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28 Dicembre 2019
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28 Dicembre 2019Delitto e Castigo di Fëdor Dostoevskij: L’Anima Umana tra Colpa, Redenzione e Fede
Delitto e Castigo (in russo: Prestuplénie i nakazánie, letteralmente “Crimine e punizione”), pubblicato a puntate nel 1866 da Fëdor Dostoevskij (1821-1881), è uno dei romanzi più celebri e profondi della letteratura russa e mondiale. Ambientato nella San Pietroburgo opprimente e miserabile della metà dell’Ottocento, il romanzo è una potente indagine psicologica, filosofica e morale sul tema della colpa, della sofferenza, della redenzione e del ruolo della fede.
1. Trama: Il Delitto e le Sue Conseguenze Interne
Il protagonista è Rodion Romanovič Raskol’nikov, un ex studente universitario povero e geniale, tormentato da idee nichiliste e da una teoria inquietante. Egli crede che esistano due tipi di uomini: gli “ordinari”, destinati a seguire le leggi, e gli “straordinari”, superiori, che hanno il diritto (e forse il dovere) di trasgredire le norme morali e persino di commettere crimini, se questo serve a un bene superiore o a dimostrare la loro grandezza (come Napoleone). Raskol’nikov si convince di appartenere a questa seconda categoria e decide di mettere alla prova la sua teoria.
- Il Delitto: Mosso da una combinazione di miseria personale, disprezzo per la società, desiderio di affermare la sua superiorità e forse anche da un confuso intento di beneficenza (eliminare una vecchia usuraia malvagia per aiutare i poveri), Raskol’nikov assassina brutalmente la vecchia usuraia Alëna Ivanovna e, inaspettatamente, anche sua sorella, la mite Lizaveta, che rientra per caso.
Raskol’nikov realizza, non senza intoppi, il suo piano omicida contro l’usuraia, che era una donna anziana.
- Il Castigo (Interiore): Contrariamente alle sue aspettative, il vero castigo non è la punizione esterna, ma quella interiore. Dopo il delitto, Raskol’nikov precipita in uno stato di febbre, delirio, paranoia e profonda alienazione. La sua teoria si scontra con la realtà della sua coscienza: non è l’uomo straordinario che credeva di essere, incapace di sopportare il peso del suo atto. È tormentato dal senso di colpa, dalla solitudine e da una crescente sensazione di disgusto verso se stesso e il mondo. Si isola da tutti, convinto di essere scoperto, pur non essendoci prove evidenti contro di lui.
- La Caccia Psicologica: Il giudice istruttore Porfirij Petrovič è la figura che lo bracca psicologicamente. Con una sottile arte della conversazione e della deduzione, senza prove materiali, Porfirij penetra nella psiche di Raskol’nikov, lo provoca, lo interroga con un’astuzia che lo spinge sull’orlo della confessione, dimostrando di aver compreso la sua teoria e il suo tormento.
- La Redenzione attraverso Sonja: La figura chiave per la redenzione di Raskol’nikov è Sonja Semënovna Marmeladova, una giovane e pura prostituta costretta a vendere il proprio corpo per mantenere la famiglia. Sonja è l’incarnazione della fede cristiana, dell’umiltà, della compassione e della capacità di amare anche chi è caduto. Ella spinge Raskol’nikov a confessare il suo crimine e ad accettare la sofferenza come via per la purificazione.
Sonja Marmeladova, simbolo di fede e redenzione, legge la Bibbia a Raskol’nikov.
- La Confessione e l’Esilio: Alla fine, spinto da Sonja e dal suo insostenibile tormento interiore, Raskol’nikov confessa il delitto e viene condannato ai lavori forzati in Siberia. Sonja lo segue volontariamente, e lì, nel gelo e nella sofferenza, Raskol’nikov inizia lentamente il suo percorso di rinascita spirituale, abbandonando le sue teorie nichiliste e abbracciando la fede e l’amore.
2. Personaggi Principali
- Rodion Romanovič Raskol’nikov: Il protagonista, un giovane intellettuale orgoglioso, povero, tormentato da idee estreme e diviso tra la ragione e la coscienza. Rappresenta la lotta tra l’individuo e la morale, la tentazione dell’onnipotenza e il peso della colpa.
- Sonja Semënovna Marmeladova: La prostituta pura, devota e umile. Incarna l’amore cristiano, la compassione e la capacità di redenzione attraverso la sofferenza. È la guida spirituale di Raskol’nikov.
- Porfirij Petrovič: Il giudice istruttore. Brillante psicologo, astuto e paziente, conduce una “caccia” mentale a Raskol’nikov, dimostrando una profonda comprensione della psiche criminale.
