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28 Dicembre 2019
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28 Dicembre 2019La relazione tra cavalieri, pellegrini e la Chiesa nel Medioevo è un aspetto affascinante e complesso della società feudale.
Inizialmente antagoniste, queste forze finirono per intrecciarsi profondamente, influenzandosi reciprocamente e dando vita a fenomeni unici come le Crociate e gli ordini monastico-cavallereschi.
1. La Cavalleria Feudale: Guerrieri e Problemi
La cavalleria emerse nel Medioevo come una classe di guerrieri professionisti, in gran parte provenienti dall’aristocrazia (spesso i figli cadetti dei nobili, esclusi dall’eredità dei feudi principali). La loro abilità nel combattimento a cavallo, facilitata da innovazioni come la staffa, li rese la forza militare dominante dell’epoca.
Tuttavia, l’originario ideale cavalleresco era spesso lontano da quello romantico che ci è giunto. I cavalieri erano, in molti casi, soldati indisciplinati, inclini alla violenza, alla rapina e allo sfogo personale. Le loro “guerre private” (faide) tra signori feudali e le loro violenze indiscriminate contro i contadini, il clero e i beni ecclesiastici erano una piaga per la società del tempo.
2. L’Intervento della Chiesa: La “Moralizzazione” della Cavalleria
La Chiesa, in quanto principale istituzione morale e sociale del Medioevo, non poteva tollerare a lungo la violenza endemica della cavalleria. Pertanto, intraprese un ambizioso progetto per “moralizzare” e “cristianizzare” questa classe guerriera, incanalandone l’aggressività verso scopi più accettabili e, anzi, sacri. Questo processo si sviluppò attraverso diverse fasi:
- Pace di Dio e Tregua di Dio (X-XI secolo): Questi movimenti, promossi da concili e assemblee ecclesiastiche, miravano a limitare la violenza feudale.
- La Pace di Dio (Pax Dei) proibiva la violenza contro categorie specifiche di persone considerate indifese (ecclesiastici, monaci, donne, pellegrini, mercanti, contadini e i loro beni).
- La Tregua di Dio (Treuga Dei) imponeva la sospensione delle ostilità in determinati periodi dell’anno, legati alle festività liturgiche (Avvento, Natale, Quaresima, Pasqua) e a certi giorni della settimana (dal tramonto del mercoledì all’alba del lunedì). Questi movimenti non eliminarono del tutto la violenza, ma contribuirono a creare una coscienza collettiva sulla necessità di limitarla e gettarono le basi per l’idea del cavaliere come difensore della giustizia e della fede.
- La Cerimonia dell’Investitura: La Chiesa si inserì nella cerimonia di investitura del cavaliere, trasformandola da un rito puramente militare a un sacramento o quasi-sacramento. L’aspirante cavaliere doveva compiere un giuramento che lo impegnava a difendere la Chiesa, i deboli, la giustizia e la fede cristiana. La spada veniva benedetta e il cavaliere si considerava un miles Christi (soldato di Cristo). Questo conferì alla cavalleria un’aura sacra e un nuovo codice etico basato su valori cristiani come la lealtà, il coraggio, la protezione degli indifesi, l’onore e la pietà.
- L’Ideale del Cavaliere Cristiano: Si diffuse l’ideale del cavaliere che, anziché usare la spada per la rapina e la faida, la metteva al servizio di Dio e della Chiesa. Il guerriero veniva “purificato” e la sua vocazione militare legittimata in chiave religiosa.
3. I Pellegrini e il Significato del Pellegrinaggio nel Medioevo
Il pellegrinaggio era una pratica religiosa profondamente radicata nel Medioevo, intrapresa per motivi di devozione, per espiare peccati, per adempiere a un voto, per chiedere guarigioni o per ottenere indulgenze.
- Le Grandi Mete: Le principali mete di pellegrinaggio erano:
- Gerusalemme e la Terra Santa: I luoghi della vita, morte e resurrezione di Gesù, considerati la meta più santa ma anche la più pericolosa.
- Roma: La Città Eterna, sede del Papato, con le tombe degli apostoli Pietro e Paolo e numerose reliquie.
- Santiago de Compostela: In Galizia (Spagna), dove si riteneva fosse sepolto l’apostolo Giacomo.
- Condizioni del Viaggio: I pellegrinaggi erano viaggi lunghi, faticosi e spesso pericolosi, affrontati a piedi o a cavallo. I pellegrini, riconoscibili per i loro simboli (il bastone o bordone, la bisaccia, a volte un copricapo), si muovevano spesso in gruppi e si affidavano a ospizi e monasteri lungo le vie (come la Via Francigena) per assistenza e riparo.
- Motivazioni: Oltre alla fede, il pellegrinaggio poteva essere una forma di penitenza imposta per crimini, un modo per sfuggire a problemi legali o sociali, o semplicemente un’occasione per esplorare il mondo.
4. L’Intersezione: Cavalieri, Pellegrini e le Crociate
L’incontro e la fusione degli ideali della cavalleria e del pellegrinaggio si manifestarono in modo eclatante con le Crociate.
- Le Crociate come “Pellegrinaggio Armato”: Quando Papa Urbano II nel 1095 indisse la Prima Crociata per liberare Gerusalemme dai musulmani, la presentò come un “pellegrinaggio armato”. I cavalieri che prendevano la croce erano considerati pellegrini che compivano un atto di devozione e penitenza attraverso la lotta armata. Il viaggio in Terra Santa era un pellegrinaggio, ma l’obiettivo era la conquista militare e la difesa dei luoghi sacri. Questo legittimò l’uso della violenza per fini religiosi.
- Gli Ordini Monastico-Cavallereschi: Dalle Crociate emersero gli Ordini Monastico-Cavallereschi, una delle manifestazioni più significative di questa fusione. I membri di questi ordini prendevano voti religiosi (povertà, castità, obbedienza, come i monaci), ma erano anche guerrieri addestrati, dediti alla difesa dei pellegrini, alla cura dei malati e alla lotta contro gli “infedeli” in Terra Santa.
- Cavalieri Templari: Fondati nel 1119 per proteggere i pellegrini che si recavano a Gerusalemme, divennero rapidamente una delle forze militari ed economiche più potenti d’Europa, con una vasta rete di possedimenti e un’organizzazione finanziaria avanzata.
- Cavalieri Ospitalieri (Ordine di San Giovanni/di Malta): Nati per assistere i pellegrini malati, si militarizzarono anch’essi per difendere la Terra Santa e, dopo la sua caduta, continuarono la loro attività nel Mediterraneo (Rodì, Malta).
- Cavalieri Teutonici: Ordine di origine tedesca, inizialmente dedito all’assistenza ospedaliera, che poi si distinse nelle Crociate nel Baltico orientale contro i popoli pagani.
- Cavalieri-Pellegrini Individuali: Oltre agli ordini militari, molti cavalieri intrapresero pellegrinaggi individuali come atto di devozione o penitenza, spesso dopo aver commesso crimini o per ringraziare per una grazia ricevuta. Il viaggio, con le sue difficoltà, era visto come una forma di purificazione spirituale.
Conclusione
In sintesi, il rapporto tra la cavalleria feudale e la Chiesa fu di fondamentale importanza per la storia medievale. Da una fase di tensione e conflitto, la Chiesa riuscì a “civilizzare” e a indirizzare l’impeto violento dei cavalieri, trasformandoli da una forza distruttiva in un braccio armato al servizio della fede. Le Crociate e gli ordini monastico-cavallereschi furono il culmine di questa integrazione, dove il guerriero e il pellegrino si fusero in un unico ideale, profondamente radicato nella spiritualità e nella politica del tempo. Questa fusione contribuì a definire l’immagine del cavaliere come difensore della fede e protettore dei deboli, un ideale che avrebbe influenzato la cultura europea per secoli.