
Disturbi alimentari a scuola: come aiutarsi tra compagni
28 Giugno 2025
Scoutismo. Un faro educativo attraverso le discipline
30 Giugno 2025Il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha precisato che “le nuove Linee guida sull’educazione civica inseriscono in modo strutturale l’educazione e la cittadinanza digitale all’interno del curriculum scolastico. L’educazione digitale, in questo senso, comporta anche educare i giovani ai rischi e alle opportunità di tutti gli strumenti digitali. Siffatta educazione costituisce esplicito obiettivo di apprendimento.”
Rischi e opportunità sono le parole chiave.
Adattamento è il traguardo.
In questo contesto, la scuola viene declassata: i percorsi formativi non nascono più da una visione culturale o pedagogica, ma sono tracciati dalle nuove tecnologie dell’informazione.
La didattica si riduce a reazione, non a progettazione (DPR 275/99).
La comunicazione educativa è la vera porta d’accesso alla questione posta dal digitale. Ma, perché sia efficace, deve rispondere alle esigenze del destinatario. E queste esigenze, in estrema sintesi, si possono riassumere in un’espressione: desiderio di partecipazione.
Il vaso di Pandora è stato scoperchiato: oggi lo studente non si limita più a ricevere istruzioni, ma vuole possedere l’origine e il senso del proprio agire.
L’apprendimento, per essere autentico, deve nascere dalla comprensione e dall’elaborazione dei problemi che sono all’origine del sapere, non dall’obbedienza.
Il rapporto docente/studente, in questo scenario, somiglia a quello tra medico e paziente: uno prescrive, l’altro esegue.
Ma così facendo non si valorizzano i talenti e l’educazione cessa di essere la stella polare. Si chiede l’allineamento.
Per affrontare l’incessante e imprevedibile cambiamento socio-culturale, è necessario intervenire sull’organizzazione della scuola, in particolare attraverso la formazione dei dirigenti scolastici: il problema educativa implica la collegialità.
“Quale formazione per il dirigente scolastico”, disponibile online, ricorda i vincoli normativi che dovrebbero orientare la formazione dei presidi e le relativa operatività.