
La storia della rivalità fra Roma e Cartagine
28 Dicembre 2019
Il terzo secolo a.C. a Roma
28 Dicembre 2019Questo periodo fu segnato da un’inevitabile transizione dal modello augusteo del Principato a forme di governo sempre più autoritarie, da complesse dinamiche familiari e da un rapporto spesso teso tra l’imperatore e il Senato. In questa sezione, esploreremo i regni di Tiberio, Caligola e Claudio, successori diretti o indiretti di Augusto, che diedero forma all’Impero nei suoi primi decenni.
1. Tiberio (14-37 d.C.): Il Difficile Erede
Tiberio Giulio Cesare Augusto era il figliastro di Augusto (figlio di Livia Drusilla, terza moglie di Augusto, dal suo precedente matrimonio). Era un generale e amministratore esperto e capace, ma di carattere introverso, sospettoso e privo del carisma del predecessore. La sua successione fu complessa e tormentata.
- Ascesa al Potere: Dopo la morte di Augusto (14 d.C.), Tiberio, che era già stato adottato da Augusto e associato al potere, si presentò al Senato con una finta riluttanza, accettando il Principato solo dopo lunghe insistenze. Questo suo atteggiamento, forse un modo per testare la lealtà dei senatori, fu interpretato come ipocrisia e contribuì a incrinare fin da subito i rapporti.
- Rapporto con il Senato: Il regno di Tiberio fu caratterizzato da una costante tensione con l’aristocrazia senatoriale. Mentre Augusto aveva saputo mantenere un equilibrio, Tiberio, pur tentando inizialmente di restituire al Senato alcune prerogative (come l’elezione dei magistrati), si trovò spesso in conflitto con esso. La sua diffidenza naturale e la memoria delle congiure repubblicane portarono a un clima di sospetto e a numerosi processi per lesa maestà, spesso basati su accuse infondate, che colpirono molti esponenti della nobiltà.
- Politica Interna ed Estera: Tiberio fu un amministratore oculato e un gestore prudente delle finanze statali. Non intraprese grandi campagne di conquista, preferendo consolidare i confini e reprimere le rivolte nelle province (come quelle in Germania, abilmente gestite da suo nipote Germanico, molto popolare tra le truppe e il popolo).
- L’Ascesa di Seiano: Un aspetto cruciale del suo regno fu l’eccessivo potere conferito a Lucio Elio Seiano, prefetto del pretorio. Seiano, uomo ambizioso e senza scrupoli, concentrò nelle sue mani un enorme potere, arrivando a manipolare Tiberio e a eliminare possibili rivali alla successione.
- Il Ritiro a Capri: Nel 26 d.C., Tiberio si ritirò definitivamente nella sua villa a Capri, lasciando la gestione di Roma a Seiano. Questo isolamento contribuì a peggiorare ulteriormente la sua immagine e a consolidare la fama di tiranno solitario e crudele. Nel 31 d.C., scoperto il tradimento di Seiano, lo fece giustiziare in modo esemplare, ma il clima di terrore continuò fino alla sua morte nel 37 d.C.
Tiberio
2. Caligola (37-41 d.C.): La Breve e Folle Tirannia
Gaio Cesare Germanico, meglio noto come Caligola (dal nomignolo affettuoso datogli dai soldati, “stivaletto”), era figlio di Germanico (nipote di Tiberio e figura molto amata) e Agrippina Maggiore. La sua ascesa al trono fu salutata con grande entusiasmo, ma il suo regno si trasformò rapidamente in una brutale tirannia.
- L’Inizio Promettente: Nei primi mesi di regno, Caligola fu immensamente popolare. Abolì le tasse impopolari di Tiberio, liberò i prigionieri politici e organizzò grandi spettacoli, guadagnandosi il favore del popolo e del Senato.
- La Trasformazione in Tiranno: Dopo una grave malattia (o forse per una congenita instabilità mentale), il suo comportamento divenne sempre più dispotico, eccentrico e megalomane. Caligola si convinse della sua natura divina, esigendo onori cultuali e umiliando apertamente il Senato.
- Tra i suoi atti più famosi e scandalosi: tentò di nominare il suo cavallo preferito, Incitatus, console (o sacerdote), condusse spedizioni militari assurde (come la raccolta di conchiglie sulla spiaggia della Gallia come “bottino di guerra”), e si dilettava in crudeli scherzi e abusi.
- Le sue stravaganze e la sua politica autoritaria, che mirava a trasformare il Principato in una monarchia assoluta di stampo orientale, provocarono malcontento e instabilità.
- La Fine Violenta: Il suo comportamento sempre più irrazionale e i suoi eccessi portarono a una congiura. Nel 41 d.C., dopo soli quattro anni di regno, Caligola fu assassinato da membri della sua stessa guardia pretoriana, guidati dal tribuno Cassio Cherea. Fu il primo imperatore a essere ucciso da un complotto di palazzo.
