Funzioni e costrutti dell’ablativo
28 Dicembre 2019Ninni cover Roberto Vecchioni
28 Dicembre 2019
Questa canzone di Roberto Vecchioni è un omaggio intenso e poetico ad Alda Merini, la cui vita e poesia sono esplorate attraverso versi carichi di significato e emozione.
La canzone si apre con una descrizione di un’esistenza segnata da un “lungo letargo”, una sorta di stasi emotiva in cui i protagonisti si aggrappano a qualsiasi sguardo e contano i “pezzi lasciati là fuori”, che rappresentano le cicatrici e le ferite della vita.
Vecchioni evoca il dolore e l’amore mancante come ospiti abituali di questa esistenza interiore, sottolineando la complessità dei sentimenti umani. Ogni persona che ha attraversato la vita del narratore è descritta come “il verso di una poesia”, sottolineando il potere trasformativo dell’amore e dell’esperienza umana.
Il richiamo a Dino Campana, un poeta tormentato, aggiunge ulteriori sfumature, evocando la bellezza e il dolore della creatività e della sensibilità artistica.
La riflessione su cosa significhi davvero vivere, sul costo e sul valore della vita, trasmette una profonda ricerca interiore e una volontà di abbracciare ogni aspetto dell’esistenza umana, sia esso gioia o sofferenza.
La canzone conclude con un inno all’amore e alla vita stessa, riconoscendo la loro dualità di cielo e voragine, terra che nutre e terra che consuma.
In definitiva, la canzone di Vecchioni per Alda Merini è un viaggio emotivo attraverso l’esperienza umana, una celebrazione della vita e dell’amore che permea e dà significato ad ogni aspetto dell’esistenza.
Testo della canzone: