
Gloria
28 Dicembre 2019
Ma perché di Claudio Chieffo
28 Dicembre 2019🌅 Analisi e riflessione: “Cieli e terra nuova” – La promessa del mondo rinnovato
Il canto “Cieli e terra nuova” è un inno di speranza escatologica, breve nella forma ma immenso nel respiro. Con poche parole e una melodia semplice, apre lo sguardo oltre il presente, oltre il dolore, oltre la storia ferita: verso il mondo nuovo che Dio promette e realizzerà.
Non è un canto di fuga dalla realtà, ma una profezia di fiducia che trasforma il presente perché ne illumina il fine.
Il titolo stesso – “Cieli e terra nuova” – non è un’immagine poetica: è un annuncio biblico solenne, ripetuto nella Scrittura come sigillo della vittoria di Dio sul male, sulla morte, sul peccato.
“Io faccio nuovi i cieli e nuova la terra” (Is 65,17; Ap 21,1)
1. “Il Signor darà” – la nuova creazione come dono
“Cieli e terra nuova, il Signor darà”
Non sarà frutto del progresso umano, né della tecnologia, né della politica.
Sarà un dono di Dio, un’opera soprannaturale, come la prima creazione.
E in questo mondo nuovo, non ci sarà posto per l’ingiustizia, per la menzogna, per la violenza.
Perché:
“In cui la giustizia sempre abiterà”
(2 Pt 3,13)
La giustizia non sarà più una conquista precaria,
ma una condizione permanente, come l’aria che si respira.
Non sarà imposta, ma naturale, come il battito del cuore.
È l’immagine di un mondo riconciliato,
dove Dio abita con gli uomini (Ap 21,3),
e il male non ha più potere.
2. “Tu sei Figlio di Dio e dai la libertà” – il giudizio come carità
La prima strofa teologica afferma l’identità di Cristo:
“Tu sei Figlio di Dio”
è il grido di fede del centurione sul Calvario (Mc 15,39),
è la professione di Pietro (Mt 16,16).
E subito dopo:
“E dai la libertà”
non una libertà politica o individuale,
ma la vera libertà:
da peccato,
da paura,
da morte.
E il versetto seguente rivela un paradosso profondo:
“Il tuo giudizio finale sarà la carità”
Il giudizio, spesso temuto come condanna,
qui si rivela come atto d’amore.
Non è un tribunale che condanna,
ma un incontro che salva.
Perché il criterio del giudizio non è la legge,
ma l’amore vissuto:
“Ho avuto fame e mi avete dato da mangiare…” (Mt 25,34-40)
E la carità – l’amore concreto, gratuito, silenzioso –
è l’unica cosa che resiste al tempo,
l’unica moneta del Regno.
3. “Vinta sarà la morte – in Cristo risorgerem” – la vittoria sulla fine
“Vinta sarà la morte”
è l’affermazione più radicale del Vangelo.
Non “domata”, non “mitigata”, ma vinta.
San Paolo esulta:
“Dov’è, o morte, la tua vittoria? Dov’è, o morte, il tuo pungiglione?” (1 Cor 15,55)
E la risurrezione non è solo di Cristo:
“In Cristo risorgerem”
Perché siamo in Lui, incorporati al suo corpo.
La morte non è più la fine,
ma passaggio.
Non è più un buco nero,
ma una porta.
E la promessa non è di un’esistenza eterea,
ma di una vita piena,
“nella gloria di Dio”,
corpo e anima trasfigurati,
come Cristo risorto.
4. “Il suo è regno di vita, di amore e di verità” – la sintesi del Regno
L’ultima strofa è una sintesi teologica splendida:
il Regno di Dio non è un luogo,
ma una realtà vivente, fatta di:
- Vita: non semplice sopravvivenza, ma pienezza, gioia, eternità.
- Amore: non sentimento, ma dono di sé, comunione, unità.
- Verità: non informazione, ma trasparenza, fedeltà, presenza di Dio.
- Pace e giustizia: non assenza di guerra, ma ordine divino, armonia.
- Gloria e santità: partecipazione alla stessa vita di Dio.
Questo regno non è solo futuro:
già germoglia nel presente,
nella Chiesa,
nell’Eucaristia,
nel perdono,
nel servizio ai poveri.
Ma il canto lo colloca nel “sempre”,
nel per sempre,
nella pienezza dei tempi.
✝️ Conclusione: un canto che guarda oltre
“Cieli e terra nuova” non è un inno di fuga dal mondo,
ma di fedeltà alla promessa.
Ricorda che la storia non finisce con il caos,
né con la disperazione,
né con la morte.
Finisce con Dio che rinnova ogni cosa.
E mentre cantiamo:
“Il Signor darà”,
non sogniamo un futuro lontano,
ma viviamo già nel tempo della speranza.
Perché chi crede in questa promessa
non vive nel presente come un esiliato,
ma come un pellegrino con la meta nel cuore.
E sa che, alla fine,
non ci sarà più pianto, né lutto, né dolore.
Perché:
“Ecco, io faccio nuove tutte le cose.”
(Ap 21,5)
UTILE:
Puoi trovare il testo e gli accordi su e ascoltare una versione interpretata sulla .
🎶 Testo e accordi
Cieli e terra nuova
(do mi sol do si la)
DO LAm FA DO
Cieli e terra nuova il Signor darà
LAm REm SOL DO
in cui la giustizia sempre abiterà
LAm MIm SI MIm
1 – Tu sei Figlio di Dio e dai la libertà
SOL DO SOL SI Mim SOL 7
il tuo giudizio finale sarà la carità
LAm MIm SI MIm
2 – Vinta sarà la morte in Cristo risorgerem
SOL DO SOL SI Mim SOL 7
e nella gloria di Dio per sempre noi vivrem
LAm MIm SI MIm
3 – Il suo è regno di vita di amore e di verità
SOL DO SOL SI Mim SOL 7
di pace e di giustizia di gloria e santità