
Nova terra di Luigi Gaudio
28 Dicembre 2019
Aquile di Luigi Gaudio
28 Dicembre 2019Il sonetto “Alla sera” è una delle poesie più lette, intense e moderne di Ugo Foscolo
Testo del sonetto
Alla sera – Ugo Foscolo
Forse perché della fatal quiete
tu sei l’immago a me sì cara vieni,
o Sera! E quando ti corteggian liete
le nubi estive e i zeffiri sereni,
e quando dal nevoso aere inquiete
tenebre e lunghe all’universo meni,
sempre scendi invocata, e le secrete
vie del mio cor soavemente tieni.
Vagar mi fai co’ miei pensieri su l’orme
che vanno al nulla eterno; e intanto fugge
questo reo tempo, e van con lui le torme
delle cure onde meco egli si strugge;
e mentre io guardo la tua pace, dorme
quello spirto guerrier ch’entro mi rugge.
Analisi del testo
Struttura e metrica
Il componimento è un sonetto (14 versi endecasillabi) con schema di rime ABAB ABAB CDE CDE, tipico dello stile petrarchesco.
1. Il tema principale: la sera come simbolo di pace e riflessione
Il poeta si rivolge alla sera, personificandola, e la descrive come un’immagine della “fatal quiete”, ovvero della morte. Nonostante questo, la sera non incute paura ma è accolta con serenità, quasi con affetto.
2. Prima quartina: l’arrivo della sera
Foscolo dipinge la sera come un’immagine della morte (“della fatal quiete tu sei l’immago”), ma allo stesso tempo la trova cara e consolatoria. Essa si manifesta in due forme opposte:
- Dolce e serena (“le nubi estive e i zeffiri sereni”)
- Oscura e invernale (“dal nevoso aere inquiete tenebre e lunghe”)
Indipendentemente dalla sua forma, la sera è sempre ben accolta dal poeta.
3. Seconda quartina: il potere della sera sull’animo del poeta
La sera è invocata e desiderata perché permette all’anima del poeta di ritrovare pace. Essa agisce dentro di lui, calmando le inquietudini e aprendo le porte a una riflessione più profonda.
4. Prima terzina: la riflessione sull’eternità
La sera induce il poeta a pensare alla morte e all’idea del nulla eterno. Questa immagine è tipica della visione pessimistica e materialista di Foscolo: egli non crede in una vita ultraterrena e vede la morte come un annullamento totale dell’esistenza.
Nel frattempo, il tempo continua a scorrere rapidamente (“questo reo tempo”), portando con sé tutte le preoccupazioni e le sofferenze della vita (“le torme delle cure”).
5. Seconda terzina: il contrasto tra pace e tormento interiore
Osservando la calma della sera, il poeta riesce a placare il proprio animo tormentato (“quello spirto guerrier ch’entro mi rugge”). L’anima di Foscolo è segnata da una tensione continua tra il desiderio di quiete e il tumulto delle passioni, tipico della sensibilità romantica e preromantica.
Conclusione
“Alla sera” è un sonetto che esprime una concezione profondamente umana della morte: essa non viene temuta, ma accettata con una sorta di rassegnata serenità. La sera diventa così un momento di tregua dai dolori della vita e uno spunto per meditare sull’ineluttabilità del destino.
Foscolo, con un linguaggio solenne e immagini suggestive, riesce a trasmettere un senso di malinconica pace, in un equilibrio perfetto tra classicismo formale e sensibilità romantica. 😊