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TRACCIA
ESAMI DI STATO DI ISTRUZIONE SECONDARIA SUPERIORE PRIMA PROVA SCRITTA – PROVA DI ITALIANO – Sessione Suppletiva 2022
TRACCIA TIPOLOGIA C – RIFLESSIONE CRITICA DI CARATTERE ESPOSITIVO-ARGOMENTATIVO SU TEMATICHE DI ATTUALITÀ
PROPOSTA C1
Testo tratto da: Mauro Bonazzi, Saper dialogare è vitale, in “7-Sette” supplemento settimanale del “Corriere della Sera”, 14 gennaio 2022, p. 57.
Il testo
Troppo spesso i saggi, gli esperti, e non solo loro, vivono nella sicurezza delle loro certezze, arroccati dietro il muro delle loro convinzioni. Ma il vero sapiente deve fare esattamente il contrario […]. Spingersi oltre, trasgredire i confini di ciò che è noto e familiare, rimettendo le proprie certezze in discussione nel confronto con gli altri.
Perché non c’è conoscenza fino a che il nostro pensiero non riesce a specchiarsi nel pensiero altrui, riconoscendosi nei suoi limiti, prendendo consapevolezza di quello che ancora gli manca, o di quello che non vedeva. Per questo il dialogo è così importante, necessario – è vitale. Anche quando non è facile, quando comporta scambi duri. Anzi sono proprio quelli i confronti più utili. Senza qualcuno che contesti le nostre certezze, offrendoci altre prospettive, è difficile uscire dal cerchio chiuso di una conoscenza illusoria perché parziale, limitata.
In fondo, questo intendeva Socrate, quando ripeteva a tutti che sapeva di non sapere: non era una banale ammissione di ignoranza, ma una richiesta di aiuto, perché il vero sapere è quello che nasce quando si mettono alla prova i propri pregiudizi, ampliando gli orizzonti. Vale per i sapienti, e vale per noi […].
da: Mauro Bonazzi, Saper dialogare è vitale, in “7-Sette” supplemento settimanale del “Corriere della Sera”, 14 gennaio 2022, p. 57.
Consegna
A partire dall’articolo proposto e traendo spunto dalle tue esperienze, conoscenze e letture, rifletti sull’importanza, il valore e le condizioni del dialogo a livello personale e nella vita della società nei suoi vari aspetti e ambiti. Puoi articolare il tuo elaborato in paragrafi opportunamente titolati e presentarlo con un titolo complessivo che ne esprima sinteticamente il contenuto.
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Durata massima della prova: 6 ore.
È consentito l’uso del dizionario italiano e del dizionario bilingue (italiano-lingua del paese di provenienza) per i candidati di madrelingua non italiana.
SVOLGIMENTO
ANALISI E PRODUZIONE DI UN TESTO CARATTERE ESPOSITIVO-ARGOMENTATIVO SU TEMATICHE DI ATTUALITA’
Il Dialogo come Vita: Superare le Certezze per Abbracciare la Conoscenza
L’articolo di Mauro Bonazzi, “Saper dialogare è vitale”, offre una riflessione profonda e quanto mai attuale sulla natura della conoscenza e sul ruolo insostituibile del dialogo. In un’epoca caratterizzata da una sovrabbondanza di informazioni e da una crescente polarizzazione delle opinioni, la sua tesi secondo cui il vero sapere nasce solo dal confronto, dalla messa in discussione delle proprie certezze, e dalla capacità di “specchiarsi nel pensiero altrui”, risuona come un imperativo etico e intellettuale. Condivido pienamente questa visione: il dialogo, anche quando “comporta scambi duri”, è non solo importante e necessario, ma vitale per la crescita personale e per la costruzione di una società più consapevole e armonica.
Il Dogma delle Certezze e la Necessità del Dubbio
Bonazzi esordisce con un’osservazione incisiva: troppo spesso “saggi, esperti, e non solo loro, vivono nella sicurezza delle loro certezze, arroccati dietro il muro delle loro convinzioni”. Questa rigidità, questa auto-reclusione intellettuale, è uno dei pericoli maggiori per la conoscenza. La mente umana, infatti, tende per sua natura a cercare stabilità e coerenza, a costruire paradigmi interpretativi che, una volta consolidati, possono trasformarsi in dogmi inattaccabili. Il pericolo non è solo l’errore, ma la stasi: una conoscenza che non si rinnova nel confronto con l’altro è destinata a inaridirsi, a diventare “illusoria perché parziale, limitata”. È qui che emerge la figura del “vero sapiente”, colui che deve fare “esattamente il contrario”, ovvero “spingersi oltre, trasgredire i confini di ciò che è noto e familiare, rimettendo le proprie certezze in discussione”. Questo atteggiamento di umiltà intellettuale, di costante messa in discussione del proprio sapere, è il primo passo verso una conoscenza autentica.
