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28 Dicembre 2019“Centomila gavette di ghiaccio” è un romanzo di Giulio Bedeschi sulla ritirata in Russia del 1942-43, pubblicato nel 1952.
Il libro racconta la tragica storia di un gruppo di soldati italiani durante la Seconda Guerra Mondiale, impegnati sul fronte russo durante l’inverno del 1942-1943. Il titolo si riferisce alle numerose gavette di metallo utilizzate per portare acqua, che si ghiacciarono a causa delle rigide temperature invernali.
Il romanzo segue le vicende di un plotone di soldati italiani, costretti a combattere in condizioni estreme e disperate contro le forze sovietiche. Bedeschi descrive crudelmente la disperazione, il freddo, la fame e la violenza del conflitto, oltre alle tensioni e ai conflitti interni tra i soldati stessi.
Il libro offre un ritratto realistico e crudo della guerra, evidenziando le tragedie umane e le sofferenze vissute dai soldati sul fronte orientale. Attraverso le vite dei protagonisti, Bedeschi mette in luce le contraddizioni morali della guerra e il dramma degli uomini che vi partecipano, costretti a confrontarsi con la propria mortalità e con l’assurdità della violenza.
“Centomila gavette di ghiaccio” è considerato uno dei capolavori della letteratura italiana contemporanea sul tema della Seconda Guerra Mondiale, e ha ottenuto un ampio riconoscimento critico per la sua potente narrazione e la sua profonda riflessione sulle tragedie della guerra e sull’esperienza umana.