“Il gobbo”: la salvezza che viene dal margine
La poesia “Il gobbo”, pubblicata nel 1948, è un testo toccante che affronta i temi della sofferenza e della speranza. La poetessa si descrive su una “sponda del mattino”, costretta a guadagnare il giorno “palmo a palmo”, in una lotta quotidiana e faticosa. La sua vita è fatta di “due sponde che non si risolvono”, un’immagine potente della sua profonda crisi esistenziale e del suo sentirsi “insoluta” di fronte al mondo.
Il punto di svolta arriva con l’apparizione di una figura inaspettata: un “gobbo sfaccendato”. Il gobbo, tradizionalmente simbolo di sfortuna o di emarginazione, diventa qui un portatore di speranza, un “simbolo presago d’allegrezza”. È lui, questo personaggio “ai margini” della società, che si offre di traghettare la poetessa “sulle proprie spalle”, portandola verso la “promessa” di una vita migliore. La poesia mostra come, per Merini, la salvezza e il sollievo possano venire da ciò che la società considera imperfetto o indesiderabile.
L’ironia del fornaio: la risposta alla vita
Invece, la citazione, tratta dai Ricordi di Alda Merini “Mio padre strappò in mille pezzi la prima recensione a una mia poesia… mi disse che la poesia non dà pane! Per questo, anni dopo, ho sposato un fornaio!!” rivela un’altra sfaccettatura della sua personalità: l’ironia.
Questa frase è un aneddoto potente che riassume il conflitto tra il suo mondo interiore, fatto di poesia e arte, e il mondo esterno, pragmatico e materiale. Il padre di Alda Merini incarna la voce della logica borghese, che vede nella poesia solo un’attività priva di sostanza. L’atto di sposare un fornaio, un uomo che lavora con il pane, è la sua risposta geniale a questa critica. In un gesto di sottile ribellione, Merini unisce simbolicamente la sua passione per la poesia (il nutrimento per l’anima) con il nutrimento concreto della vita, dimostrando che l’arte e la vita reale non sono mondi separati, ma possono coesistere.
Il filo conduttore: la bellezza dell’inaspettato
Sia la poesia che la citazione sono legate da un tema comune: la capacità di Merini di trovare forza, speranza e salvezza in ciò che è considerato imperfetto o marginale. Il “gobbo” e il “fornaio” sono figure fuori dagli schemi che, in modi diversi, rappresentano una risposta ai suoi problemi. La poetessa ci insegna che non bisogna cercare la felicità e la verità nelle convenzioni, ma a volte è proprio negli angoli più inaspettati della vita che si nasconde la chiave per andare avanti.
Per un ulteriore approfondimento, ti consiglio di vedere il video “Alda Merini – Ricordi – Ripetizioni di Letteratura” del canale 29elode.