
I carmina religiosi nella letteratura italiana delle origini
21 Giugno 2025
Non si giudica un pesce dalla sua capacità di arrampicarsi
22 Giugno 2025La storia delle Repubbliche Marinare italiane è costellata di rivalità e conflitti, ma nessuna fu così prolungata, intensa e determinante come quella tra Venezia e Genova.
Per quasi due secoli, tra il XIII e il XV secolo, queste due potenze marittime si scontrarono per l’egemonia sui commerci e sulle rotte del Mediterraneo e oltre, dando vita a vere e proprie guerre che plasmarono il futuro del commercio europeo.
Lotta per l’Egemonia sui Mari tra Venezia e Genova: Le Guerre Commerciali del Medioevo
1. Le Due Repubbliche a Confronto
- Venezia: Nata sulla laguna, la sua forza risiedeva nella sua posizione strategica tra Oriente e Occidente. Orientata fin da subito verso il Mediterraneo orientale, era la porta d’accesso per le spezie, le sete e le merci pregiate dell’Asia. La sua politica era pragmatica, spesso disinteressata alle questioni continentali italiane, concentrata sull’espansione marittima e commerciale. La flotta veneziana era prevalentemente statale o sotto stretto controllo statale, garantendo coesione.
- Genova: Affacciata sul Mar Ligure, aveva anch’essa una forte vocazione commerciale, ma con un’espansione più orientata verso il Mediterraneo occidentale (Spagna, Nord Africa, Atlantico) e il Mar Nero. La sua struttura interna era spesso turbolenta, con forti contrasti tra le famiglie nobili. La flotta genovese era composta prevalentemente da navi private armate per scopi commerciali e bellici.
2. Cause della Rivalità
La competizione tra Venezia e Genova non fu solo un conflitto armato, ma una vera e propria “guerra economica” motivata da:
- Controllo delle Rotte Commerciali: Entrambe le repubbliche miravano a monopolizzare le rotte più lucrative del Mediterraneo, in particolare quelle che conducevano all’Oriente (attraverso l’Impero Bizantino e il Levante) e al Mar Nero (fondamentale per le merci che giungevano dalla Via della Seta).
- Insediamenti e Basi Commerciali: La presenza di fondaci, colonie e basi fortificate in città chiave (come Costantinopoli, Acri, Tiro, Alessandria, Chio, Caffa) era fondamentale per il controllo dei traffici. La loro espansione portava inevitabilmente a frizioni.
- Interessi Economici Contraddittori: I prodotti importati ed esportati, le strategie di prezzo e le alleanze commerciali spesso si sovrapponevano o si escludevano a vicenda.
- Prestigio e Egemonia: La superiorità commerciale si traduceva in prestigio politico e influenza militare, elementi essenziali per affermarsi come prima potenza marittima.
- Le Crociate: Inizialmente occasione di collaborazione (per il trasporto di truppe e rifornimenti), le Crociate divennero presto un campo di battaglia per l’acquisizione di privilegi e territori negli Stati crociati, esacerbando la competizione.
3. Le Fasi della Guerra (XIII-XV secolo)
La rivalità si concretizzò in una serie di conflitti diretti, intervallati da periodi di tregua:
A) Prima Guerra Veneziano-Genovese (1256-1270)
- Contesto: Scontro per i diritti commerciali ad Acri, uno dei più importanti porti degli Stati crociati, dove entrambe le repubbliche avevano fondaci. La tensione era alta anche a Costantinopoli.
- Eventi Chiave: La guerra si estese in tutto il Mediterraneo orientale. Genova si alleò con l’Impero di Nicea (che nel 1261 riconquistò Costantinopoli, cacciando i Veneziani e ripristinando l’Impero Bizantino). Nonostante alcune vittorie genovesi in mare, Venezia dimostrò una maggiore capacità di recupero.
- Esito: Si concluse con una tregua, senza un vincitore netto. Genova ottenne grandi privilegi a Costantinopoli, ma Venezia ripristinò progressivamente la sua presenza in Oriente.
B) Guerra di Chioggia (1378-1381)
Fu il culmine della rivalità e una delle guerre navali più sanguinose del Medioevo, che quasi portò alla distruzione di Venezia.
