
Tumulto di San Martino – Videocorso su I Promessi Sposi – 29elode.it
28 Dicembre 2019
Letteratura Italiana dell’800 – Prefazione a Thérèse Raquin (1867)
28 Dicembre 2019📘Videolezione del canale 📽️ sul brano “Addio ai monti”, uno dei passaggi più poetici e intensi de I Promessi Sposi, collocato nel capitolo VIII.
Lucia, costretta a fuggire dal suo paese per evitare le minacce di Don Rodrigo, si allontana in barca insieme ad Agnese e Renzo. Mentre navigano sul lago, Lucia osserva i monti che circondano il suo villaggio e si lascia andare a un monologo interiore, colmo di dolore e nostalgia.
🌄 Temi principali:
- L’addio alla terra natale: Lucia saluta i luoghi della sua infanzia, i monti, le acque, la casa, la chiesa, con un tono struggente e malinconico.
- La perdita dell’innocenza: Il distacco rappresenta anche la fine di un periodo felice e protetto, l’ingresso in un mondo incerto e pericoloso.
- La fede e la speranza: Nonostante il dolore, Lucia si affida alla Provvidenza, confidando che Dio la proteggerà nel suo cammino.
✍️ Stile e struttura:
- Il brano è scritto in tono lirico, con un ritmo lento e meditativo.
- Manzoni utilizza la focalizzazione interna, immergendosi nei pensieri di Lucia.
- L’uso di figure retoriche come l’anafora (“Addio, monti…”) e la personificazione accentua l’emotività del testo

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Addio, monti sorgenti dall’acque, ed elevati al cielo; cime inuguali, note a chi è cresciuto tra voi, e impresse nella sua mente, non meno che lo sia l’aspetto de’ suoi più familiari; torrenti, de’ quali distingue lo scroscio, come il suono delle voci domestiche; ville sparse e biancheggianti sul pendìo, come branchi di pecore pascenti; addio! Quanto è tristo il passo di chi, cresciuto tra voi, se ne allontana! Alla fantasia di quello stesso che se ne parte volontariamente, tratto dalla speranza di fare altrove fortuna, si disabbelliscono, in quel momento, i sogni della ricchezza; egli si maraviglia d’essersi potuto risolvere, e tornerebbe allora indietro, se non pensasse che, un giorno, tornerà dovizioso. Quanto più s’avanza nel piano, il suo occhio si ritira, disgustato e stanco, da quell’ampiezza uniforme; l’aria gli par gravosa e morta; s’inoltra mesto e disattento nelle città tumultuose; le case aggiunte a case, le strade che sboccano nelle strade, pare che gli levino il respiro; e davanti agli edifizi ammirati dallo straniero, pensa, con desiderio inquieto, al campicello del suo paese, alla casuccia a cui ha già messi gli occhi addosso, da gran tempo, e che comprerà, tornando ricco a’ suoi monti.
Ma chi non aveva mai spinto al di là di quelli neppure un desiderio fuggitivo, chi aveva composti in essi tutti i disegni dell’avvenire, e n’è sbalzato lontano, da una forza perversa! Chi, staccato a un tempo dalle più care abitudini, e disturbato nelle più care speranze, lascia que’ monti, per avviarsi in traccia di sconosciuti che non ha mai desiderato di conoscere, e non può con l’immaginazione arrivare a un momento stabilito per il ritorno! Addio, casa natìa, dove, sedendo, con un pensiero occulto, s’imparò a distinguere dal rumore de’ passi comuni il rumore d’un passo aspettato con un misterioso timore. Addio, casa ancora straniera, casa sogguardata tante volte alla sfuggita, passando, e non senza rossore; nella quale la mente si figurava un soggiorno tranquillo e perpetuo di sposa. Addio, chiesa, dove l’animo tornò tante volte sereno, cantando le lodi del Signore; dov’era promesso, preparato un rito; dove il sospiro segreto del cuore doveva essere solennemente benedetto, e l’amore venir comandato, e chiamarsi santo; addio! Chi dava a voi tanta giocondità è per tutto; e non turba mai la gioia de’ suoi figli, se non per prepararne loro una più certa e più grande.
Di tal genere, se non tali appunto, erano i pensieri di Lucia, e poco diversi i pensieri degli altri due pellegrini, mentre la barca gli andava avvicinando alla riva destra dell’Adda.
