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28 Dicembre 2019Verrà la morte e avrà i tuoi occhi è una poesia di Cesare Pavese, messa in musica da Roberto Vecchioni
“Verrà la morte e avrà i tuoi occhi” è una celebre poesia scritta da Cesare Pavese, uno dei più importanti scrittori e poeti italiani del Novecento. La poesia è parte dell’omonima raccolta pubblicata postuma nel 1951, poco dopo il suicidio di Pavese, e rappresenta una delle sue opere più intense e personali. La poesia è stata poi messa in musica da Roberto Vecchioni, un noto cantautore e scrittore italiano.
Contesto della Poesia
La poesia “Verrà la morte e avrà i tuoi occhi” è una meditazione sulla morte, la solitudine e l’amore. Pavese scrisse questi versi in un momento di profonda crisi personale e sentimentale, riflettendo il suo stato d’animo travagliato. La morte viene personificata con gli occhi di una donna amata, mescolando il tema della fine della vita con quello della perdita amorosa.
Significato
La poesia riflette la fusione tra l’angoscia esistenziale e il dolore amoroso. Gli “occhi” della morte sono quelli della persona amata, suggerendo che l’amore, così come la morte, è inevitabile e ineluttabile. La morte diventa una presenza costante, un destino già scritto che accompagna ogni momento della vita.
Versione Musicale di Roberto Vecchioni
Roberto Vecchioni, che è non solo un cantautore ma anche un docente di letteratura, ha messo in musica questa poesia, rendendola accessibile a un pubblico più vasto. Vecchioni ha spesso tratto ispirazione dalla letteratura per le sue canzoni, e la sua versione di “Verrà la morte e avrà i tuoi occhi” è un omaggio alla profondità emotiva e letteraria di Pavese.
Stile e Interpretazione
La versione di Vecchioni, attraverso una melodia malinconica e profonda, riesce a catturare l’essenza dolorosa e riflessiva della poesia. La sua interpretazione dà voce alla disperazione silenziosa e all’intimità di Pavese, portando alla luce la dimensione musicale nascosta nei versi.
In conclusione, “Verrà la morte e avrà i tuoi occhi” è una delle opere più toccanti e universali di Cesare Pavese, e la sua trasposizione musicale da parte di Roberto Vecchioni ne amplifica l’impatto emotivo, rendendo omaggio al poeta e alla sua visione profonda e tormentata della vita e della morte.
Verrà la morte e avrà i tuoi occhi (testo della poesia di Cesare Pavese)
Verrà la morte e avrà i tuoi occhi —
questa morte che ci accompagna
dal mattino alla sera, insonne,
sorda, come un vecchio rimorso
o un vizio assurdo. I tuoi occhi
saranno una vana parola,
un grido taciuto, un silenzio.
Cosí li vedi ogni mattina
quando su te sola ti pieghi
nello specchio. O cara speranza,
quel giorno sapremo anche noi
che sei la vita e sei il nulla.
Per tutti la morte ha uno sguardo.
Verrà la morte e avrà i tuoi occhi.
Sarà come smettere un vizio,
come vedere nello specchio
riemergere un viso morto,
come ascoltare un labbro chiuso.
Scenderemo nel gorgo muti.
Verrà la morte e avrà i tuoi occhi (testo della canzone di Roberto Vecchioni)
Quando continuerà
il tempo dove tu manchi,
senza nostalgia
di strofinare i tuoi fianchi;
quando ti fermerò
tra i due miracoli
di averti amata e perduta,
e li ti schiaccierò
e li sarai finita…
Quando di questo amore
saranno sparse le foglie,
e morirà l’orgoglio
nel mio inventario di stelle;
quando ti avrò battuta,
cacciata sulla luna,
dimenticata per sempre
e avrò cantato il giorno
che tu non sei più niente…
Verrà la notte e avrà i tuoi occhi,
verrà la notte con i tuoi occhi.
Io viaggerò l’inverno
io giocherò con il mio cane;
mi vestirò di nuovo
sentirò sete e avrò fame,
quando aprirò la stanza
dov’ero chiuso a chiave
fra le tue immagini spente
e sarò “io”: quel giorno
che non sarai più niente…
Verrà la notte e avrà i tuoi occhi,
verrà la notte con i tuoi occhi