
La malora di Beppe Fenoglio
28 Dicembre 2019
Dal neolitico all’età dei metalli
28 Dicembre 2019L’evoluzione umana è un viaggio straordinario che affonda le sue radici in milioni di anni di cambiamenti biologici e ambientali.
Per comprendere le origini dell’uomo moderno, dobbiamo risalire ai primati, il gruppo di mammiferi da cui discendiamo, e seguire il percorso evolutivo che ha portato alla comparsa degli ominidi.
L’Origine dei Primati
I primati sono un ordine di mammiferi comparso circa 65 milioni di anni fa, poco dopo l’estinzione dei dinosauri. Le prime forme di primati erano piccole creature arboricole, simili agli attuali tarsi e lemuri, adattate alla vita sugli alberi. Questi antenati possedevano caratteristiche distintive, come la visione stereoscopica, mani prensili e un cervello relativamente sviluppato, che costituirono le basi per la futura evoluzione degli ominidi.
Dai Primati agli Ominidi
Circa 20 milioni di anni fa, nel periodo del Miocene, comparvero le prime scimmie antropomorfe, tra cui il Proconsul, un genere di primati che mostra alcune caratteristiche intermedie tra le scimmie e gli ominidi.
Intorno a 7-6 milioni di anni fa, si verificò una divergenza cruciale: un ramo della famiglia degli ominidi iniziò a evolversi in modo indipendente rispetto alle grandi scimmie, portando alla comparsa dei primi rappresentanti del genere Australopithecus. Questo passaggio segnò un momento fondamentale nell’evoluzione umana: l’acquisizione della postura bipede.
La Bipedalismo: Un Salto Evolutivo
La principale caratteristica che distingue gli ominidi dai loro antenati primati è la locomozione bipede. Questa innovazione evolutiva ha permesso agli ominidi di esplorare ambienti aperti, ridurre il dispendio energetico nella locomozione e liberare le mani per la manipolazione di oggetti e la creazione di strumenti.
Le prime prove di bipedismo si trovano in specie come Sahelanthropus tchadensis e Orrorin tugenensis, risalenti a circa 6-7 milioni di anni fa. Tuttavia, è con Australopithecus afarensis, vissuto circa 3,5 milioni di anni fa (la famosa “Lucy”), che il bipedismo diventa un tratto consolidato e ben documentato.
L’Intelligenza e l’Uso degli Strumenti
Oltre al bipedismo, un altro tratto distintivo dell’evoluzione degli ominidi è l’incremento del volume cerebrale. Gli Australopithecus avevano ancora un cervello di dimensioni relativamente piccole rispetto all’uomo moderno, ma con il passare del tempo, specie come Homo habilis (circa 2,5 milioni di anni fa) mostrarono un aumento delle capacità cognitive, con la produzione dei primi strumenti in pietra.
Questo segna un altro passaggio fondamentale: la transizione dagli ominidi agli esseri umani veri e propri del genere Homo, che porterà infine alla comparsa dell’uomo di Neanderthal e dell’Homo sapiens.
Conclusione
L’evoluzione dai primati agli ominidi è un lungo e complesso processo che ha richiesto milioni di anni di adattamenti e trasformazioni. Il bipedismo, lo sviluppo del cervello e l’uso degli strumenti sono solo alcune delle tappe che hanno reso possibile la nascita della specie umana. Questo percorso ci ricorda quanto la nostra storia sia intrecciata con il passato e come l’evoluzione continui a modellare la vita sul nostro pianeta.