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15 Giugno 2025Traccia e svolgimento di una Analisi del testo letterario L’avventura di due sposi, in Gli amori difficili, di Italo Calvino
TRACCIA
SESSIONE SUPPLETIVA 2024 – PRIMA PROVA SCRITTA Ministero dell’Istruzione e del Merito ESAME DI STATO CONCLUSIVO DEL SECONDO CICLO DI ISTRUZIONE
PROVA DI ITALIANO
Svolgi la prova, scegliendo tra una delle seguenti proposte.
TIPOLOGIA A – ANALISI E INTERPRETAZIONE DI UN TESTO LETTERARIO ITALIANO
PROPOSTA A2
Italo Calvino, L’avventura di due sposi, in Gli amori difficili, in Romanzi e racconti, vol. II, Mondadori, Milano, 2004, pp. 1161-1162.
TESTO
«L’operaio Arturo Massolari faceva il turno della notte, quello che finisce alle sei. Per rincasare aveva un lungo tragitto, che compiva in bicicletta nella bella stagione, in tram nei mesi piovosi e invernali. Arrivava a casa tra le sei e tre quarti e le sette, cioè alle volte un po’ prima alle volte un po’ dopo che suonasse la sveglia della moglie, Elide.
Spesso i due rumori: il suono della sveglia e il passo di lui che entrava si sovrapponevano nella mente di Elide, raggiungendola in fondo al sonno, il sonno compatto della mattina presto che lei cercava di spremere ancora per qualche secondo col viso affondato nel guanciale. Poi si tirava su dal letto di strappo e già infilava le braccia alla cieca nella vestaglia, coi capelli sugli occhi. Gli appariva così, in cucina, dove Arturo stava tirando fuori i recipienti vuoti dalla borsa che si portava con sé sul lavoro: il portavivande, il termos, e li posava sull’acquaio. Aveva già acceso il fornello e aveva messo su il caffè. Appena lui la guardava, a Elide veniva da passarsi una mano sui capelli, da spalancare a forza gli occhi, come se ogni volta si vergognasse un po’ di questa prima immagine che il marito aveva di lei entrando in casa, sempre così in disordine, con la faccia mezz’addormentata. Quando due hanno dormito insieme è un’altra cosa, ci si ritrova al mattino a riaffiorare entrambi dallo stesso sonno, si è pari.
Alle volte invece era lui che entrava in camera a destarla, con la tazzina del caffè, un minuto prima che la sveglia suonasse; allora tutto era più naturale, la smorfia per uscire dal sonno prendeva una specie di dolcezza pigra, le braccia che s’alzavano per stirarsi, nude, finivano per cingere il collo di lui. S’abbracciavano. Arturo aveva indosso il giaccone impermeabile; a sentirselo vicino lei capiva il tempo che faceva: se pioveva o faceva nebbia o c’era neve, a secondo di com’era umido e freddo. Ma gli diceva lo stesso: – Che tempo fa? – e lui attaccava il suo solito brontolamento mezzo ironico, passando in rassegna gli inconvenienti che gli erano occorsi, cominciando dalla fine: il percorso in bici, il tempo trovato uscendo di fabbrica, diverso da quello di quando c’era entrato la sera prima, e le grane sul lavoro, le voci che correvano nel reparto, e così via.
A quell’ora, la casa era sempre poco scaldata, ma Elide s’era tutta spogliata, un po’ rabbrividendo, e si lavava, nello stanzino da bagno. Dietro veniva lui, più con calma, si spogliava e si lavava anche lui, lentamente, si toglieva di dosso la polvere e l’unto dell’officina. Così stando tutti e due intorno allo stesso lavabo, mezzo nudi, un po’ intirizziti, ogni tanto dandosi delle spinte, togliendosi di mano il sapone, il dentifricio, e continuando a dire le cose che avevano da dirsi, veniva il momento della confidenza, e alle volte, magari aiutandosi a vicenda a strofinarsi la schiena, s’insinuava una carezza, e si trovavano abbracciati.
