
A Elisabetta di Stefano Pianori
28 Dicembre 2019
Argo ed Euriclea, Odissea, XVII, 290-327 e XIX, 349-398
28 Dicembre 2019Analisi completa e articolata di Calandrino e l’elitropia, una delle novelle più celebri del Decameron di Giovanni Boccaccio, contenuta nella ottava giornata, novella terza.
📘 “Calandrino e l’elitropia” – Decameron VIII, 3
🔎 Riassunto della novella
Calandrino, un pittore fiorentino ingenuo e credulone, viene convinto dai suoi due amici e colleghi Bruno e Buffalmacco dell’esistenza di una pietra magica: l’elitropia, che renderebbe invisibile chi la possiede. I tre fingono di andare insieme a cercarla nel Mugnone, un torrente vicino a Firenze. Una volta lì, Calandrino viene persuaso di aver trovato davvero la pietra e crede di essere diventato invisibile. I due compari, fingendo di non vederlo, si burlano di lui per tutto il viaggio di ritorno. Una volta a casa, Calandrino, esasperato dal fatto che la moglie gli parli “non vedendolo”, la picchia. Infine Bruno e Buffalmacco gli rivelano lo scherzo, ridendo della sua dabbenaggine.
🧠 Analisi tematica e stilistica
🎭 1. Il comico e il gioco dell’inganno
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Il cuore della novella è il gioco teatrale dell’invisibilità: Bruno e Buffalmacco simulano di non vedere Calandrino, creando una vera messa in scena grottesca e comica.
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Il riso nasce dalla disparità tra realtà e percezione, dalla credulità del protagonista e dalla farsa costruita dai compari.
🙃 2. Il personaggio di Calandrino
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Calandrino è uno dei personaggi ricorrenti del Decameron, simbolo dell’uomo ignorante, superstizioso e facilmente manipolabile, ma anche suscettibile e impulsivo.
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Il suo bisogno di credere all’esistenza dell’elitropia lo rende vittima dell’autoinganno: vuole diventare invisibile per trarne vantaggi personali, e si illude da solo.
💬 3. La lingua e lo stile
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La novella è scritta in un linguaggio vivace e colloquiale, con dialoghi realistici e frequente uso di toscano popolare, che riflette la quotidianità urbana.
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Il ritmo narrativo è veloce, con un uso sapiente del dialogo per costruire l’effetto comico e l’ironia.
🏛️ Contesto culturale e significato
✨ 1. Il motivo della pietra magica
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L’elitropia è ispirata a credenze medievali: si credeva davvero che alcune pietre avessero poteri straordinari.
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Boccaccio gioca con la credulità popolare, per criticare la superstizione e il desiderio umano di ottenere potere e vantaggi in modo magico e scorretto.
🧩 2. La novella come allegoria
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Può essere letta come satira dell’uomo che crede troppo facilmente in ciò che desidera, senza spirito critico.
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L’“invisibilità” è anche simbolo dell’alienazione e del distacco dalla realtà, generato dal desiderio smodato e dall’ingenuità.
📚 Temi chiave
Tema | Descrizione |
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Inganno e credulità | Il nucleo centrale della novella: chi crede troppo facilmente viene beffato. |
Comico e grottesco | Situazioni paradossali e assurde, come il protagonista che si crede invisibile. |
Satira sociale | Ridicolizzazione della superstizione e della ricerca di facili scorciatoie. |
Il riso come strumento di correzione | Il riso non è solo divertimento, ma anche denuncia dell’ignoranza. |
✍️ Commento finale
La novella di Calandrino e l’elitropia è un capolavoro di comicità realistica e satirica, in cui Boccaccio ritrae con ironia i difetti umani più comuni: l’avidità, la stupidità, la voglia di illudersi. Lo scherzo orchestrato da Bruno e Buffalmacco non è solo una burla, ma uno specchio deformante della società: mette in luce quanto sia pericoloso abbandonare il raziocinio per inseguire desideri assurdi.
Boccaccio si conferma qui fine psicologo e maestro del riso intelligente, in grado di far ridere e riflettere allo stesso tempo.