• [email protected]
Atuttascuola logoAtuttascuola logoAtuttascuola logoAtuttascuola logo
  • Home
  • Chi siamo
    • Autori
    • Studenti
    • Docenti
    • Luigi Gaudio
    • Segnalazioni
    • Collabora con noi
    • Contatti
  • Appunti
    • Scuola Primaria
    • Scuola Media
    • Scuola Superiore Biennio e Triennio
    • Università
  • Tesine
    • Scuola Media
    • Scuola Superiore
  • Temi
    • Tracce
      • Tracce Medie e Biennio superiori
      • Tracce Triennio
    • Temi svolti in ordine alfabetico
  • Esami
    • Esame di stato Primo ciclo
    • Esami di stato Secondo ciclo
      • Prime prove Esame di stato
      • Seconde prove
  • Lezioni
    • Audio Podcast
    • Video lezioni YouTube
    • Power point delle lezioni
  • Blog
    • Scuola
    • Appunti
    • Autori
    • Esame
    • Riflessioni
    • Power point
    • Relazioni
    • Temi svolti
    • Tesine
    • Video su YouTube
  • Log In
✕

Cantautore di Edoardo Bennato

I livelli del portico della Gloria a Santiago
I livelli del portico della Gloria a Santiago
28 Dicembre 2019
Gustave Courbet
28 Dicembre 2019
I livelli del portico della Gloria a Santiago
I livelli del portico della Gloria a Santiago
28 Dicembre 2019
Gustave Courbet
28 Dicembre 2019
Pubblicato da Luigi Gaudio su 28 Dicembre 2019
Categorie
  • Video su YouTube
Tags
  • Luigi Gaudio
Cantautore cover Edoardo Bennato

“Cantautore” è un brano di Edoardo Bennato pubblicato nel 1976, tratto dall’album La torre di Babele.

Questa canzone è una delle più acute e ironiche critiche di Bennato al mondo dello spettacolo e, in particolare, alla figura del cantautore stesso, che spesso viene idealizzato e caricato di aspettative irrealistiche, finendo per diventare una sorta di “divinità” intoccabile e fittizia.

1. Panoramica e Contesto dell’Album

L’album La torre di Babele prosegue la vena satirica e critica di Bennato, esplorando temi legati alla comunicazione, alla confusione del linguaggio e alla mistificazione della realtà. In questo contesto, “Cantautore” si inserisce come una riflessione sulla creazione dell’immagine pubblica e sul rapporto tra l’artista e il suo pubblico, spesso basato su proiezioni e aspettative distorte.

2. Analisi del Testo e delle Metafore

Il testo è costruito come una serie di affermazioni iperboliche e quasi reverenziali rivolte al “cantautore”, che culminano in un’esplosione di rabbia e, infine, in un’autocelebrazione ironica.

  • L’Idealizzazione del Cantautore:
    • “Tu sei forte / Tu sei bello / Tu sei imbattibile / Tu sei incorruttibile / Tu sei un ah, ah, cantautore”.
    • “Tu sei saggio / Tu porti la verità / Tu non sei un comune mortale / A te non è concesso barare”.
    • “Tu sei un’anima eletta / Tu non accetti compromessi / Tu non puoi sbagliare / Tu non devi lasciarti andare”.

    Questi versi iniziali creano un ritratto del cantautore come una figura quasi mitologica, dotata di qualità sovrumane: forza, bellezza, saggezza, incorruttibilità, infallibilità morale e artistica. È un essere superiore, un “non comune mortale” che porta la “verità” e non può permettersi debolezze o errori. Bennato qui sta mettendo in scena l’immagine che il pubblico (e talvolta lo stesso artista) costruisce attorno al cantautore, caricandolo di responsabilità e aspettative che vanno ben oltre la sua dimensione umana. È una critica all’idolatria e alla mistificazione della figura dell’artista.

  • Il Confronto con la Realtà e la Pressione:
    • “No, tu non puoi lamentarti che ti senti male / Che ti scoppia la testa e non ce la fai più a guidare / Ma non farci ridere a dire che anche un camionista si ferma ogni tanto a riposare / Perché a un camionista tu non ti puoi paragonare”.