Ma tutt’a un tratto Elide: – Dio! Che ora è già! – e correva a infilarsi il reggicalze, la gonna, tutto in fretta, in piedi, e con la spazzola già andava su e giù per i capelli, e sporgeva il viso allo specchio del comò, con le mollette strette tra le labbra. Arturo le veniva dietro, aveva acceso una sigaretta, e la guardava stando in piedi, fumando, e ogni volta pareva un po’ impacciato, di dover stare lì senza poter fare nulla. Elide era pronta, infilava il cappotto nel corridoio, si davano un bacio, apriva la porta e già la si sentiva correre giù per le scale.
Arturo restava solo. […]»
Da: Italo Calvino, L’avventura di due sposi, in Gli amori difficili, in Romanzi e racconti, vol. II, Mondadori, Milano, 2004, pp. 1161-1162.
COMPRENSIONE E ANALISI
Puoi rispondere punto per punto oppure costruire un unico discorso che comprenda le risposte a tutte le domande proposte.
1. Sintetizza il contenuto del brano, mettendo in evidenza gli snodi del racconto.
2. A causa dei rispettivi lavori, i due protagonisti riescono ad incontrarsi soltanto di mattina presto: illustra come incide la situazione lavorativa di entrambi sul loro rapporto di coppia.
3. Analizza in che modo Italo Calvino (1923-1985) rivela i sentimenti che legano Arturo ed Elide e come essi si dimostrano amore e tenerezza.
4. Nel brano proposto gli stati d’animo dei protagonisti sono manifestati attraverso i loro gesti e le loro azioni: individuali e commentali.
INTERPRETAZIONE
Prendendo spunto dal brano proposto e sulla base delle tue letture e della tua sensibilità, elabora un testo coerente e coeso, riflettendo sulla situazione – assai frequente nelle famiglie operaie degli anni Cinquanta del Novecento – descritta da Calvino e illustrando se la situazione sia diversa da quella attuale.

SVOLGIMENTO
Analisi de ‘L’avventura di due sposi’ di Italo Calvino
Il brano tratto da “L’avventura di due sposi”, racconto incluso in Gli amori difficili di Italo Calvino, offre uno spaccato intimo e realistico della vita di una coppia operaia negli anni Cinquanta. Attraverso la descrizione della loro routine mattutina, scandita dai ritmi del lavoro a turni, Calvino esplora le difficoltà e, al contempo, le delicate modalità con cui Arturo ed Elide riescono a ritagliarsi momenti di intimità e tenerezza, rivelando la forza del legame affettivo nonostante le costrizioni della vita quotidiana.
Comprensione e Analisi
1. Sintetizza il contenuto del brano, mettendo in evidenza gli snodi del racconto.
Il brano narra la routine mattutina di Arturo Massolari, operaio che finisce il turno di notte alle sei, e di sua moglie Elide. Arturo rincasa tra le sei e tre quarti e le sette, sovrapponendosi spesso al suono della sveglia di Elide. Elide si alza di scatto, vergognandosi del suo aspetto disordinato davanti al marito. Talvolta è Arturo a svegliarla prima con il caffè, rendendo il risveglio di Elide più dolce e portando a un abbraccio tra i due. Arturo, ancora con il giaccone da lavoro, racconta a Elide gli inconvenienti della notte e del ritorno a casa. Seguono i momenti in bagno, dove si lavano quasi contemporaneamente, in un’atmosazione di confidenza e reciproche attenzioni, culminando talvolta in un abbraccio e in una carezza. Tuttavia, la loro intimità è bruscamente interrotta dalla fretta di Elide che deve correre al lavoro. Arturo rimane solo in casa, immerso nel silenzio.
Gli snodi fondamentali del racconto sono:
- L’arrivo di Arturo a casa dopo il turno di notte, in coincidenza con il risveglio di Elide.
- La prima reazione di Elide all’ingresso del marito e la sua vergogna per il proprio aspetto.
- L’alternativa del risveglio con il caffè portato da Arturo, che favorisce un inizio più dolce e intimo della giornata.
- Il dialogo mattutino sulle condizioni meteorologiche e sugli inconvenienti del lavoro di Arturo.
- La condivisione dello spazio del bagno per lavarsi, momento che sfocia in confidenze e gesti affettuosi.
- L’interruzione brusca di questi momenti di intimità a causa della fretta di Elide per andare al lavoro.
