
Gli errori più comuni che portano a una scelta scolastica incompleta
14 Ottobre 2025
🏛️ La nuova legge italiana sull’Intelligenza Artificiale (Legge 132/2025)
15 Ottobre 2025L’azione ministeriale si concentra sull’aggiornamento dei docenti, come cardine della “modernizzazione” della scuola. Il vero nodo, però, resta invisibile: la confusione normativa che arriva dalle aule parlamentari. È lì che nascono le difficoltà educative, non tra i banchi.
Obiettivi o strumenti? La legge 107 e il corto circuito pedagogico
La legge 107/2015 ha introdotto una serie di “obiettivi formativi prioritari”: dall’alternanza scuola-lavoro alla riduzione del numero di alunni per classe, che sono strumenti, non fini. Il risultato? Una scuola trasformata in apparato gestionale, dove il “come” ha oscurato il “cosa”. L’educazione della persona, ottenuta “sviluppando capacità attraverso abilità e conoscenza”, è stata accantonata.
Competenze non cognitive: un ossimoro legislativo
Il disorientamento si è aggravato con la legge 22/2025, che introduce lo “sviluppo di competenze non cognitive e trasversali”. Il termine, mutuato dal Parlamento Europeo il cui fine è l’occupazione, è estraneo alla missione educativa della scuola. Una competenza, definita in campo scolastico, è l’integrazione di conoscenze e capacità/abilità. Privarla della dimensione cognitiva equivale a negarne l’essenza, come se l’acqua fosse privata dell’ossigeno.
Inoltre, la nuova norma si sovrappone e contrasta l’autonomia scolastica, sviluppata dal DPR 275/1999: non avendo riconosciuto la complessità del problema formativo, l’ha banalizzato. Inoltre contrasta con la legge 12/2025, che richiama la 53/2003, dove le competenze sono distinte tra generali e specifiche, strutturandole gerarchicamente. La 22/2025 ignora questa dipendenza, concentrandosi solo sul momento esecutivo.
Una scuola smarrita, una politica cieca
Finché il legislatore continuerà a importare modelli aziendali e linguaggi europei senza comprendere la natura dell’istituzione scuola, l’inadeguatezza del servizio scolastico non sarà superata. Non servono corsi di aggiornamento per insegnanti, ma l’osservanza della sua missione: formare cittadini, non addestrare lavoratori.