- Dúnja Romanovna (Avdot’ja Romanovna Raskol’nikova): La sorella di Raskol’nikov, bella, intelligente e moralmente forte. È disposta a sacrificarsi per la famiglia.
- Pul’cherija Aleksandrovna Raskol’nikova: La madre di Raskol’nikov, che lo ama incondizionatamente.
- Arkadij Ivanovič Svidrigajlov: Un personaggio ambiguo, ricco e depravato, legato alla sorella di Raskol’nikov. Rappresenta il nichilismo portato alle estreme conseguenze, la completa assenza di morale, ma anche un certo fatalismo e malinconia.
- Dmitrij Prokof’ič Razumichin: L’amico leale e onesto di Raskol’nikov, che cerca in ogni modo di aiutarlo e sostenerlo.
- Semën Zacharovič Marmeladov: Il padre di Sonja, un funzionario ubriacone che trascina la famiglia nella miseria, ma è consapevole della sua condizione e della dignità della figlia.
3. Temi Principali
- Il Delitto e il Castigo (Interiore ed Esterno): Il tema centrale. Dostoevskij indaga non tanto il crimine in sé, quanto le sue devastanti ripercussioni psicologiche e spirituali sull’autore. Il vero castigo non è la legge, ma il tormento della coscienza.
- L’Uomo Straordinario e il Diritto di Uccidere: La teoria di Raskol’nikov è il cuore filosofico del romanzo. Dostoevskij la smonta impietosamente, mostrando come l’uomo, anche se crede di essere superiore, non possa sottrarsi alle leggi morali e alla sua stessa natura umana.
- La Fede e la Redenzione attraverso la Sofferenza: La fede ortodossa russa è un elemento fondamentale. La sofferenza (il castigo) non è solo punizione, ma un percorso purificatore che può portare alla redenzione e all’incontro con Dio. Sonja è la guida a questa redenzione.
- Il Nichilismo e la Morale: Il romanzo esplora le conseguenze del nichilismo e dell’ateismo, confrontandoli con i valori cristiani. Dostoevskij critica le teorie razionalistiche e utilitaristiche che, a suo avviso, possono portare alla giustificazione del male.
- La Povertà e la Condizione Sociale: La miseria della San Pietroburgo dell’epoca è uno sfondo vivido e opprimente che influenza le azioni e i pensieri dei personaggi. Le condizioni di vita degradanti sono una spinta verso il crimine o verso l’abiezione.
- L’Alienazione e la Solitudine: Raskol’nikov si isola dopo il delitto, vivendo un’alienazione profonda che lo separa dagli altri e lo sprofonda nella sua psicosi.
- Il Libero Arbitrio e la Responsabilità: Nonostante le circostanze e le teorie, il romanzo sottolinea la responsabilità individuale delle proprie scelte e la libertà dell’uomo di scegliere tra il bene e il male.
4. Lo Stile di Dostoevskij
Lo stile di Dostoevskij è unico e profondamente caratteristico:
- Romanzo Polifonico: Come notato dal critico Michail Bachtin, i personaggi di Dostoevskij non sono semplici pedine dell’autore, ma “voci” indipendenti, portatrici di proprie idee e visioni del mondo che interagiscono e si scontrano. Non c’è una sola verità.
- Introspezione Psicologica: La narrazione è dominata da un’analisi psicologica profonda e penetrante, che scava nei meandri della mente dei personaggi, rivelandone le ossessioni, le ansie, i conflitti interiori e le motivazioni più recondite. Il monologo interiore e il flusso di coscienza sono strumenti chiave.
- Atmosphere Opprimente: La San Pietroburgo descritta è un personaggio a sé stante: squallida, claustrofobica, sporca, contribuisce all’atmosfera di oppressione e angoscia.
- Ritmo Incalzante e Drammatico: Nonostante le lunghe riflessioni, il ritmo della narrazione è spesso febbrile e carico di tensione, alternando momenti di delirio a dialoghi serrati e eventi improvvisi.
- Simbolismo: Il romanzo è ricco di simboli (il numero di Raskol’nikov, la croce di Sonja, il colore giallo di San Pietroburgo, la sofferenza in Siberia) che arricchiscono i significati.
Fëdor Dostoevskij, maestro dell’indagine psicologica e morale.
5. Eredità e Significato dell’Opera
Delitto e Castigo è un’opera di immensa importanza. Ha influenzato la letteratura successiva (incluso il genere poliziesco moderno e il romanzo psicologico) e il pensiero filosofico. Dostoevskij mette in discussione la razionalità illuminista e il progressismo superficiale, offrendo una visione dell’uomo come essere complesso, contraddittorio, diviso tra istinti primordiali e aspirazioni spirituali. Il romanzo rimane un monito sulla pericolosità delle ideologie assolute e sulla forza redentrice della compassione e della fede, anche nell’abisso della colpa.