- Il lasciare Arturo solo, che chiude il ciclo mattutino della coppia.
2. A causa dei rispettivi lavori, i due protagonisti riescono ad incontrarsi soltanto di mattina presto: illustra come incide la situazione lavorativa di entrambi sul loro rapporto di coppia.
La situazione lavorativa di Arturo ed Elide incide profondamente sul loro rapporto di coppia, modellandone ritmi, tempi e modalità di espressione affettiva. Essi riescono a incontrarsi solo in uno stretto e fragile lasso di tempo al mattino presto, tra la fine del turno di notte di lui e l’inizio del turno di giorno di lei.
- Limitazione dei tempi di condivisione: La rigida scansione dei turni rende i loro momenti insieme rari e preziosi. La loro intimità non si svolge in momenti “privilegiati” come la sera o il fine settimana, ma è compressa in un’alba che è il loro “tramonto” e la loro “alba” di coppia. Questo accentua la precarietà della loro relazione, costretta a fiorire in spazi stretti.
- Adattamento ai ritmi del lavoro: La vita della coppia è totalmente asservita ai ritmi della fabbrica. Elide si alza di “strappo” e deve vestirsi in fretta, Arturo affronta un “lungo tragitto” dopo la notte. Non c’è spazio per la spontaneità o per i lunghi scambi. La loro vita è dettata da orari rigidi che impongono una disciplina ferrea anche alle loro interazioni.
- Momenti rubati e significato speciale: Proprio a causa di questa limitazione, i brevi momenti di incontro assumono un valore intensissimo. Il caffè offerto da Arturo, l’abbraccio “nude” in bagno, la confidenza sussurrata mentre si lavano, non sono routine banali, ma gesti carichi di un profondo significato affettivo. Sono “rubati” alla fatica e alla fretta, e proprio per questo diventano il fulcro della loro relazione.
- Comunicazione frammentata ma essenziale: Il loro dialogo è spesso pragmatico (il tempo che fa, le grane del lavoro), ma è il pretesto per una comunicazione più profonda. La “confidenza” si insinua tra i gesti quotidiani, dimostrando che, nonostante i pochi minuti, riescono a connettersi a un livello intimo.
- Solitudine di Arturo: L’incidenza più drammatica si vede nel finale, quando Elide corre via e “Arturo restava solo”. La sua solitudine, dopo il breve e intenso incontro, è l’effetto più evidente di una vita di coppia definita dalle esigenze del lavoro a turni.
In sintesi, la situazione lavorativa non solo limita fisicamente il tempo trascorso insieme, ma plasma il loro rapporto, rendendo ogni momento condiviso un’oasi preziosa in una quotidianità frenetica e dettata da forze esterne.
3. Analizza in che modo Italo Calvino (1923-1985) rivela i sentimenti che legano Arturo ed Elide e come essi si dimostrano amore e tenerezza.
Italo Calvino rivela i sentimenti che legano Arturo ed Elide e la loro tenerezza non attraverso dichiarazioni esplicite o dialoghi sdolcinati, ma con una prosa attenta ai dettagli, ai gesti minimi, alle sensazioni fisiche e alle percezioni intime, che costruiscono un quadro di affetto profondo e resiliente.
- L’imbarazzo e la ricerca di accettazione di Elide (amore e cura): Calvino mostra subito la cura di Elide per la percezione che Arturo ha di lei. La sua “vergogna un po’ di questa prima immagine… sempre così in disordine, con la faccia mezz’addormentata” rivela un desiderio di apparire al meglio per lui. Il contrasto “Quando due hanno dormito insieme è un’altra cosa, ci si ritrova al mattino a riaffiorare entrambi dallo stesso sonno, si è pari” sottolinea l’intimità di fondo che manca in questo risveglio separato, ma anche il desiderio di ritrovare quell’uguaglianza.
- I gesti premurosi di Arturo (tenerezza e attenzione): Il caffè portato a letto (“con la tazzina del caffè, un minuto prima che la sveglia suonasse”) è un gesto di grande tenerezza e attenzione, un piccolo atto di cura che rende il risveglio di Elide “più naturale” e “dolce”. È un modo per addolcire la dura realtà del loro incontro limitato.
