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2 Settembre 2025L’avvento dell’intelligenza artificiale ha evidenziato la pervasività dell’informatica. Anche il ministero dell’istruzione e del merito riflette su come l’efficacia dell’ordinaria gestione scolastica possa trarne beneficio.
Occorre ricordare che ogni riflessione sulla scuola statale dovrebbe partire dalla legge. È un principio spesso dimenticato, ma decisivo: significa osservare i problemi dall’alto, in modo unitario, senza perdersi nei dettagli.
Emblematici, in questo senso, sono i decreti delegati del 1974, che ridisegnarono l’organizzazione scolastica, affidandone la realizzazione ai dirigenti. A loro fu assegnato il compito di garantire l’unitarietà del sistema, vincolando gli organismi collegiali al rispetto del loro mandato costitutivo. Da tuttologi si sono trasformati in timonieri.
La complessità del sistema lo imponeva: la finalità enunciata nel Piano Triennale dell’Offerta Formativa si persegue “programmando l’azione educativa”, che a sua volta si concretizza nell’istruzione [TU 297/94 e DPR 275/99].
Eppure, cinquantun anni dopo, la struttura decisionale della scuola è rimasta immutata; anzi, è stata rafforzata dalla “Buona Scuola” nel 2017, nell’indifferenza generale.
L’attività docente, se non inserita in un quadro organizzativo funzionale, è destinata a restare inefficace. L’intelligenza artificiale ha dissipato la nebbia che avvolge il servizio scolastico.