Caligola
3. Claudio (41-54 d.C.): Il Filologo Imperatore
Tiberio Claudio Cesare Augusto Germanico era lo zio di Caligola, fratello di Germanico. La sua ascesa al trono fu inaspettata e quasi casuale. Non era mai stato considerato un serio candidato alla successione a causa della sua balbuzie, delle sue infermità fisiche e di un’indole apparentemente inetta, che lo aveva tenuto lontano dalla vita pubblica.
- Ascesa Inaspettata: Dopo l’assassinio di Caligola, il Senato tentò di restaurare la Repubblica, ma i Pretoriani trovarono Claudio nascosto e lo acclamarono imperatore. Questo evento segnò un precedente pericoloso, mostrando il crescente potere della Guardia Pretoriana nel determinare la successione imperiale.
- Riforme Amministrative: Nonostante le apparenze, Claudio si rivelò un amministratore capace e intelligente. Era un profondo studioso, in particolare di storia e diritto, e applicò questa sua erudizione alla gestione dello stato:
- Burocrazia Imperiale: Riorganizzò e potenziò la burocrazia imperiale, affidando importanti incarichi a liberti di sua fiducia (come Narcisso, Pallante, Callisto), creando di fatto una “burocrazia di palazzo” che ridusse il peso del Senato in certi settori.
- Giustizia e Finanze: Si distinse per una scrupolosa attenzione all’amministrazione della giustizia e delle finanze, risanando il bilancio imperiale dopo gli sprechi di Caligola.
- Infrastrutture: Fece realizzare importanti opere pubbliche, tra cui l’ampliamento del porto di Ostia (per migliorare l’approvvigionamento di Roma) e la costruzione di nuovi acquedotti (Acqua Claudia). Tentò anche il prosciugamento del lago Fucino.
- Politica Estera e Conquiste: Claudio fu il primo imperatore dopo Augusto a intraprendere significative conquiste territoriali. La più celebre fu l’invasione e conquista della Britannia (43 d.C.), che divenne provincia romana. Estese anche i confini in Mauretania e Tracia.
- Integrazione dei Provinciali: Fu un sostenitore dell’integrazione dei provinciali nell’Impero. Concesse la cittadinanza romana a molti abitanti delle province e ammise nel Senato alcuni membri dell’aristocrazia gallica.
- Vita Privata: La sua vita privata fu tormentata, in particolare per i suoi sfortunati matrimoni. Le sue mogli (tra cui la famigerata Messalina e poi Agrippina Minore, madre di Nerone) furono spesso coinvolte in intrighi e complotti. Claudio morì nel 54 d.C., probabilmente avvelenato da Agrippina per favorire l’ascesa al trono di suo figlio Nerone, a scapito del figlio legittimo di Claudio, Britannico.
Claudio
4. Caratteristiche del Periodo Giulio-Claudio (da Tiberio a Claudio)
Questo periodo di transizione fu cruciale per la forma futura dell’Impero:
- Evoluzione del Principato: Si assiste a un progressivo allontanamento dal modello augusteo di princeps come “primo tra pari”. Il potere imperiale tende a consolidarsi, assumendo connotati sempre più monarchici, anche se con resistenze da parte del Senato.
- Potere della Guardia Pretoriana: La Guardia Pretoriana emerge come un attore politico fondamentale, capace di influenzare (e a volte determinare) la successione imperiale, come si vide con Claudio.
- Tensioni Interne: La dinastia fu segnata da frequenti intrighi di corte, complotti e assassinii all’interno della famiglia imperiale, testimoniando la fragilità della successione ereditaria e la ferocia della lotta per il potere.
- Rapporto con il Senato: Il rapporto tra l’imperatore e il Senato rimase una costante fonte di attrito. Sebbene alcuni imperatori (come Claudio) cercassero una collaborazione, la tendenza generale era verso un’erosione delle prerogative senatoriali a favore del potere del princeps e della sua burocrazia.
- Crisi e Stabilità: Il periodo alternò momenti di grave instabilità (sotto Caligola) a fasi di relativa efficienza amministrativa e consolidamento (sotto Tiberio e Claudio), dimostrando la capacità di resilienza dell’Impero anche di fronte a leadership controverse.
Questo secolo, spesso dipinto dagli storici antichi (come Tacito e Svetonio) con tinte fosche a causa degli eccessi di alcuni imperatori, fu in realtà un’epoca di fondamentale importanza per la stabilizzazione e l’evoluzione delle strutture imperiali che avrebbero dominato Roma per i secoli a venire.
Mappa dell’Impero Romano sotto i GiulioClaudii