- L’abbraccio come rifugio e ricongiungimento: L’abbraccio è il culmine fisico della loro intimità. Sia quello in camera (“le braccia che s’alzavano per stirarsi, nude, finivano per cingere il collo di lui”) sia quello nel bagno (“s’insinuava una carezza, e si trovavano abbracciati”) sono momenti di ricongiungimento, in cui i corpi si cercano e si confortano, superando la stanchezza e la fretta. Il corpo di Arturo, con il “giaccone impermeabile”, comunica a Elide il tempo esterno, creando una connessione sensoriale profonda.
- La ritualità condivisa (complicità e abitudine affettuosa): La routine del bagno (“stando tutti e due intorno allo stesso lavabo, mezzo nudi, un po’ intirizziti, ogni tanto dandosi delle spinte, togliendosi di mano il sapone, il dentifricio”) rivela una complicità quotidiana, un’abitudine che è diventata tenerezza. I piccoli gesti, le spinte giocose, il condividere gli oggetti, mostrano una familiarità che è frutto di un amore consolidato e di un affetto semplice ma profondo.
- La “confidenza” che “s’insinuava” (intimità comunicativa): Nonostante il “solito brontolamento mezzo ironico” di Arturo, si “continuano a dire le cose che avevano da dirsi”, e il momento del lavarsi diventa quello della “confidenza”. Questo indica che il loro amore è fatto anche di ascolto reciproco, di condivisione delle piccole ansie e delle vicende quotidiane, in un contesto in cui la comunicazione profonda non è scontata.
Calvino riesce a rendere l’amore e la tenerezza di questa coppia attraverso una serie di dettagli sensoriali, gestuali e comportamentali che dipingono un quadro realistico e commovente di un affetto che resiste alle difficoltà e trova la sua espressione nella quotidianità.
4. Nel brano proposto gli stati d’animo dei protagonisti sono manifestati attraverso i loro gesti e le loro azioni: individuali e commentali.
Nel brano, gli stati d’animo di Arturo ed Elide sono rivelati non tanto da espressioni esplicite, quanto da una serie di gesti e azioni che Calvino osserva con precisione.
Elide:
- “si tirava su dal letto di strappo e già infilava le braccia alla cieca nella vestaglia, coi capelli sugli occhi”: Questo gesto rivela la sua fretta, la stanchezza per il sonno interrotto e forse un senso di scomodità nel dover affrontare immediatamente la giornata.
- “le veniva da passarsi una mano sui capelli, da spalancare a forza gli occhi, come se ogni volta si vergognasse un po’ di questa prima immagine che il marito aveva di lei entrando in casa, sempre così in disordine, con la faccia mezz’addormentata”: Questo complesso di azioni esprime il suo desiderio di apparire al meglio per il marito, la sua cura per l’immagine anche nella stanchezza e un senso di imbarazzo o vergogna per la sua vulnerabilità mattutina. Mostra la sua femminilità e il desiderio di essere attraente per lui.
- “la smorfia per uscire dal sonno prendeva una specie di dolcezza pigra, le braccia che s’alzavano per stirarsi, nude, finivano per cingere il collo di lui”: Questi gesti mostrano il suo abbandono fiducioso e la sua tenerezza quando il risveglio è più dolce. La dolcezza pigra e l’abbraccio spontaneo rivelano il suo affetto profondo e la voglia di contatto fisico.
- “tutt’a un tratto Elide: – Dio! Che ora è già! – e correva a infilarsi il reggicalze, la gonna, tutto in fretta, in piedi, e con la spazzola già andava su e giù per i capelli, e sporgeva il viso allo specchio del comò, con le mollette strette tra le labbra. Arturo le veniva dietro… già la si sentiva correre giù per le scale”: Questa sequenza di azioni frenetiche rivela la sua ansia per il tempo che stringe, la sua coscienziosità nel lavoro e la pressione della routine quotidiana. Mostra la necessità di interrompere bruscamente l’intimità per adempiere ai suoi doveri, una routine che la costringe a un’accelerazione improvvisa.
