Verifiche classe terza
27 Gennaio 2019Droga
27 Gennaio 2019Precari. Certificazione di disabilità da verificare nella nuova sede
Tuttoscuola – 22 ottobre 2009
In sede di approvazione alla Camera del decreto legge salva-precari, è stato approvato un emendamento proposto da parlamentari della Lega che prevede, già a decorrere da questo anno scolastico, l’obbligo per i docenti disabili che chiedono il trasferimento in graduatoria di altra provincia di sottoporsi a nuovo accertamento della disabilità nella sede richiesta.
In base alla formulazione dell’emendamento, questo obbligo di accertamento da effettuare nella nuova provincia richiesta renderebbe necessario lo spostamento temporaneo dell’interessato dalla propria residenza alla sede dell’Asl preposta alla nuova certificazione.
Si tratta di interventi straordinari che dovranno essere regolamentati da apposito decreto.
Dovrà altresì essere disciplinato un altro aspetto dell’emendamento approvato che prevede analogamente l’obbligo di accertare la disabilità dei familiari per i quali i docenti precari chiedono l’avvicinamento per provvedere alla loro assistenza.
In tal caso l’accertamento deve essere effettuato presso Asl diversa da quella che ha emesso la certificazione originaria.
A quanto sembra, questa procedura di nuovo accertamento della disabilità personale o dei familiari da assistere è previsto per i precari iscritti o che intendono iscriversi in graduatoria di altra provincia, nonché per i dirigenti scolastici vincitori di concorso nominati in altra provincia.
Nulla è, invece, previsto, per il personale di ruolo disabile con certificazione prodotta a suo tempo in altra provincia.
Falsi disabili. Polemiche sui controlli
Tuttoscuola – 22 ottobre 2009
Francesco Scrima, segretario generale della CISL Scuola, dice che “non servono nuove norme per colpire chi abusa della legge 104″. Nel mirino del sindacalista sta la disposizione, contenuta nel decreto salva-precari, che prevede la verifica della effettiva condizione di disabilità dei docenti che vengono inseriti in graduatorie di province diverse da quella di appartenenza.
La Lega, con la contrarietà di Udc e Pd, è riuscita infatti ad inserire nel decreto anche un giro di vite sui falsi disabili. Chi ha già ottenuto i benefici della legge 104 e vuole cambiare provincia all’atto del trasferimento dovrà sottoporsi ad un secondo controllo della sua documentazione in una Asl diversa da quella di partenza.
Ma “la legge 104 è una norma di civiltà”, protesta Scrima, “Per questo chi ne abusa è doppiamente colpevole e va perseguito con rigore. Il Governo ha il dovere di individuare e punire chi falsamente rilascia attestazioni e chi ne usufruisce: per farlo, tuttavia, ha già tutti gli strumenti e non ha quindi bisogno di nuove leggi, specie se si tratta di norme che innescano inaccettabili e pericolose contrapposizioni territoriali“.
Al sindacalista CISL non piace “che si utilizzi una legge che parla di scuola per introdurre disposizioni motivate solo dalla voglia di mettere parti del paese contro altre parti“.
Anche per il Pd la norma è “incivile” e mira a puntare il dito contro il personale del Sud. Per la Lega si tratta invece di una “battaglia di civiltà“.
Permessi per la 104. Nel privato un lavoratore su 70; nella scuola 1 su 10.
Tuttoscuola – 22 ottobre 2009
Contemporaneamente alla decisione della Camera di prevedere, nei confronti dei precari iscritti nelle graduatorie, la verifica della certificazione per i permessi dei disabili (personali o per assistenza ai familiari), il ministero della Funzione pubblica ha reso note le risultanze di un monitoraggio condotto su un campione di 630 mila dipendenti di diverse amministrazioni pubbliche, comprese 5.700 istituzioni scolastiche, e realizzato dal Formez in collaborazione con Cittadinanzattiva e associazioni a tutela della disabilità.
I dati raccolti evidenziano che, nel corso del 2008, 64.500 dipendenti pubblici hanno usufruito dei permessi previsti dalla legge 104/92 per l’assistenza ai familiari con gravi disabilità.
I beneficiari, precisa il comunicato stampa, sono quindi pari a oltre il 10% del totale dei lavoratori pubblici (mentre nel settore privato la media è invece inferiore all’1,5%).
Nel settore scolastico statale la percentuale dei dipendenti beneficiari risulta pressoché uniformemente distribuita tra le varie tipologie di Istituti (dal 9% nella scuola dell’infanzia fino all’11% nella scuola secondaria superiore e nella secondaria di primo grado).
La rilevazione ha anche verificato un incremento costante nell’utilizzo di questo istituto normativo del permesso per assistenza a familiari disabili, con un aumento di oltre il 20% delle giornate di permesso usufruite nel primo trimestre 2009 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Cisl-scuola delusa dal dibattito parlamentare sul salva-precari
Tuttoscuola – 22 ottobre 2009
Francesco Scrima, segretario generale della Cils-scuola si è detto deluso dal dibattito sul decreto precari svolto alla Camera, per la “sgradevole impressione di una superficiale conoscenza delle questioni che si discutono, spesso piegate in modo forzoso a ragioni di mera polemica“.
Per Scrima è sorprendente l’enfasi con cui è stato commentata la nuova formulazione del primo comma del decreto, che assicurerebbe nuove garanzie ai precari, “sventando non si sa bene quali attentati alle loro prospettive di assunzione in ruolo“.
Scrima commenta che ai precari, in realtà viene garantito quello che già oggi hanno, cioè la possibilità di entrare in ruolo, in futuro, se verranno autorizzate le assunzioni.