    Qui emerge l’ironia amara. Il cantautore, pur essendo un essere umano con le sue fragilità (“ti senti male”, “ti scoppia la testa”), non gli è concesso di mostrarle. La sua immagine pubblica lo obbliga a una perfezione costante. Il paragone con il “camionista” è emblematico: un mestiere umile e faticoso, dove la stanchezza è riconosciuta e il riposo è un diritto. Al cantautore, invece, è negata questa umanità basilare, perché la sua figura è stata elevata a un livello irraggiungibile.

  • Il Cantautore come “Re del Circo”:
    • “Non li senti, trattenere il respiro / Quando sei lì in alto, e cammini sul filo / Qui nel grande circo, tu oramai sei il re”.

    La metafora del “grande circo” è centrale. Il mondo dello spettacolo è un circo, dove l’artista è un equilibrista che “cammina sul filo”, sotto gli occhi di un pubblico che “trattiene il respiro”. Il cantautore è il “re” di questo circo, ma la sua regalità è precaria, dipendente dalla sua capacità di mantenere l’illusione della perfezione e di non cadere. È una condizione di solitudine e pressione costante.

  • Ulteriore Idealizzazione e la Nausea del Pubblico:
    • “Tu sei buono / Tu sei vero / Tu sei onesto / Tu sei modesto / Tu sei semplice / Tu sei sicuro / Tu sei generoso / Tu sei valoroso / Tu sei senza macchia / Tu sei senza peccato / Tu sei intoccabile / Tu sei inattaccabile”.

    La lista di attributi positivi continua, raggiungendo livelli quasi divini (“senza macchia”, “senza peccato”, “intoccabile”). Questa accumulazione di lodi, però, non è sincera. È la proiezione esasperata di un pubblico che vuole credere in un ideale, ma che al contempo prova un risentimento crescente.

  • La Rabbia del Pubblico e l’Autocelebrazione Finale:
    • “Non è giusto / Che tu hai tutto / E noi invece no / Tu sei perfetto / Tu non hai un difetto / Che rabbia che ci fa”.

    Qui la canzone rivela il suo lato più amaro e critico. L’idealizzazione si trasforma in invidia e risentimento. Il pubblico, che ha contribuito a creare questo idolo, ora lo detesta per la sua presunta perfezione e per il fatto che “ha tutto” mentre loro “no”. È la rabbia per un’illusione che non possono raggiungere, e che li fa sentire inferiori.

    • “Sì è vero, sono io il più bravo / Sì, è vero, sono io il più bravo / Nessuno è bravo come me / Sì è vero, sono io il più saggio / Sono io il più intelligente / E poi sentite come canto bene”.

    Il finale è un colpo di genio. Il cantautore, stanco di questa proiezione e di questa rabbia, si appropria ironicamente delle lodi, trasformandole in una sfacciata autocelebrazione. È una liberazione, un atto di sfida che smaschera l’intero meccanismo. Il “cantautore” si rivela per quello che è: un uomo, con le sue vanità e le sue capacità, che si sottrae al ruolo imposto e rivendica la propria umanità, anche attraverso l’eccesso.

3. Stile Musicale e Vocale

Il brano è un esempio tipico dello stile di Bennato:

  • Ritmo Incalzante e Ripetitivo: La melodia è semplice ma efficace, con un ritmo quasi ossessivo che accompagna la litania di attributi, rendendo il messaggio più incisivo.
  • Armonica a Bocca: Immancabile, l’armonica di Bennato sottolinea i passaggi cruciali e aggiunge un tocco di blues e di protesta.
  • Voce Graffiante e Teatrale: L’interpretazione vocale di Bennato è fondamentale. La sua voce roca e la sua dizione quasi parlata, ma carica di enfasi e ironia, rendono il testo vivo e diretto. Il crescendo emotivo culmina nel finale liberatorio.

4. Impatto e Rilevanza

“Cantautore” è un brano che ha lasciato il segno per la sua originalità e il suo messaggio:

  • Critica al Sistema dello Spettacolo: È una lucida analisi delle dinamiche di idealizzazione e demonizzazione che caratterizzano il rapporto tra artista e pubblico nel mondo dello spettacolo.
  • Riflessione sull’Identità dell’Artista: La canzone esplora la pressione a cui è sottoposto l’artista e la difficoltà di mantenere la propria autenticità in un ambiente che tende a creare “maschere”.
  • Attualità del Messaggio: In un’epoca di social media e di costante esposizione mediatica, dove la creazione di un’immagine pubblica è sempre più manipolata e le aspettative sul “personaggio” sono altissime, il messaggio di “Cantautore” rimane sorprendentemente attuale.