Arturo:
- “stava tirando fuori i recipienti vuoti dalla borsa… e li posava sull’acquaio. Aveva già acceso il fornello e aveva messo su il caffè”: Queste azioni mostrano la sua praticità, abitudine e premura. È un uomo che si prende cura della casa e della moglie, svolgendo compiti quotidiani in modo automatico ma con attenzione al benessere di Elide.
- “attaccava il suo solito brontolamento mezzo ironico, passando in rassegna gli inconvenienti che gli erano occorsi”: Il suo “brontolamento” rivela la sua stanchezza e il peso del lavoro notturno, ma l’aggettivo “mezzo ironico” suggerisce una forma di espressione affettuosa e abitudinaria, una sorta di rituale comunicativo che cela affetto e confidenza, tipico di chi è abituato a condividere le piccole frustrazioni quotidiane.
- “si spogliava e si lavava anche lui, lentamente, si toglieva di dosso la polvere e l’unto dell’officina. Così stando tutti e due intorno allo stesso lavabo, mezzo nudi, un po’ intirizziti, ogni tanto dandosi delle spinte, togliendosi di mano il sapone, il dentifricio”: La sua lentezza rivela una stanchezza più profonda dopo il turno, ma anche il desiderio di prolungare quel momento di intimità condivisa. Le “spinte” e il “togliersi di mano” gli oggetti mostrano una familiarità e una complicità ludica, una tenerezza giocosa che resiste alla fatica.
- “Arturo le veniva dietro, aveva acceso una sigaretta, e la guardava stando in piedi, fumando, e ogni volta pareva un po’ impacciato, di dover stare lì senza poter fare nulla. Arturo restava solo.”: Questa serie di azioni e l’osservazione finale rivelano la sua impotenza di fronte alla fretta di Elide, la sua solitudine dopo il breve ricongiungimento. L’essere “impacciato” e “senza poter fare nulla” mostra il suo disagio nel non poter prolungare quel momento di calore, lasciandolo a un senso di vuoto e di malinconia per la separazione imminente e inevitabile.
Interpretazione
Il brano di Italo Calvino, “L’avventura di due sposi”, ci immerge con rara sensibilità nella realtà delle famiglie operaie degli anni Cinquanta del Novecento in Italia, un periodo di rapidi cambiamenti sociali ed economici. La situazione descritta è assai frequente: quella di coniugi, o più in generale di familiari, costretti a incrociarsi a fatica a causa di orari di lavoro rigidi e spesso su turni, sacrificando l’intimità e la condivisione per le necessità economiche.
Negli anni Cinquanta, l’Italia stava vivendo il suo “miracolo economico” (come analizzato da Paul Ginsborg, vedi B1 Sessione ordinaria 2024), caratterizzato da un’impetuosa industrializzazione e da un massiccio esodo dalle campagne verso le città del Nord. Milioni di italiani lasciavano le loro terre d’origine per trovare impiego nelle fabbriche, dove i ritmi di produzione erano intensi e i turni (giorno, notte, pomeriggio) erano la norma. Le donne, in misura crescente, entravano nel mondo del lavoro, spesso in fabbriche o servizi, pur mantenendo un ruolo preponderante nella gestione della casa e della famiglia. La storia di Arturo ed Elide è emblematica di questo contesto. L’impiego di Arturo nel turno di notte e di Elide in quello di giorno riflette la necessità di massimizzare il reddito familiare, una priorità assoluta per le classi operaie che aspiravano a un miglioramento delle proprie condizioni di vita dopo le difficoltà della guerra.
La routine della coppia è quindi dettata dal tempo del lavoro, che frammenta e comprime lo spazio dell’affetto. I loro momenti di intimità sono “rubati” all’alba, in un’ora di passaggio tra il sonno e la veglia, tra la fatica della notte e l’inizio della giornata lavorativa. La stanchezza, la fretta e la disciplina della fabbrica sono forze esterne che condizionano profondamente il loro rapporto. Calvino, con la sua attenzione ai dettagli minimi, rende questa realtà tangibile: la vergogna di Elide per il suo aspetto non curato, il brontolio di Arturo, la corsa per vestirsi. Nonostante ciò, e qui sta la grandezza del racconto, l’amore e la tenerezza di Arturo ed Elide non solo sopravvivono, ma trovano espressione in gesti semplici ma profondamente significativi: il caffè portato a letto, le carezze nel bagno condiviso, la complicità nelle piccole dispute quotidiane. È un amore resiliente, concreto, fatto di quotidiano affetto e di una silenziosa comprensione. Questa dinamica era assai comune nelle famiglie operaie: il sacrificio personale e le limitazioni imposte dal lavoro erano il prezzo da pagare per garantire la sopravvivenza e, magari, un futuro migliore ai figli.