“Non ci pare – osserva il segretario della Cisl-scuola – che la formulazione originaria del testo di legge mettesse a rischio tale opportunità: si limitava infatti ad escludere la possibilità che un contratto a tempo determinato potesse trasformarsi in uno a tempo indeterminato al di fuori delle ordinarie procedure di reclutamento.”
Di chi la colpa di questo supposto travisamento?
Secondo Scrima è “probabile che letture diverse e allarmate siano dovute anche al travisamento del testo operato da autorevoli parlamentari di maggioranza nel corso del dibattito in Commissione, che lascia francamente sconcertati“.
Approvato il decreto per i precari
Tuttoscuola – 22 ottobre 2009
Via libera dalla Camera al decreto legge salva-precari: l’aula di Montecitorio ha approvato il provvedimento con 263 voti favorevoli, 196 contrari e 33 astenuti. Contro hanno votato Pd e Idv, l’Udc si è astenuta.
Il decreto passa ora all’esame del Senato. “Sono soddisfatta per il risultato“, ha commentato il ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini, che così ha proseguito: “Si tratta di un provvedimento positivo, anche per il metodo con il quale si è arrivati all’approvazione. Seppur con i voti contrari del Pd, si è creato un clima positivo con la maggioranza unita e con l’Udc che si è astenuta. Ringrazio le commissioni per il lavoro fatto“.
Decreto precariato: la Camera approva
Tecnica della Scuola – 21 ottobre 2009
di Reginaldo Palermo
Introdotte alcune importanti modifiche rispetto al testo originario. Aggiunto anche un articolo che prevede la restituzione da parte delle scuole delle somme iscritte a bilancio ma che non sono state spese per 3 esercizi finanziari consecutivi
Dopo tre giornate di intenso lavoro, la Camera ha finalmente licenziato un nuovo testo del decreto legge sul precariato.
La giornata del 21 ottobre è stata particolarmente decisiva anche perché al provvedimento sono state apportate diverse modifiche e alcune aggiunte del tutto inaspettate.
Per esempio, la norma sulla impossibilità di trasformare i contratti e tempo determinato in assunzioni definitive è stata cambiata grazie ad un emendamento proposto dalla Commissione Bilancio e accolta dal Governo.
La nuova formulazione, approvata sia dalla maggioranza sia dall’opposizione, prevede che i contratti a tempo determinato possano diventare rapporti di lavoro stabili nel caso di immissione in ruolo, ai sensi delle disposizioni vigenti e delle graduatorie ad esaurimento introdotte dalla legge finanziaria per il 2007.
Un’altra modifica approvata all’unanimità riguarda le condizioni per avere diritto ad ottenere i benefici previsti dal decreto: nel nuovo testo è stato eliminato il riferimento alla appartenenza alle graduatorie ad esaurimento per le supplenze ottenute nel 2008/2009; in pratica possono beneficiare dell’indennità tutti coloro che lo scorso anno hanno comunque lavorato per almeno 180 giorni.
Su proposta dell’onorevole Cazzola è stato anche modificato il termine del 31 luglio per le operazioni di nomina del personale docente: per il 2010/2011 il termine sarà prorogato al 31 agosto.
Accolto anche un altro emendamento della Commissione secondo cui in occasione degli aggiornamenti delle graduatorie per il biennio 2011/2012 e 2012/2013 i docenti interessati potranno chiedere l’inserimento in un’altra provincia mantenendo il proprio punteggio con la garanzia quindi dell’inserimento a pettine” e non in coda.
Nella giornata del 21 ottobre sono poi state approvate alcune modifiche che non riguardano direttamente la questione del precariato ma sono di grandissima importanza per il funzionamento generale delle scuole.
Lemendamento 0.700 proposto dal Governo, per esempio, introduce una norma contabile che dovrebbe servire a razionalizzare” l’utilizzo delle risorse finanziarie assegnate alle scuole.
La norma, votata dalla maggioranza ma non dall’opposizione, prevede che dora innanzi le somme trasferite alle scuole statali per la realizzazione di progetti a carattere nazionale e regionale in materia di formazione e sviluppo dell’autonomia scolastica, rimaste inutilizzate per tre esercizi finanziari consecutivi, vengono versate all’entrata del bilancio dello Stato per essere riassegnate ad apposito capitolo del bilancio del Ministero dell’istruzione” e per essere riutilizzate a copertura delle spese di funzionamento.
La procedura per ottenere dalle scuole la restituzione delle somme non spese non sarà però semplice e immediata in quanto necessiterà di un apposito decreto ministeriale.
A questo punto la Camera ha concluso i propri lavori e la parola passa al Senato.
Sbloccato il decreto sui precari
Tuttoscuola – 21 ottobre 2009
Varata dalla Camera la nuova versione dell’emendamento al DL salva-precari, che è stata approvata all’unanimità dopo le serrate riunioni che hanno permesso di raggiungere un accordo fra maggioranza e opposizione.
L’emendamento della Commissione riguarda la possibilità di trasformare i contratti a tempo determinato in tempo indeterminato sulla base delle graduatorie ad esaurimento, possibilità che il testo iniziale del decreto precludeva. L’anzianità maturata sarà così considerata valida ai fini dell’immissione in ruolo.
Per l’ex ministro dell’Istruzione Fioroni (Pd) ‘con questo emendamento il Parlamento sventa il tentativo di scippare i diritti dei precari‘. Per per l’UDC viene ‘superata l’impostazione ragionieristica‘ del testo iniziale, mentre l’IDV con Paladini sottolinea come ‘venga in questo modo avviato un processo di recupero della professionalità’, anche se ‘rimangono perplessità per quanto riguarda i tagli‘. Per Manuela Ghizzoni (Pd), “il voto di oggi ha anche un significato politico: è stata infatti la stessa maggioranza a prendere le distanze dalle politiche miopi e discriminatorie del ministro Gelmini“.