Il Dialogo come Specchio e Apertura di Orizzonti
Il cuore dell’argomentazione di Bonazzi risiede nella funzione del dialogo come strumento indispensabile per questa auto-riflessione e per l’ampliamento degli orizzonti. “Non c’è conoscenza fino a che il nostro pensiero non riesce a specchiarsi nel pensiero altrui, riconoscendosi nei suoi limiti, prendendo consapevolezza di quello che ancora gli manca, o di quello che non vedeva”. Questa metafora dello “specchio” è potente: l’altro non è un nemico da sconfiggere, ma un partner nel processo di conoscenza, un riflesso che ci permette di vedere i nostri punti ciechi, le nostre distorsioni, le nostre lacune.
Nella mia esperienza, sia in ambito accademico che personale, ho spesso verificato la veridicità di questa affermazione. Durante le discussioni in classe o nei gruppi di lavoro, il confronto con opinioni diverse dalla mia mi ha costretto a riesaminare le mie posizioni, a cercare argomentazioni più solide o, in alcuni casi, a modificare radicalmente il mio punto di vista. È in quei momenti di “scambi duri” che la mente è più sollecitata e che la conoscenza si espande. Non si tratta di accettare passivamente ogni pensiero, ma di esporre le proprie idee al vaglio critico altrui, di difenderle o di abbandonarle se incoerenti. Questo processo, sebbene a volte scomodo, è il motore dell’apprendimento e dell’evoluzione del pensiero.
Le Condizioni del Dialogo Efficace: Accettare lo Scontro e la Vulnerabilità
Bonazzi sottolinea che il dialogo è “vitale” anche “quando non è facile, quando comporta scambi duri”. Anzi, sono proprio questi “i confronti più utili”. Ciò implica che un dialogo efficace non è un semplice scambio di battute cortesi o una successione di monologhi paralleli, ma un’interazione dinamica che può includere disaccordo, sfida e messa in discussione. Le condizioni per un dialogo autentico, in questo senso, sono:
- L’apertura mentale: La disponibilità a considerare la possibilità che le proprie certezze siano incomplete o errate.
- L’ascolto attivo: La capacità di comprendere veramente la prospettiva dell’altro, non solo di aspettare il proprio turno per parlare.
- Il coraggio di essere vulnerabili: Esporre le proprie idee significa esporsi alla critica, riconoscere di “non sapere tutto” e accettare di essere sfidati.
- La distinzione tra la persona e l’idea: Critica e disaccordo devono riguardare le idee, non attaccare la persona, per mantenere il dialogo sul piano costruttivo.
Il monito di Socrate, “sapeva di non sapere”, è il fondamento di questa metodologia. Non era una “banale ammissione di ignoranza”, ma, come suggerisce Bonazzi, una “richiesta di aiuto”, un’invocazione al confronto per testare i propri pregiudizi e ampliare i propri orizzonti. L’arte della maieutica socratica, che attraverso la domanda mirata portava l’interlocutore a scoprire la verità autonomamente, è l’esempio per eccellenza di un dialogo che mira alla crescita e alla conoscenza.
Il Dialogo nella Società: Antidoto al Conflitto e alla Polarizzazione
Estendendo la riflessione dal piano personale a quello sociale, il dialogo si rivela un antidoto fondamentale ai mali che affliggono la società contemporanea. La mancanza di un dialogo costruttivo alimenta la polarizzazione, la divisione in “tribù” che si rafforzano nelle proprie convinzioni senza ascoltare l’altro. Sui social media, per esempio, si assiste spesso a scontri frontali, a scambi di accuse e ad hominem, piuttosto che a un vero confronto di idee. Questo crea “echo chambers” dove le certezze vengono solo rafforzate e il dissenso è percepito come attacco, non come opportunità di crescita.
Il dialogo, invece, è essenziale per la vita democratica, per la risoluzione dei conflitti e per la costruzione di una società coesa. Che si tratti di dibattiti politici, di discussioni su questioni etiche o di decisioni che riguardano la comunità, la capacità di confrontarsi con rispetto, di ascoltare le ragioni altrui e di cercare punti di convergenza è l’unica via per superare le divisioni e trovare soluzioni condivise. La storia ci insegna che quando il dialogo fallisce, spesso si ricorre alla violenza o all’imposizione. La riattivazione di processi di dialogo autentico in contesti sociali, culturali e politici è un imperativo per affrontare le complesse sfide globali, dalla crisi climatica alla gestione delle migrazioni, che richiedono visioni ampie e capacità di compromesso.
Un Imperativo per il Futuro
In conclusione, l’articolo di Mauro Bonazzi è un potente richiamo al valore intrinseco del dialogo. Esso non è solo una forma di comunicazione, ma un processo vitale per la conoscenza, la crescita personale e la salute della società. La sfida di “uscire dal cerchio chiuso di una conoscenza illusoria” e di abbracciare la complessità del pensiero altrui è un imperativo per ogni individuo, dagli “esperti” al “cittadino comune”. Applicare la saggezza socratica del “sapere di non sapere” non significa ammettere debolezza, ma aprire la porta a un’espansione infinita di conoscenza e comprensione. Solo attraverso un dialogo coraggioso, aperto e onesto potremo superare le nostre certezze limitanti, ampliare i nostri orizzonti e costruire un futuro in cui la diversità di pensiero sia una risorsa e non una fonte di conflitto.