
Giacinta sceneggiato RAI
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La Battaglia di Adua, avvenuta il 1º marzo 1896, è stata un importante scontro tra le forze italiane e quelle etiopi (all’epoca conosciuta come Abissinia).
Questa battaglia rappresenta uno degli eventi chiave della storia coloniale italiana e della resistenza etiope contro l’invasione europea.
Contesto storico
L’Italia, alla fine del XIX secolo, cercava di espandere il suo impero coloniale in Africa. Dopo aver stabilito una presenza in Eritrea, gli italiani puntarono a espandere il loro controllo sull’intera regione del Corno d’Africa, inclusa l’Etiopia, allora governata dall’Imperatore Menelik II. Le tensioni aumentarono in seguito al Trattato di Uccialli (1889), un accordo interpretato in modo differente dalle due parti: l’Italia lo intendeva come un trattato di protettorato, mentre l’Etiopia lo considerava un accordo di amicizia senza perdita di sovranità.
La battaglia
La battaglia ebbe luogo nei pressi di Adua, una città nell’odierna Etiopia settentrionale. Le forze italiane, comandate dal generale Oreste Baratieri, erano composte da circa 17.000 uomini, tra soldati italiani e ascari eritrei. Di fronte a loro c’era un esercito etiope molto più numeroso, stimato tra 80.000 e 100.000 uomini, guidato da Menelik II, dalla sua moglie, l’Imperatrice Taitù, e dai principali ras (capi militari) del paese.
Nonostante la superiorità tecnologica italiana, la battaglia si concluse con una disastrosa sconfitta per l’Italia. Gli errori strategici e tattici, uniti alla sottovalutazione delle forze nemiche, portarono a una completa disfatta dell’esercito italiano. Circa 6.000 soldati italiani morirono o furono feriti, e molti altri furono fatti prigionieri.
Conseguenze
La sconfitta ad Adua fu un duro colpo per il prestigio dell’Italia e segnò la fine delle sue ambizioni coloniali immediate in Etiopia. L’Etiopia mantenne la sua indipendenza, diventando uno dei pochi paesi africani a resistere con successo all’espansione coloniale europea. Sul fronte interno, la battaglia suscitò proteste e polemiche, portando alle dimissioni del governo italiano guidato da Francesco Crispi.
Importanza storica
La Battaglia di Adua è considerata un evento fondamentale non solo nella storia dell’Etiopia, ma anche nella storia dell’Africa, come simbolo della resistenza contro il colonialismo. È ricordata con orgoglio in Etiopia come una vittoria che preservò l’indipendenza del paese e la sua sovranità.
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