Conclusione

“Cantautore” di Edoardo Bennato è un brano geniale e corrosivo, che smaschera con ironia e acume le illusioni e le ipocrisie del mondo dello spettacolo. È una canzone che invita a guardare oltre l’immagine patinata, a riconoscere l’umanità (con le sue imperfezioni e le sue vanità) dietro il “re del circo”, e a diffidare delle proiezioni che trasformano gli individui in idoli irraggiungibili. Un classico della canzone d’autore italiana che continua a far riflettere.

 


Testo della canzone Cantautore di Edoardo Bennato

  Cantautore
Edoardo Bennato ‧ 1976
Tu sei forte
Tu sei bello
Tu sei imbattibile
Tu sei incorruttibile
Tu sei un ah, ah, cantautore
Tu sei saggio
Tu porti la verità
Tu non sei un comune mortale
A te non è concesso barare
Tu sei un ah, ah, cantautore
Tu sei un’anima eletta
Tu non accetti compromessi
Tu non puoi sbagliare
Tu non devi lasciarti andare
Tu sei un ah, ah, cantautore
No, tu non puoi lamentarti che ti senti male
Che ti scoppia la testa e non ce la fai più a guidare
Ma non farci ridere a dire che anche un camionista si ferma ogni tanto a riposare
Perché a un camionista tu non ti puoi paragonare
Tu sei un ah, ah, cantautore
Non li senti, trattenere il respiro
Quando sei lì in alto, e cammini sul filo
Qui nel grande circo, tu oramai sei il re
Tu sei buono
Tu sei vero
Tu sei onesto
Tu sei modesto
Tu sei un ah, ah, cantautore
Tu sei semplice
Tu sei sicuro
Tu sei generoso
Tu sei valoroso
Tu sei un ah, ah, cantautore
Tu sei senza macchia
Tu sei senza peccato
Tu sei intoccabile
Tu sei inattaccabile
Tu sei un ah, ah, cantautore
Non li senti, trattenere il respiro
Quando sei lì in alto, e cammini sul filo
Qui nel grande circo, tu oramai sei il re
Non è giusto
Che tu hai tutto
E noi invece no
Tu sei perfetto
Tu non hai un difetto
Che rabbia che ci fa
Non è giusto
Che tu hai tutto
E noi invece no
Tu sei perfetto
Tu non hai un difetto
Che rabbia che ci fa
Sì è vero, sono io il più bravo
Sì, è vero, sono io il più bravo
Nessuno è bravo come me
Sì è vero, sono io il più saggio
Sono io il più intelligente
E poi sentite come canto bene
Yeah, no, non è giusto
Che tu hai tutto
E noi invece no
Tu sei perfetto
Tu non hai un difetto
Che rabbia che ci fa
Sì è vero, sono io il più bravo
Sì, è vero, sono io il più bravo
Nessuno è bravo come me
Si è vero, sono io il più saggio
Sono io il più intelligente
E poi sentite come canto bene
Yeah, oh
Yeah

🎤🎧 Audio Lezioni, ascolta il podcast sulla Letteratura del novecento del prof. Gaudio

Ascolta “Letteratura del novecento” su Spreaker.

 

Condividi
0
Luigi Gaudio
Luigi Gaudio

Post correlati

5 Ottobre 2025

L’articolo partitivo


Leggi tutto
Articoli determinativi e indeterminativi
5 Ottobre 2025

L’articolo indeterminativo


Leggi tutto
5 Ottobre 2025

L’articolo determinativo


Leggi tutto

Comments are closed.

Ultimi articoli

  • La storia dell’hashtag
  • L’articolo partitivo
  • L’articolo indeterminativo

Lezioni in Podcast

  • → Audio
  • → Video

Sostieni Atuttascuola


Sei un membro di Atuttascuola?

Fai il Login

Portale scolastico | A tutta scuola - Privacy Policy - Cookie Policy - Termini e Condizioni - Trattamento Dati Personali - Note Legali