- Contesto: Dopo decenni di tensioni e scontri minori, la scintilla fu accesa dalla contesa per il controllo dell’isola di Tenedo (Dardanelli) e per i diritti commerciali a Cipro. Genova aveva un’alleanza con il re d’Ungheria (Luigi I), i Carraresi di Padova e gli Asburgo, che minacciavano Venezia anche da terra.
- Svolgimento:
- La flotta genovese, comandata da Paganino Doria e poi da Pietro Doria, ottenne importanti vittorie iniziali nel Mediterraneo orientale e, nel 1379, penetrò in Laguna, conquistando Chioggia, una posizione strategica a sud di Venezia. I Genovesi erano a un passo dall’annientare la Serenissima.
- Venezia, guidata dal Doge Andrea Contarini e dal comandante navale Vittore Pisani (inizialmente imprigionato per una sconfitta, ma poi richiamato a furor di popolo), reagì con una mobilitazione eroica. Bloccò l’uscita della flotta genovese a Chioggia, intrappolandola nella laguna.
- Dopo mesi di assedio e un’azione coraggiosa dei Veneziani, la flotta genovese a Chioggia fu costretta alla resa nel giugno 1380.
- Esito: La guerra si concluse con la Pace di Torino (1381). Nonostante la vittoria militare veneziana, la pace fu un compromesso che impose a Venezia alcune restrizioni commerciali e territoriali. Tuttavia, il risultato più importante fu la conservazione dell’indipendenza e la sostanziale affermazione di Venezia come potenza dominante nel Mediterraneo orientale, mentre Genova, pur rimanendo una grande potenza, non si riprese mai completamente dallo sforzo e dalle perdite subite, entrando in un periodo di maggiore instabilità interna e sottomissione a potenze straniere.
4. Strategie e Punti di Forza
- Venezia:
- Controllo Statale della Flotta: La costruzione e l’armamento delle galere erano in gran parte gestiti dallo Stato (l’Arsenale), garantendo efficienza e coordinamento.
- Diplomazia e Spionaggio: Venezia era maestra nelle alleanze e nelle informazioni, spesso giocando su più tavoli.
- Sistema Burocratico: Un’amministrazione efficiente e stabile che supportava l’espansione commerciale.
- Genova:
- Spirito Imprenditoriale: I mercanti genovesi erano audaci e intraprendenti, spesso pionieri di nuove rotte.
- Navi Robuste: Le sue navi erano spesso più grandi e robuste, adatte anche ai lunghi viaggi atlantici.
- Controlli di Terre in Occidente: Una maggiore influenza su porti e territori nel Mediterraneo occidentale e penisola Iberica.
5. Conseguenze della Rivalità
- Per Venezia: Emerse come la principale potenza marittima e commerciale nel Mediterraneo orientale, consolidando il suo “Stato da Mar”. Tuttavia, le guerre furono estenuanti e la portarono a un’espansione anche in terraferma per assicurarsi risorse e vie di comunicazione.
- Per Genova: Pur mantenendo un ruolo commerciale importante, la sua egemonia sui mari fu indebolita. Le sconfitte e l’instabilità interna la resero più vulnerabile alle influenze straniere (Francia, Milano). La sua attenzione si spostò parzialmente verso le attività finanziarie (banchieri genovesi).
- Per l’Europa: Le guerre contribuirono a rimodellare le rotte commerciali e le sfere d’influenza nel Mediterraneo. La diminuzione della competizione diretta aprì spazi per altre potenze emergenti.
- Costi Umani ed Economici: Le guerre furono incredibilmente dispendiose in termini di vite umane, navi e risorse economiche per entrambe le repubbliche.
6. Conclusione
La lotta per l’egemonia sui mari tra Venezia e Genova è un capitolo fondamentale della storia medievale, che dimostra come la competizione commerciale potesse sfociare in conflitti su vasta scala. Fu una sfida tra due modelli di potenza marittima e due visioni strategiche. Venezia, con la sua organizzazione statale e la sua coesione politica, riuscì alla fine a prevalere, assicurandosi il dominio dei mari e plasmando la sua identità di “Dominante” sull’Adriatico e oltre, fino all’avvento dei Turchi e la scoperta delle rotte oceaniche, che avrebbero cambiato per sempre le gerarchie del commercio mondiale.