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21 Febbraio 2025La principale funzione dell’istituzione scolastica è promuovere una formazione che consenta un positivo inserimento nella società. “Saper compiere scelte” è la sintesi formulata dagli inevasi programmi della scuola media del 1979.
La disposizione dei banchi nelle classi è una prova evidente della mancata applicazione delle disposizioni ministeriali: si può davvero sviluppare la capacità di scegliere attraverso lezioni cattedratiche?
Tremila anni fa Confucio diceva: “Se ascolto dimentico, se vedo ricordo, se faccio capisco”.
Il superamento del rapporto unidirezionale docente-studente, simile a quello medico-paziente, non è solo una necessità pedagogica: è imposto dall’evoluzione del mondo del lavoro e della ricerca. Oggi, nessuna attività complessa si regge sull’azione di un singolo individuo. Un talk show televisivo richiede il contributo di 20-50 persone, mentre un reality coinvolge più di un centinaio di professionisti, ognuno con un ruolo specifico e interdipendente.
Ne discende che la scuola deve porsi nuovi traguardi educativi: saper collaborare, confrontarsi con prospettive diverse, progettare, argomentare in modo critico. Sono queste alcune delle capacità necessarie per affrontare la complessità della società contemporanea.