La situazione descritta da Calvino è diversa da quella attuale in molti aspetti, ma presenta anche delle sorprendenti continuità.
Differenze significative:
- Natura del lavoro: Oggi, in Italia, la struttura del lavoro è meno dominata dalla grande fabbrica manifatturiera e dai turni rigidi in catena di montaggio. Il settore dei servizi ha assunto un ruolo preponderante, e il lavoro è spesso più flessibile, con orari variabili, part-time, smart working o telelavoro. Questo, in teoria, dovrebbe consentire una migliore conciliazione tra vita lavorativa e vita privata.
- Tecnologia e comunicazione: La tecnologia ha cambiato radicalmente il modo di comunicare. Smartphone, chat, videochiamate permettono un contatto quasi costante, superando le barriere fisiche. La comunicazione non è più limitata ai pochi minuti del mattino o della sera, permettendo ai coniugi di rimanere connessi durante la giornata (anche se ciò può generare nuove forme di pressione, come la “fretta incalzante” e il “ruolo ancillare” della parola descritti da Cortelazzo).
- Ruolo della donna nel lavoro: Se negli anni Cinquanta l’ingresso della donna nel mondo del lavoro era un fenomeno crescente ma ancora in fase di consolidamento e spesso in ruoli subalterni, oggi la partecipazione femminile è molto più diffusa e qualificata. Le leggi sulle pari opportunità (come quelle derivanti dall’Art. 3 e 37 della Costituzione) hanno contribuito a ridurre le discriminazioni, sebbene il “gender pay gap” e la sottorappresentazione nei ruoli apicali persistano.
- Abitazioni e condizioni di vita: Le condizioni abitative e igieniche medie sono generalmente migliorate rispetto agli anni Cinquanta, riducendo alcune delle difficoltà quotidiane che la coppia Calvino affrontava (es. la casa poco scaldata, la polvere dell’officina).
Continuità e nuove sfide:
- Conciliazione vita-lavoro: Nonostante la maggiore flessibilità, il problema della conciliazione tra impegni lavorativi e familiari rimane una sfida centrale per molte coppie e famiglie, soprattutto quando entrambi i partner lavorano a tempo pieno. Spesso, il “tempo rubato” non è più all’alba, ma la sera tardi, o durante il weekend, in una costante ricerca di equilibrio.
- Precarietà del lavoro: La flessibilità del lavoro si è tradotta spesso in precarietà, con contratti a termine, partite IVA e orari incerti, che generano nuove forme di stress e insicurezza economica, simili alla pressione che sentivano Arturo ed Elide.
- Nuovi tipi di “fatica”: Se allora c’era la fatica fisica della fabbrica, oggi si aggiunge la fatica mentale dello stress da lavoro, della connettività costante, della “reperibilità” virtuale, che può erodere il tempo e le energie dedicate alla relazione.
- L’importanza dei gesti minimi: La lezione di Calvino sull’importanza dei gesti quotidiani, delle piccole attenzioni, della capacità di creare intimità anche in spazi e tempi limitati, rimane universalmente valida. La tenerezza, la complicità e la cura reciproca sono ancora oggi gli ingredienti essenziali per un rapporto che resista alle pressioni esterne.
In conclusione, la situazione descritta da Calvino ne “L’avventura di due sposi” è uno specchio di un’epoca che, pur superata, ci offre ancora preziose lezioni. Il racconto è un omaggio alla resilienza dell’amore operaio, capace di fiorire tra le maglie strette della necessità economica. Oggi, le sfide sono mutate, ma la lezione di Calvino sulla capacità di ritagliare momenti di autentica umanità e tenerezza in una quotidianità frenetica e imposta da ritmi esterni, rimane un monito e un’ispirazione per tutte le coppie che, in ogni epoca, cercano di far convivere amore e necessità.
