
Gabriele D’Annunzio. Vita e opere
28 Dicembre 2019
X Agosto di Giovanni Pascoli
28 Dicembre 2019Caio Giulio Cesare (100-44 a.C.) è una delle figure più iconiche della storia di Roma antica, celebre non solo per le sue imprese militari e il suo ruolo nella fine della Repubblica e l’inizio dell’Impero, ma anche per il suo contributo alla letteratura latina.
Cesare si distinse come autore di testi storiografici e di oratoria, e il suo stile letterario è stato ammirato e studiato per secoli.
1. Le opere storiografiche
Le due principali opere di Cesare che ci sono pervenute sono i “Commentarii”. Si tratta di resoconti delle sue campagne militari, scritti in terza persona, in cui Cesare descrive le sue azioni con uno stile semplice, chiaro e sobrio, rispecchiando l’immagine di un comandante lucido e razionale, e dando l’impressione di un racconto oggettivo.
“Commentarii de Bello Gallico” (Commentari sulla Guerra Gallica)
Quest’opera, composta di sette libri, narra le vicende delle campagne militari di Cesare in Gallia, che si svolsero tra il 58 e il 50 a.C. L’opera è una cronaca dettagliata della conquista della Gallia, e copre eventi fondamentali come la sottomissione dei Galli e la rivolta di Vercingetorige. Il settimo libro si conclude con la vittoria definitiva di Cesare a Alesia.
- Struttura: Ogni libro tratta uno degli anni di guerra e descrive le strategie militari, le alleanze e i conflitti. Cesare dedica particolare attenzione alla descrizione dei popoli sottomessi, alle tattiche belliche e alla propria capacità di comando.
- Stile: Il linguaggio dei Commentarii è sobrio e funzionale, caratterizzato da una struttura chiara e concisa, spesso priva di ornamenti retorici. Cesare utilizza la terza persona per dare un’apparenza di oggettività e distacco, mettendo in luce la sua abilità militare e politica senza apparire troppo autocelebrativo.
“Commentarii de Bello Civili” (Commentari sulla Guerra Civile)
L’opera, composta di tre libri, descrive gli eventi della guerra civile tra Cesare e Pompeo, a partire dal 49 a.C. fino alla fuga di Pompeo in Egitto dopo la battaglia di Farsalo. In questo testo, Cesare cerca di giustificare le sue azioni politiche e militari, in particolare la marcia su Roma e l’attraversamento del Rubicone, dipingendo se stesso come un difensore della Repubblica contro i soprusi dei suoi nemici.
- Struttura: L’opera narra le vicende principali della guerra civile, soffermandosi su momenti decisivi come la presa di Roma, le campagne militari in Spagna, e infine la battaglia di Farsalo in cui Pompeo fu sconfitto.
- Stile: Come nel De Bello Gallico, il linguaggio è asciutto e diretto. Cesare si presenta come un condottiero equilibrato, che agisce per il bene della res publica. Il suo uso della terza persona mira a dare un’illusione di imparzialità, nonostante l’evidente intento propagandistico.
Opere perdute
Oltre ai Commentarii sulla Guerra Gallica e Civile, Cesare scrisse altre opere, oggi perdute, come:
- “Anticato”: un testo polemico scritto in risposta al Catone di Cicerone, in cui Cesare criticava Catone il Giovane, il suo acerrimo rivale politico, per la sua presunta moralità. L’opera faceva parte della guerra di propaganda tra Cesare e i sostenitori della fazione senatoria.
- “De Analogia”: un trattato sulla lingua e la grammatica latina, composto durante una fase della sua carriera politica. Questo dimostra l’interesse di Cesare per le questioni linguistiche e grammaticali, un aspetto non sempre associato alla sua figura politica e militare.
2. Stile letterario
Cesare è lodato per la chiarezza e la concisione del suo stile. Il suo linguaggio è privo di eccessi retorici e ornamenti, ma riesce a essere efficace e persuasivo. Il periodo ciceroniano, con le sue clausole elaborate e la ricerca di equilibrio retorico, lascia il posto a una prosa lineare, asciutta e precisa in Cesare.
- Semplicità apparente: La semplicità del linguaggio di Cesare è ingannevole. Dietro la chiarezza si cela una grande abilità nel costruire una narrazione che metta in risalto le proprie virtù e minimizzi gli errori. Cesare scrive per giustificare le sue azioni e per consolidare la sua immagine pubblica, ma lo fa in modo così sottile che sembra riportare solo i fatti.
- Autopresentazione: La scelta di utilizzare la terza persona serve a dare al lettore l’impressione di un narratore imparziale, che si limita a registrare gli eventi. Tuttavia, il narratore (Cesare stesso) è parte integrante degli avvenimenti e cerca di consolidare la sua immagine di condottiero razionale, lungimirante e sempre al servizio di Roma.
3. Influenza di Cesare nella letteratura latina
L’influenza di Cesare sulla letteratura latina e su quella posteriore fu notevole. Egli rappresenta un modello per la prosa storica e politica. Autori come Svetonio, Appiano e Plutarco utilizzeranno le opere di Cesare come fonte per le loro biografie e cronache storiche. Ma il suo impatto va oltre la semplice informazione storica.
- Modello storiografico: Gli scritti di Cesare influenzarono profondamente gli storiografi successivi. Il suo modo di presentare i fatti, focalizzandosi sull’essenzialità, servì da esempio a molti autori latini e non solo. Tacito, ad esempio, pur con uno stile differente, trasse ispirazione da Cesare per la concisione e la densità delle sue opere.
- Oratoria e politica: Nonostante non ci siano pervenute opere di oratoria dirette, Cicerone stesso elogiò le capacità oratorie di Cesare. Come politico e oratore, Cesare mostrò una straordinaria abilità nel persuadere e nel manipolare le circostanze a suo vantaggio, un elemento che divenne un riferimento per le future generazioni di uomini politici e autori.
4. Cesare e Cicerone
L’influenza di Cesare nella letteratura latina non può essere completamente compresa senza considerare il suo rapporto con Cicerone, il più grande oratore romano. Sebbene appartenessero a schieramenti politici opposti, Cesare e Cicerone si ammiravano reciprocamente. Cicerone elogiava l’eloquenza e la prosa di Cesare, e Cesare apprezzava l’intelligenza politica di Cicerone, nonostante le loro differenze. Tuttavia, le tensioni politiche portarono a scontri ideologici, specialmente durante la guerra civile.
5. Eredità culturale
Cesare ha avuto un impatto duraturo sulla cultura occidentale. Non solo le sue opere sono studiate come modelli di storiografia e propaganda politica, ma la sua figura è diventata il simbolo dell’uomo che riesce a piegare la storia al suo volere. Nel corso dei secoli, Cesare è stato ritratto e reinterpretato in letteratura, teatro e cinema. Le sue opere, soprattutto i Commentarii, rimangono ancora oggi testi di riferimento per comprendere non solo la storia di Roma, ma anche l’arte della scrittura politica.
Conclusione
Caio Giulio Cesare fu molto più che un grande condottiero e politico. Attraverso le sue opere storiografiche, si affermò anche come scrittore e autore di grande importanza per la letteratura latina. Il suo stile chiaro, conciso e pragmatico è diventato un modello per i successivi storici latini e rimane un punto di riferimento nella prosa classica. Grazie ai suoi scritti, Cesare riuscì a immortalare le sue imprese militari e politiche, lasciando un’impronta indelebile nella letteratura e nella storia dell’Occidente.