale e cruda delle classi popolari, senza alcuna idealizzazione, ma con un’attenzione quasi scientifica ai dettagli e alle condizioni sociali ed economiche che determinano le esistenze dei protagonisti.
Trama
“Rosso Malpelo” è la storia di un ragazzo chiamato Malpelo, un soprannome che deriva dal suo aspetto: ha i capelli rossi, considerati segno di malvagità o sfortuna nel folklore siciliano. Malpelo lavora in una cava di sabbia e vive in una condizione di estrema miseria e isolamento sociale. Sin da subito, è descritto come un personaggio maltrattato e emarginato dalla comunità che lo circonda: i suoi compagni di lavoro e persino sua madre lo vedono come un ragazzo malvagio, destinato a una vita di sofferenza.
Il legame più importante nella vita di Malpelo è quello con suo padre, chiamato Mastro Misciu Bestia, un altro lavoratore della cava. Quando Mastro Misciu muore a causa di un incidente nella cava, Malpelo rimane completamente solo e diventa ancora più diffidente e indurito. Nonostante tutto, il ragazzo continua a lavorare nella cava, affrontando condizioni durissime.
Una delle relazioni più significative per Malpelo, dopo la morte del padre, è con Ranocchio, un ragazzo debole e malaticcio che viene sfruttato nel lavoro. Malpelo sembra comportarsi in modo crudele con lui, ma dietro questa crudeltà c’è una forma distorta di educazione alla dura realtà della vita: Malpelo crede che Ranocchio debba imparare a sopportare il dolore e la sofferenza, perché non c’è scampo da queste cose nel loro mondo.
Alla fine del racconto, Malpelo scompare. Viene mandato in una cava abbandonata per svolgere un lavoro pericoloso, dal quale non farà più ritorno. Non c’è nessuna grande scena drammatica, nessun salvataggio o redenzione: semplicemente, il ragazzo scompare, come tante persone povere e dimenticate nella dura realtà sociale che Verga rappresenta.
Temi principali
1. Emarginazione e pregiudizio
Il personaggio di Rosso Malpelo incarna l’emarginato per eccellenza. A causa dei suoi capelli rossi, Malpelo è visto come cattivo e malvagio fin dall’infanzia. La comunità gli attribuisce caratteristiche negative sulla base di una superstizione irrazionale, e da questo pregiudizio deriva il suo isolamento. Questo tema è centrale nel verismo, che si concentra su come le classi popolari siano spesso schiacciate da forze esterne: non solo povertà e fatica fisica, ma anche il peso dei giudizi sociali e del destino avverso.
2. Determinismo sociale
Il racconto di Verga è un potente esempio del determinismo sociale che caratterizza il verismo. Malpelo non ha nessuna possibilità di sfuggire alla sua condizione di emarginato e di lavoratore sfruttato. Ogni suo tentativo di relazionarsi con gli altri è condannato al fallimento, e persino il suo rapporto con Ranocchio, che potrebbe sembrare un’alleanza tra emarginati, si basa sulla brutalità e la rassegnazione. Malpelo non può cambiare il proprio destino: è destinato a una vita di sofferenza e sfruttamento, e persino la sua morte viene trattata con indifferenza, come un fatto naturale e inevitabile.
3. Lavoro e sfruttamento
Il lavoro nella cava è rappresentato da Verga in tutta la sua brutalità. Non c’è alcun eroismo nel lavoro dei personaggi, solo fatica, dolore fisico e sfruttamento. La morte di Mastro Misciu Bestia sottolinea la precarietà della vita dei lavoratori: un incidente sul lavoro è visto quasi come una normale conseguenza del mestiere, e la vita continua senza nessun tipo di giustizia o riconoscimento per i sacrifici fatti.
4. Il rapporto tra padre e figlio
Un tema che emerge con forza nel racconto è il legame tra Malpelo e suo padre. Malpelo ammira profondamente Mastro Misciu Bestia, nonostante la vita dura e le difficoltà che hanno affrontato insieme. La morte del padre è un trauma enorme per Malpelo e lo porta a chiudersi ulteriormente in se stesso. La figura del padre rappresenta, per Malpelo, l’unica forma di stabilità e affetto, per quanto cruda e rude possa essere. Quando Mastro Misciu muore, Malpelo non ha più nessuno su cui fare affidamento.
5. La brutalità come autodifesa
Malpelo è descritto come un ragazzo brutale e aggressivo, ma questa aggressività è, in realtà, un meccanismo di autodifesa. La sua vita lo ha abituato a soffrire, e per sopravvivere in un mondo che lo respinge, ha dovuto sviluppare una corazza emotiva. Anche il suo atteggiamento nei confronti di Ranocchio, apparentemente crudele, riflette questo: Malpelo è convinto che solo abituandosi al dolore si possa sopravvivere.
Stile e tecnica narrativa
Verga, in linea con i principi del verismo, utilizza una narrazione impersonale, priva di commenti o giudizi espliciti. Non c’è nessuna idealizzazione dei personaggi o della vita nella cava: Verga si limita a rappresentare la realtà per quella che è, lasciando che i fatti parlino da soli. Questo tipo di approccio narrativo crea un effetto di distacco emotivo che permette al lettore di osservare la cruda verità della vita di Malpelo senza alcun filtro romantico.
Inoltre, il linguaggio è semplice e diretto, con espressioni tipiche del linguaggio popolare e dei lavoratori siciliani. Verga non abbellisce la realtà: la vita di Malpelo è brutale, il lavoro è duro e la morte è sempre presente, senza alcuna epica o eroismo.
Il pessimismo verghiano
In “Rosso Malpelo”, come nel resto della produzione verista di Verga, emerge chiaramente il pessimismo dell’autore. La condizione di Malpelo è ineluttabile: nessuna ribellione, nessun tentativo di riscatto può cambiare la sua sorte. La società rappresentata da Verga è una macchina spietata che schiaccia i deboli, e le strutture sociali ed economiche sono talmente rigide da impedire qualsiasi possibilità di miglioramento.
La scomparsa finale di Malpelo, che svanisce in una cava pericolosa, simboleggia l’indifferenza del mondo verso gli ultimi. Il suo destino è quello di molti altri: non solo scompare dalla storia, ma è anche dimenticato da tutti. Verga non offre alcun messaggio di speranza o redenzione, solo la realtà spietata della vita delle classi più basse.
Conclusione
“Rosso Malpelo” è un racconto potente e tragico che incarna perfettamente la poetica verista di Verga. Attraverso la storia di un ragazzo emarginato e sfruttato, Verga ci mostra una società in cui i poveri sono condannati a una vita di sofferenza e isolamento, e dove il destino dei più deboli è segnato dalla nascita. La narrazione cruda e realistica rende il racconto ancora più efficace, evidenziando l’inutilità di qualsiasi tentativo di cambiamento o ribellione in un mondo governato da forze economiche e sociali insormontabili.